The tower

THE TOWER – LA TORRE

Essa si eleva
con la sua struttura massiccia ad infrangere le nubi.
Essa si eleva
e la sua ombra si allunga sulle terre.
Il suo dominio si estende da costa a costa
e il suo fascino striscia sotto ogni porta.
Ma la torre vuole di più.
Regola 1
Ogni uomo è ciò che possiede.
Il fatto che ognuno esista o meno dipende dal possesso.
Regola 2
Le cose hanno uno scopo,
mentre l’unico scopo della carne è possedere le cose.
Regola 3
Ciò che non si possiede è obbligatorio lasciarlo stare.
Regola 4
L’obbligo è il midollo delle tue ossa.
Regola 5
Il debito è innato e dote naturale dei giovani.
Guarda come si innalza in lontananza
il colossale gigante fatto di pietra!
Contorta espansione.
Sangue sui mattoni e mattoni sulle ossa.
Qualunque cosa le si inchini
tenderà con decisione a una rovinosa fine sul suolo nudo.
Perché l’abbiamo costruita?
Perché loro ci odiano.
E perché ci odiano?
Perché l’abbiamo costruita.
La torre ha bisogno.
La torre vuole di più.
Quando qualcuno si avvicina alla vetta che lo attrae,
l’illusione della curvatura svanisce, fugando ogni dubbio.
Ogni dettaglio sembra perfetto
in questo delicato raggio di luce divina.
Dall’alto del cielo, giù fino a terra, è sospesa una corda.
E chi si spinge più in alto
e si avvicina alla sommità,
in questo delicato raggio di luce divina
così perfetto in ogni dettaglio,
perderà la vista del terreno
e la manterrà su coloro che si arrampicano verso il cielo.

DIVINE/APPELLING – DIVINO/SPAVENTOSO

Siamo giunti qui offrendo le nostre anime,
ma quando si cerca la luce è facile trovare le ombre.
All’inizio tutto era limpido come la notte.
Poi avrebbe cominciato a svanire.
E a furia di insistere nella quiete più profonda
abbiamo scoperto la terra che ci hai convinto fosse fatta d’oro.
Una terra soffocata dalla ruggine e dalla polvere
dove abbiamo ucciso la verità.
In seguito anche la compassione è sfiorita.
So che la mia morte ha un volto.
E’ l’immagine di te. Tu che sei così abbondante.
Là abbiamo costruito i nostri tumuli.
In queste spaventose e fredde pianure,
dove l’alba è mutata in cenere.
Tra questi uomini dagli occhi vuoti
la grazia non si può ravvisare.
Abbiamo proseguito nella nostra ricerca della luce
e abbiamo lasciato le nostre orme distrutte.
Come la morte che cavalca violenta,
così siamo noi nella nostra zelante ricerca di te.
Là ci sarà appeso uno straccio
per tamponare le nostre ferite alla fine del cammino.
Questo posto significa il ritorno della morte.
Il crimine dello spirito.
Quando quel sibilo soffiava,
per noi ancora una volta era il momento di mostrare
che le nostre anime erano vive e i nostri corpi pronti.
E’ il giorno in cui abbiamo ucciso la verità e la compassione.
La mia morte è un’immagine di te,
grandiosa e piena di grazia.
Divina e spaventosa.

THE HOUND – IL SEGUGIO

Lassù è accucciata una bestia,
vicino alla cima delle scale.
E’ stanca e debole.
Ormai alla fine dei suoi anni.
Ma ancora, a volte, si può udire il suo ululato.
Si può sentire nel vento un ossessivo e basso lamento
che aleggia per la torre in nome dei gloriosi tempi passati.
Accanto al trono del sovrano
la miserabile belva riposa,
intristita e infestata dai pidocchi.
Smagrita, senza forze e sporca.
Il pelo sciupato e sfibrato.
A malapena si preoccupa di scacciare le mosche.
I suoi giorni di gloria sono finiti e lontani.
Il suo corpo trema.
Pulsa di vergogna per il declino
che l’ha portata dallo splendore all’abisso più triste,
fino all’oblio degli inutili e degli storpi.
Un tempo la sentivo chiamarmi,
ma ormai il suo ululato è divenuto un gemito.
E mentre il segugio soffre,
il passato lo consuma sulla cima delle scale.
Si può udire il richiamo lamentoso della bestia.
Un fantasma del passato che vagabonda in ogni stanza.
Un’ombra flebile che un tempo tutti temevano.
Un derelitto riluttante di tempi antichi,
al cui nome ancora più di una spina dorsale è scossa da brividi,
sebbene fosse sconosciuto persino a quelli della sua stessa razza.
Uno spirito pietoso.
Il richiamo continua a levarsi.
Lo stesso che un tempo conosceva tutti i nostri nomi
e che ora fatica a ricordarli.
La sua memoria lentamente tramonta.
Ancora il segugio insiste a chiamare
e il suo mondo continua a crollare.

BLOOD ON THE TRAIL – SANGUE SUL SENTIERO

Uno strano odore di fumo nella fresca aria della notte.
Un sentore di violenza sotto i bagliori meditabondi della luna.
Dalle ombre appare una gamba trascinata nella polvere.
Una forma sanguinante che trema nell’avanzare faticoso.
La figura s’immobilizza come all’udire un rumore,
ruotando gli occhi nella spessa tenebra sospesa sul terreno fangoso.
Rabbrividisce. Si volta e abbandona il sentiero sbilenco,
all’inseguimento o in fuga da qualche invisibile collera.
C’è del sangue sul sentiero.
Una striscia punteggiata di peccato che narra di una storia disgraziata.
Chi ha lasciato quel sangue sul terreno?
Dove conduce quella striscia di peccato?
Chi scapperà? Chi prevarrà?
Due figure appaiono dalla stessa direzione della prima.
Una fama di violenza è legata ai loro nomi.
Rozzi e cresciuti rozzi, sono di fretta al loro passaggio.
E’ difficile dire se siano cacciatori o predatori spietati.
Poco dopo ne spuntano altri quattro,
leggermente meno selvaggi di coloro che li hanno preceduti.
Sono a caccia di sangue da spillare alle loro vittime.
Chi sono coloro che inseguono? Chi o cosa?
La striscia di sangue s’allarga.  
La fanghiglia è macchiata di rosso.
Forse dovrebbe pulirla in questa notte buia e spaventosa.
Fredda e misteriosa.
Manca ancora molto prima che gli uomini smettano di scendere lungo la strada.
Forse faresti meglio a cancellare le tue tracce di sangue sul sentiero.

DEAD WON’T MIND – AI MORTI NON IMPORTA

Uno dopo l’altro vengono spinti giù per il pendio,
per essere legati con corde e funi in mezzo alla confusione.
A coppie o raggruppati insieme come le zecche nell’orecchio di un cane.
I trapassati. I morti. A loro non importa.
Lo sapete che a loro non importa.
A loro non importa se vengono tagliati in tanti piccoli pezzettini.
Se gli vengono strappati via i bambini
e vengono gettati per la strada.
A loro non importa se li svendiamo in nome della scienza
o li nutriamo nella calca.
I morti sono semplici.
Con loro non puoi sbagliare.
Puoi frantumargli le ossa in polvere per tappare le crepe
o appenderli in alto come ammonimento,
lungo il percorso degli impiccati.
I cani morti non abbaiano e non lasciano tracce.

A KNIFE BETWEEN US – UNA LAMA TRA DI NOI

Sappi fratello che questa cosa non mi farà felice,
ma devo difendere ciò che il tuo spirito incosciente
rischia di distruggere.
Sarei contento di amarti,
ma c’è una lama tra di noi.
Ce l’hai messa tu!
Ho capito di essere dalla parte del manico,
mentre tu stai da quella della punta.
Vorrei poterlo fare, ma non posso cambiare posizione.
Sebbene io sia obbligato da questo onere,
mi conforta poter disporre del mio compito.
So che trovi tutto questo orribile.
Sì, anch’io lo detesto.
Tutti sanno che la fornace va alimentata
e c’è una logica in tutto questo.
C’è una logica infallibile nel fatto
che il rumore di ossa di un’inganno premeditato
sia il carburante più adatto per dar luce
al crepuscolo che ci aspetta più avanti.
Tutti lo sanno e tutti concordano.
Spero che tu sappia che il mio dispiacere è profondo.
Non ho desideri, ma il mio dovere è necessario.
E’ un fatto ragionevole che ogni errore vada corretto
e che ogni anima deviata vada ricondotta sulla strada.
Maledico e mi dispero, ma il mio dovere è necessario.
Seppellisco il mio senso di colpa in profondità,
sotto una meravigliosa montagnetta.
Ti maledico per quella lama tra di noi.
Per quella lama che ci hai affondato in corpo.

THE PULSE OF BLISS – L’IMPULSO DELLA BEATITUDINE

Si sollevano migliaia di cigolii di cardini
e, quando egli apre le sue porte,
invita gli impazienti e gli incerti a sistemarsi nelle sue sale.
Devi entrare e in mezzo alla folla scoprirai la tua anima.
Potrebbe fare un po’ male,
ma alla fine troverai la tua matrice.
C’è sangue sulla pietra, consacrato e rappreso.
C’è argilla sulle ossa.
La carne morta va riallacciata al cuore con solidi mattoni.
Gli uomini di pietra affermano tutti
che resteranno aggrappati all’impulso della beatitudine,
anche se la notte non dovesse mai calare
e le nostre mura resistessero per sempre.
Si sollevano migliaia di gemiti di cardini
quando tutte le porte vengono sprangate.
Serrate e sbarrate a causa di colui che si annida nella notte.
Qui sarete al sicuro da coloro che vi insudiciano e vi ingannano.
Non sarebbe affatto una scelta salutare quella di andarsene.
Nella luce gloriosa è il monumento di ciò che è giusto.

SLEEPWALKERS – SONNAMBULI

In una nebbia grigia mi ritrovo a strisciare
e ad avanzare sopra gradoni di roccia fredda.
Le ginocchia grattano e sanguinano.
La mia mente è confusa.
Sono in cammino, ma non so verso dove.
Lungo il percorso incrocio molta gente
che avanza sia in salita che in discesa.
Alcuni di loro sembrano far parte di una massa inerte.
Altri procedono ciondolando, a scatti,
come sonnambuli in un sogno agitato.
Man mano che salgo lungo la scala sferzata dal vento,
avverto nell’aria graduali cambiamenti.
E’ più difficoltoso respirare e aumenta la fatica.
La nebbia s’inspessisce all’interno della mia mente stordita.
La gente intorno ora sembra notarmi di più,
come se fossi qualcosa di estraneo e deplorevole.
Come se fossi pericoloso.
Lo si legge sui loro volti.
Una vile creatura? Un’immagine infernale?
Una moltitudine mi solleva dal suolo.
Mi trascina via e si domanda che cosa posso avere in serbo.
Verrò gettato via così presto?
Come un fiammifero che brucia o un chiodo ritorto?
Come un vestito brutto e strappato,
buttato via dopo che si è inutilmente tentato di rattopparlo?
Vengo espulso dal sogno e scaraventato nell’oblio.
Vengo spinto nelle viscere del grande oltre sconosciuto.
Vengo divorato lentamente dal vuoto
in questo immenso mare spaventoso.

LOST AMONG LIARS – PERSO TRA I BUGIARDI

Madre, guarda tuo figlio perso tra i bugiardi!
Solo nella notte senza una meta.
Padre, guarda i tuoi figli stare in casa in mezzo ai bugiardi!
Nemici della verità che se ne stanno impettiti e boriosi.
Improvvisi cambiamenti spezzano la situazione.
Le incrinature che un tempo erano facili da individuare
sono sbavate con gli anni e hanno coperto ogni inganno.  
Quando certi debiti vengono rivendicati e ci si trova nella paura,
più in alto si è andati, più la caduta sarà rovinosa.
Sarò sottratto agli sguardi nel fondo di una cantina
o gettato giù dalla finestra più alta.

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