WISEMAN – IL SAGGIO
Da qualche parte, tra quei due occhi blu,
hai la sensazione che ci sia qualcosa che non va.
Così li tieni chiusi con tutte le tue forze e vivi la tua vita.
Anche se il tuo cuore si è messo in gioco,
barcolli nel silenzio, ammazzando il tempo col vino.
Ogni istante colpisce sotto il profilo dell’acqua,
come una lacrima nel disegno generale.
La ciurma suona ancora,
ma il capitano ha abbandonato la nave
e mentre tutti andiamo a fondo,
lei tenta disperatamente di non affogare.
Siamo crollati,
signora della terra, vento di fuoco,
a causa della spinta delle tue bugie.
Il saggio guarda nella sua fredda sfera di cristallo
e mentre piange, l’utopia muore.
Sai che dipende solo da te,
ma non vuoi credere a ciò che sai essere la verità
e continui a nasconderti dietro i tuoi specchi blu.
Che cosa farai ogni volta che i tuoi figli si rivolgeranno a te?
Mi chiedo: quando il mondo finirà, anche noi non ci saremo più?
Ti prego, raccontaci una storia degli oceani e del cielo!
Immaginiamo com’era questo bellissimo paradiso prima della nostra venuta!
Ora apri gli occhi!
Osserva queste terre un tempo maestose e incredibili!
Non riesco più a sentire di possedere la verità.
Continuo a sprigionare un terribile malessere
e cado sulle ginocchia.
Sono qui per confessare che mi dispiace, mia dea.
Ma lei oggi è quieta e silenziosa come se volesse dire: “Volate via!”
ALLEY CAT – GATTO RANDAGIO
Ho un cuore infranto e sorrido nel dolore.
Quando cado mi rialzo, anche se ci metto un po’.
Cerco rifugio nel fantasma di Elvis
e in tutta la magia che Micheal ha lasciato a questo mondo.
Non me ne andrò,
anche se so che qualche volta prenderò la strada sbagliata.
In un certo senso sono terrorizzato.
Certi giorni me ne resterei rinchiuso in casa per nascondere le mie lacrime
e sono doppiamente dispiaciuto per le mie bugie.
Sono un tale pagliaccio triste, in un mondo capovolto!
Giro senza meta nei vicoli di questa città.
C’è solo un piccolo sole sotto cui ci si può sentire al sicuro.
Sotto la cui luce ci si può riposare.
Oh amore, lascia che sia il tuo gatto randagio!
Tu sei il mio legame con la luce
e la mia scintilla nella quiete della notte.
Amore, lasciami restare dove mi trovo!
Sotto il tuo sguardo mi sento bene.
Sono davvero dove vorrei non essere?
E’ un mistero come la volontà di adattarsi
mi stia trasformando in un buco nella storia.
Finché sarò vivo, non sarò libero.
A volte mi perdo là fuori. A volte non ho orgoglio.
Certi giorni cerco di sopravvivere
e mi scontro con quello sciocco di Jackie al mio fianco.
Perché io?
Cerco un modo per cancellare e riavvolgere.
Aiutami ad affrontare le mie paure!
Resta tu a tirare i fili!
Amore, guidami come se fossi tu il burattinaio!
THE ANGELMAKER – LA CREATRICE DI ANGELI
Un’altra stella nel cielo notturno.
Un paio d’ali bianche per volare
e viaggiare verso una terra santa.
Un’altra moneta ad adornare la mia mano,
perché un piccolo angelo giochi eternamente sulle nuvole.
Tu sei come un piccolo serpente.
Una piccola sorella serpente.
Ti avvolgi e soffochi.
Ti attorcigli e scuoti.
Ma fai presto, prima che coloro che dormono si sveglino!
Ofelia, mio amore!
Non arrenderti agli echi interiori!
Ofelia, regina della tristezza e del dolore!
Tu che trasformi i sogni in incubi,
potrai urlare quando te ne andrai. Nessuno lo saprà mai.
Io ti salverò dall’agonia del domani
e pregherò che tu possa trovare la santità lungo la tua strada.
Vi ringrazio madri per i bambini abbandonati
e per tutto il denaro che posso trasportare.
Ma questa vita poteva trattarmi con più gentilezza.
Il battito del cuore è un dolce e lieve suono,
ma i tuoi piedini non toccheranno mai terra.
La creatrice di angeli indica la via dalla culla alla tomba
e quando canterà la sua ninnananna,
si proietterà dalla sua lapide nella luce da sola.
Sorella, andrai all’inferno!
Potrai così continuare ad agire nelle ombre.
Sai che non dirò niente.
Eviterò di capire la tua anima marchiata,
ma dovresti scappare.
Fuggi da quelli che giocano con la tua mente!
Sono così puri! Dita di mani e piedi, piedi piccoli, che non cresceranno mai.
Da dove sono saltate fuori queste terribili accuse?
Li ho salvati dalle lacrime, cantando la mia ninnananna.
Avevo un cuore e un’anima soggiogati a un corvo
e per il crimine da lui commesso,
fu mandato a vivere là sotto al posto mio.
Ordine in tribunale!
Lei nega e la giuria deve decidere
in che misura sta mentendo la creatrice di angeli.
Buonanotte Ofelia! Penzolerai dalla forca.
Trasformerai altri sogni in incubi
e noi ci nutriremo della tua paura.
Nessuno verserà una lacrima.
Ofelia, non vedrai il domani
e la vergogna nei tuoi occhi, quando te ne andrai, sarà oscura.
Vi maledico madri per i bambini abbandonati
e per la colpa che devo sopportare.
La vita non mi ha mai trattato con gentilezza.
KING OF WHITEWATER – IL RE DELLE RAPIDE
Stai lontano dal fiume oscuro!
Fa freddo fuori stanotte
e il suo nome è come un brivido lungo la schiena.
Spranga le finestre, perché Dio sa che nelle profondità dalla luce lunare
qualcuno ci osserva e ci riempie i polmoni di sensazioni sgradevoli!
Quando ti volterai verso uno strano rumore,
sarà come il suono irruente di un violino.
Composta solo per farti uscire, la musica ti avvince e ti acceca.
Non guardarti indietro!
Un ragazzo con la musica nella testa non è difficile da trovare.
Mi serve solo una singola nota per renderti cieco.
Sono più in alto del cielo.
Voglio volare e non mi sono mai sentito così vivo.
Mostrami il tuo gioco e mi arrenderò a te!
Non so perché. Vorrei piangere,
eppure sono talmente felice da morirne.
Mostrami il gioco e ti starò vicino!
Sono nitide come cristallo le ultime note che ascolterai.
I lamenti del re delle rapide vi scorreranno dentro.
Una madre in lutto piange gettata sul pavimento della cucina
e non sa più se sia finzione o realtà.
Ha barattato una vita intera con un’ultima storia sulla sponda del letto.
Quando correrà nelle ombre,
una melodia familiare le risuonerà nella testa.
LONG WAY HOME – LA LUNGA VIA VERSO CASA
Ho preso la lunga via verso casa.
Ho fatto un casino e sono sempre più in ritardo.
Mi fa male lo stomaco dalla paura.
Come, dove e quando?
Come hanno fatto a sparire le chiavi?
Morirei per riaverle.
Tutta la fortuna del mondo, la forza e la magia
non sono abbastanza per un destino così tragico.
Ogni parte del cuore ha paura di affrontare il timore di crollare.
In un giorno di pioggia
la casa è il luogo ideale dove sentirsi al sicuro
e quando proverai conforto nel rimanere qui,
sarà un giorno magnifico.
Sarai sulla strada giusta per crearti una famiglia perfetta.
Pensi che a me accadrà mai?
Ho preso la lunga via verso casa.
Ho camminato lentamente, senza pensare alla pioggia,
perché allora le lacrime non si vedevano.
Mi chiedo se il mondo se ne accorgerebbe
se oggi semplicemente sparissi.
Presumo che non lo noterebbe nessuno.
In un giorno di pioggia
la casa è il luogo dove non mi sento al sicuro.
Dove non mi sono mai sentito confortato.
Un giorno stupendo sarò sulla strada giusta
per distruggere la famiglia perfetta.
Tutto ciò che posso fare è piangere.
MOVE ON THROUGH – ANDARE AVANTI
C’era un pover’uomo per strada da qualche parte.
La gente gli passava accanto,
proprio come se non esistesse.
Continuava a suonare
affinché gli altri non si risparmiassero,
(lo sguardo sul suo volto era felice),
ma in definitiva non gli importava davvero.
Alcuni bambini nascono su una lama di rasoio.
Altri vengono imboccati con cucchiai d’oro,
ma tutti avrebbero bisogno di una loro strada
per alleviare il peso dei problemi.
E’ per questo che il pover’uomo indossava il suo sorriso.
Non poteva fare a meno di questa sensazione.
Ogni giorno così pura da portarlo quotidianamente alla sua reincarnazione.
Tutte le volte questo cuore è malinconico,
ma, toccato dalla musica, riesce a tirare avanti.
Una ragazza ricca, a bordo del suo jet privato,
custodisce il proprio passato, perché il suo futuro è già apparecchiato.
Salverebbe volentieri un migliaio di anime in Africa,
(perché allora la stanno portando da un’altra parte?),
ma aumenta il volume delle cuffie per poter dimenticare.
Alcuni bambini nascono su una lama di rasoio.
Altri vengono imboccati con cucchiai d’oro,
ma tutti avrebbero bisogno di una loro strada
per alleviare il peso dei problemi.
E’ per questo che la ragazza ricca indossa il suo sorriso.
E mentre il tempo scorre nella clessidra,
cantiamo con tutta la forza dei polmoni “Alla fine siamo tutti uguali!”
Perché sappiamo che lo eravamo prima del nostro destino.
Cantiamo questo bellissimo ritornello!
THE GREAT ESCAPE – LA GRANDE FUGA
(I. IO E LA TERRA ABBIAMO PIANTO)
Ti ho sempre trattato con gentilezza,
ma tu piangevi e ti voltavi dall’altra parte.
Hai passeggiato sul mio cuore.
Ti ho perdonato come farebbe una madre
e ho sostenuto i tuoi passi perché andassi avanti.
Presto il mio corpo sarà cenere e polvere
e la pioggia trasformerà ogni luccichio in ruggine.
Prenderò un’ultima pillola per il dolore.
Siediti e lasciami spiegare il motivo
per cui i miei lividi non sono spariti!
Amore mio, so che non era tua intenzione,
ma queste ferite non se ne andranno
e sono sicura che non capirai mai.
Mi arrendo!
Aiutiamo Dicembre a portarci un anno nuovo!
Prendiamo quello che resta e andiamo avanti!
Voliamocene via, lontano!
(II. UNA TERRA AVVELENATA)
(III. LASCIARE CASA)
Soffia il vento del mattino.
Annuncia il momento in cui l’uomo sarà condannato per tutti i suoi errori.
Eravamo troppo audaci, ora è chiaro a tutti
e colei che ci ha dato la vita sanguina mortalmente davanti a me.
Faccio le valigie. Aspetto in fila.
Questa tragedia ci costringerà a lasciare la nostra terra
e mentre salirò su questo mostro d’acciaio,
le griderò addio e le darò tempo di guarire.
(IV. DECOLLO)
Le sirene ululano
e la nave spaziale comincia l’ascesa verso la luce.
Lasciamo la Terra. Ci immergiamo nel bagliore delle stelle
e procediamo verso oceani di notte.
Sicuri nel conforto e nell’abbraccio premuroso di Aniara, avanziamo.
Ottomila cuori che scappano dalle fiamme
per una (nuova) vita su una casa lontana.
(V. UN CAMBIAMENTO IN PEGGIO)
C’è stata una brusca virata per oltrepassare la Pietra di Hondo,
che ora possiamo affermare di conoscere.
Cambiamo rotta.
Siamo troppo distanti da Marte per tornare a casa.
Non possiamo più cambiare idea.
Le unità guida sono rotte o malfunzionanti.
Non potremo mai vincere questa sfida.
Libero da promesse e obblighi,
il nostro sistema solare blocca la via d’uscita sulla volta del cielo.
Per migliaia di anni ha imposto questa come ultima frontiera.
Lira ci accoglie.
La nostra nave è alla deriva nel vuoto, sospesa nel nulla.
I nostri sguardi sono vacui e consapevoli
che le nostre vite saranno distrutte.
La paura è difficile da nascondere.
Si prega, quando il rifiuto (di crederci) viene meno,
ma non potremo mai risolvere questa situazione.
(VI. UN NUOVO EQUILIBRIO)
E’ come vetro lo sguardo che ci circonda.
Il sistema di stelle intorno a noi è congelato.
Si osserva dai portelli.
Da sei anni siamo su questa rotta
e ancora facciamo finta che ci siano albe e tramonti,
ma lo spazio non genera alcuna luce.
Il buio è eterno.
Seguiamo il nostro percorso,
ma non sapremo mai verso quali mondi stiamo andando,
né se ci sarà vita.
Mima ci guida.
Fai splendere la tua luce! Sii il bagliore nella notte!
Sii la nostra guida, perché abbiamo bisogno di te!
Fai splendere la tua luce! Accecaci quando la realtà ci azzanna!
Abbiamo talmente tanto bisogno della tua magia!
Mi sono fatto domande senza risposta.
Ho sognato una vita e ho vissuto una menzogna.
Il sogno è diventato un incubo.
Ho viaggiato verso le stelle, ma le ho soltanto sfiorate.
Sono prigioniero nell’Aniara, dove ho sempre vissuto.
Ce ne stiamo qui seduti a guardare le meraviglie che ci vengono mostrate.
Riaccendete la vostra vita!
Mima ci guida.
Fai splendere la tua luce! Sii il bagliore nella notte!
Una grazia perfetta nella desolata dimora dello spazio.
Fai splendere la tua luce! Accecaci quando la realtà ci azzanna!
Mima ci eviterà di guardare verso noi stessi.
(VII. MORTE DELLE DIVINITA’)
All’interno degli occhi di Mima abbiamo vissuto le nostre vite.
Poi come una freccia attraverso questa assurdità,
il destino ci invia un saluto da casa. Guardate!
Non avremo mai più il nostro luogo d’origine.
Mima ci mostra l’ultima guerra.
I circuiti sanguinanti e bruciati. La nostra madre che muore.
E’ appassita a causa dei nostri peccati. Ora cominciamo a capirlo.
Vedo la nostra casa blu spezzata in due dalle mani dei suoi stessi figli.
Un’umanità che, come un cancro vorace, si è scavata la sua stessa tomba.
Non abbiamo più una casa!
Mima ci mostra l’ultima guerra.
I circuiti sanguinanti e bruciati. Sembra che anche lei morirà.
Non sopporta di assistere alla distruzione del nostro paradiso.
Non potrei fermarli nemmeno volendo.
Tutti accorrono a presenziare alla sua morte.
Caos. Panico. Liti tra persone.
Non posso guardare e non lo farò.
Il nostro stile di vita è stato sopraffatto.
Non c’è davvero altra soluzione? Riportiamo indietro il tempo!
(VIII. L’ERA DELLA CONFUSIONE – DISPERAZIONE)
Nel silenzio assordante, la gente geme.
Abbiamo pianto un fiume di lacrime.
Chissà dove sono finiti quelli che sorridevano?
O quelli a cui davamo la colpa?
La sua morte è responsabilità loro!
Contagiata dal loro morbo, la sua atmosfera si affievolisce.
I nostri occhi hanno capito che ci hanno presi in giro
e hanno giocato con le nostre menti.
(IX. L’ERA DELLA CONFUSIONE – DESIDERIO)
I nostri corpi, pieni di desiderio e la pietà coesistono in questa confusione.
Mettiamo da parte la castità!
Abbandoniamo la carne alla magia del peccato!
Controllare la massa di questi corpi in sovrannumero
è come il capriccio di un regina.
“Dormi con me e fa lavorare i lombi!
La mente si svagherà. Diamo precedenza alla vita!”
(X. L’ERA DELLA CONFUSIONE – RAGIONE)
Quando le orge finiscono e il desiderio non attecchisce più,
il cervello sottomette la carne e si focalizza sui fatti.
Ma il cervello umano è una parte abietta.
Le parole volgari per lombi e seni erano considerate fini.
Ade ci poteva rastrellare e ridurci al suo volere.
(XI. IL SEGUITO)
Ancora piango e mi manca.
Ero solo una ragazzino che correva nell’infinito giardino della nostra casa.
Siamo sempre più lontani.
Qualcuno diceva che non sarebbe mai successo.
Altri che sarebbe durata per sempre.
Abbiamo lasciato la Terra abbandonata da Dio
e migliaia di brividi ci hanno attraversato quando siamo partiti.
Abbiamo continuato a cullarci nella nostra confusione
e non abbiamo dipinto alcun arcobaleno nell’oscurità.
Nessuno assisterà alla nostra estinzione.
Per tanto tempo sono stato sostenitore di questa illusione.
La nostra dea è morta non appena ci ha visti
distruggere la Terra e darla alle fiamme.
Ogni sorriso su ogni viso è caduto e si è frantumato al suolo.
Siamo soli al mondo a piangere disperatamente.
Per tanto tempo sono stato sostenitore di questa illusione.
Non possiamo nascondere ciò che siamo.
Siamo una piaga! Per l’umanità non c’è cura!
Dio e Satana se ne vanno in giro mano nella mano in queste terre devastate.
Svolazzano su e giù per le colline,
perché l’uomo è un re con una corona di cenere.
(XII. PRANZARE A BASE DI CENERE)
Quello che si semina si raccoglie.
La cruda verità avvampa compiaciuta.
Ci siamo lasciati alle spalle i nostri affari.
Ci sono voluti vent’anni per andare e venire!
Tutti noi abbiamo capito e vissuto quanto siamo diventati grinzosi e stanchi.
Guardiamo fuori dai portelli, ma non c’è nulla di nuovo.
Solo oscurità che ti fissa.
Morirei per vedere la pioggia sotto l’arcobaleno
ed è proprio quello che farebbero anche gli altri.
Abbiamo incoronato i cieli con la nostra tiara.
Sono stati la vita e il destino di Aniara.
Abbiamo suonato un’infinita sinfonia
e ora a migliaia piangono e singhiozzano nella costernazione.
“Vent’anni oggi!”
Si dolgono con la preghiera i peccatori.
Facile arrivare. Facile andarsene.
Potevamo avere tutto, lo sapete?
Questo è l’ultimo giorno dell’uomo che cercava l’argento
e scavava per l’oro e i suoi altri desideri ben noti.
Guardiamo fuori dai portelli.
Riusciamo soltanto a vedere il riflesso delle nostre ultime suppliche.
“Morirei per vedere la pioggia sotto l’arcobaleno
ed è proprio quello che farebbero anche gli altri”.
(XIII. CALA IL SIPARIO)
La felicità ci è sfuggita, insieme a desideri e fortuna.
Questo era il nostro stile di vita.
Riflettete! Cerchiamo nei nostri cuori il motivo di tutto questo!
La ragione per cui non troviamo la strada di casa!
Riflettete! Svaniamo nel silenzio. Era la nostra grande fuga,
ma da ventiquattro anni siamo chiusi qui dentro.
Riflettete! Cerchiamo le nostre navi per tornare a casa,
ma solo la polvere discende sul cimitero di tutti noi.
Le sale della nostra arca sono tutte vuote. Riempite di morte.
Le nostre vite sono finite.
I nostri cuori spezzati dal buio senza fine.
Il nostro nuovo paradiso,
che avrebbe dovuto rimpiazzare quello che abbiamo consumato
e il Dio in cui abbiamo sperato e lasciato alla profanazione,
tutto è stato distrutto
e abbandonato sulla nostra casa che abbiamo torturato.
Sono ancora qui, miei cari e solo un cuore continua a battere.
Vi dico addio.
Il sipario sta calando.
Da qualche parte nel tempo forse vivremo ancora.
Ricordateci!