THE MIRROR’S EYES – LO SPECCHIO DEGLI OCCHI
Sapevo che questo giorno prima o poi sarebbe arrivato.
E’ il momento di sciogliere la cima.
La nave lascia il porto.
La prima volta che camminiamo con i nostri piedi
dobbiamo dimostrare che eravamo nel giusto.
Il diritto è potere e le regole sono severe.
Che nessuno dica che sarà facile.
Che nessuno dica che sarà troppo difficile.
Siamo impazienti di riuscire e ce la faremo.
Sarà la nostra impresa.
Tutte le idee sono statiche.
Si seguono i buoni consigli del governo,
ma ad ogni decisione è come se
gettassimo sale in una ferita.
Dovremmo credere nel bene come ci hanno detto di fare?
Siamo noi i protagonisti della scena.
Siamo in un circo
e dovremmo salvaguardare la nostra mentalità come fosse oro.
Le regole sono state date.
Le scommesse sono state fatte.
Lo giuro.
Ho agito senza uno scopo e non ho mai mentito.
Ma come è potuto succedere?
Sono incatenato ad un sistema.
A volte non so che cosa accade.
E’ come correre fuori dal tempo.
Non so che cosa accade,
ma non è quello che voglio.
Forse mi aspetto troppo da me?
Forse ho malinterpretato il mio destino?
Forse sono debole
e dovrei fermarmi per un momento.
Rallentare e riflettere?
Forse chiudere quell’archivio?
E’ il limite dell’ultima resistenza?
E’ il limite imposto dalla legge?
E’ una mia libera volontà ed è un mio desiderio?
O sono semplicemente le regole della società?
La pubblicità in TV descrive i miei sogni.
Ogni giorno accende sullo schermo i miei desideri.
Sono davvero felice quando acquisto quell’oggetto
o vi sono indirizzato come un ragazzino?
2nd GOD – IL SECONDO DIO
Penso che tu conosca quella sensazione,
quando sei sotto pressione.
Penso che tu sappia come ci si sente
quando si è costretti a fare qualcosa.
Anche se nelle nostre menti condividiamo gli stessi orizzonti,
adesso dovremmo voltare le pagine
del libro chiamato vita.
Tutto va bene.
La fortuna mi sta accanto.
Perché dovrei cambiare?
So che è difficile capire come vivo la mia vita,
ma va tutto abbastanza bene,
suppongo. Penso sia così.
Sveglia! Rompiamo il silenzio.
Non c’è modo di tornare indietro.
Sveglia! Rompiamo il silenzio.
Non senti il gracchiare del corvo?
C’è un passo da fare.
Alle nostre orecchie sembrano ordini militari
e non ne capiamo l’utilità.
Sembra follia per la nostra vita.
Per il nostro denaro, il nostro secondo dio.
Corriamo. Sanguiniamo. Ci bruciamo le mani per te.
Questa cosa mi dilania.
Non voglio svegliarmi dal sogno.
Basta con le puttanate!
Io non sono come tu vorresti che fossi.
No! Lasciami stare.
Io sono qualcuno! Non ti impicciare di me.
Sto bene. Va tutto bene.
Non cerco altro.
No! Non sono tuo fratello.
Non ti impicciare di me.
Sto bene. Va tutto bene.
SWEET ENEMY – DOLCE NEMICO
Qui in questa stanza,
con il mio dolce nemico,
tutti i miei colori ingrigiscono e ora so
che non sopravviverò.
La bestia vive dentro di me.
Non sopravviverò mai
e intanto, lentamente, perderò questo terribile conflitto.
Ho camminato su questa strada per anni.
Un potere oscuro si rivelerà
e so che ci saranno così tante lacrime
e che il sangue muterà in un fluido liquido e bianco.
Tutto sembra così irreale.
Cominciamo!
Combattiamo!
Sono così meschino, prigioniero e incatenato
e non posso descrivere l’inferno che ho dentro.
Il sangue versato. La guerra eterna.
Sono molto più forte di te. Puoi anche sbarrare la porta.
Ora capirai che non puoi discutere con me.
Piagnucola. Sei messo male
e nulla potrà salvarti.
Combatti!
Il controllo è mio.
Combatti!
La mia persona splenderà.
Niente sarà più come prima.
Sprecare il tempo è solo vergognoso.
Sono diviso in due
e avvelenato dalla disperazione.
Ora capisco. E’ troppo tardi?
Riuscirò a discutere con lui o è troppo tardi?
Ci sarà qualcuno che mi aiuterà a trascinarmi per terra?
Dal mio rimpianto, dove cadrò?
Mi sento come se fossi solo.
Qualche volta mi sento come se non avessi il controllo.
Sono così in alto. Non riesco a riempire i miei vuoti
e continuo a pensare.
Odio e dolore mi scorrono nelle vene.
Non sopravviverai!
Una volta condividevamo la stessa buia vita.
Oggi sembra che siamo come divisi da un coltello.
Non vedi? Sto soffrendo!
DESTINATION – DESTINAZIONE
Crediamo in cose che sentiamo e vediamo.
Ci prendiamo cura di cose che possiamo definire nostre.
Sì, ci crediamo.
Scegliamo i nostri passi con estrema attenzione.
Sì, ci importa di tutti i momenti che abbiamo condiviso.
Teniamo la testa sopra il pelo dell’acqua.
Continuiamo a lottare
e, attraverso fiamme impetuose e onde arrabbiate,
passo dopo passo, ce la faremo.
E’ la visione dell’incubo in cui mi trovo?
Sono perduto senza tracce (da seguire).
Sono perduto senza appoggio.
Quando piango, poi mi addormento.
E’ una strategia semplice quando mi sento fragile
come una nave nella tempesta.
E’ come una palla d’acciaio nella mia testa,
ma mai e poi mai
abbandonerò il mio percorso.
Tengo la testa alta. Seguo il mio destino.
Tu vai per la tua strada, io seguirò la mia
lungo questo viale.
Non perderò nemmeno un secondo
con predicatori e libri vari.
Seguirò la mia strada, senza mai tornare indietro.
Ho attraversato tanti oceani
e sono sempre sopravvissuto costruendo dei ponti.
Ho passato così tante notti nella paura
e sono sempre sopravvissuto.
Sono sopravvissuto all’incubo in cui mi trovo.
Sostenuto dalla mia forza interiore, non ho mai rinunciato alla lotta.
Sono sempre concentrato sull’obiettivo e non perdo mai tempo.
Ammetto che sia un incubo,
ma i sogni restano vivi.
E’ la nostra destinazione.
C’è silenzio. Tu avanzi lentamente verso di me.
Sai che dovresti starmi accanto,
ma faresti meglio ad andartene.
La sai la verità sul silenzio?
E’ il momento di scendere a patti con te stesso.
E’ il momento di supplicare e sanguinare per amore.
E’ così triste confidare in se stessi, se sei davvero onesto,
ma alla fine sei costretto a camminare da solo.
Avanti passo dopo passo,
continui a camminare.
Sopravvivi all’incubo,
cammini tra le ceneri
e porti a termine ciò che hai iniziato.
Non guardarti indietro. Va avanti, figlio mio!
Non cedere! Sventola la tua bandiera!
Reagisci e lascia perdere le tue etichette.
Esci! Cammina sulla lama del rasoio
e raggiungi un posto più sicuro.
Esci! Cammina sulla lama del rasoio,
anche se significherà spingersi lontanissimo.
THE CALL OF EVE – IL RICHIAMO DELLA SERA
Sono suo figlio.
Un seme piantato in un campo esposto alla tempesta.
Spero che lei possa levigare il mio cammino
e che possa gettare via le pietre.
Madre! Padre! Fratello! Sorella! Chiunque!
Aiutatemi a uscirne, se potete.
Aiutatemi a uscirne!
Cancellate il mio dolore.
Sto cercando di non perdere ciò che ho ottenuto.
Ed ecco la notte che scende ancora una volta,
proprio quando tutti cominciamo a sognare.
Tutto sembra a posto, ma non è come appare.
Noi tutti speriamo che lei non muoia
e guardiamo nei suoi occhi spalancati.
Noi tutti speriamo che lei non muoia.
Almeno alleggeritela dalla sofferenza.
Troppe volte ho agito disperatamente,
ma tutti loro mi sono stati accanto.
Così tante volte quando ero nel giusto
e altrettante quando mi sbagliavo.
I SAID… SILENCE! – HO DETTO… SILENZIO!
Silenzio! Ho detto silenzio!
Riesci a tenere chiusa quella bocca?
Ogni giorno la stessa storia.
So che sto sprecando il mio tempo.
Riesci a farmi sentire come un estraneo
nella mia stessa casa.
Ma ora sei andato troppo oltre
e se non la finisci, so che si scatenerà una guerra.
Ottimo!
Pensi di essere bravo abbastanza? Bene, lo sono anch’io!
Sempre a irritarmi! Cosa c’è che non va con te?
So bene che ami creare problemi.
Forse ti sei persino scopato mia moglie.
Fantastico! Sono sicuro che tu lo sappia,
ma dimmi. Hai qualche strategia particolare con i tuoi nemici?
Quale sarebbe?
Hey tu! Lascia che ti dica che un giorno
ti prenderò a calci nel culo.
Hey tu! Lascia che ti dica che un giorno
ci incontreremo ancora.
Qualche volta cantiamo gli incubi che ci hanno inflitto.
Dobbiamo conviverci.
Qualche volta cantiamo, ma non c’è nessuno qui.
Né vicini, né insegnanti. Né poliziotti, né predicatori.
Dobbiamo conviverci.
Qualche volta sono loro a cantare, ma non c’è nessuno qui.
Bisogna solo aspettare il momento giusto.
Siamo qui e tu sei vicino.
Questa è una rivincita!
Benvenuto! Ci incontriamo ancora
e come ho già detto, tu sei un perdente.
Eccomi! Sono il tuo incubo.
Silenzio! Ho detto silenzio!
Cosa vuoi da me?
Non seccarmi! Sei come qualcosa che mi ronza nella testa.
Sei tu il problema qui.
So che non sei maldisposto,
ma non me ne frega niente
e se continui così, farai la fine della pattumiera.
Tutto ciò che hai fatto
brucia come fuoco dentro di me
e la vendetta sarà dolce.
Sono davvero io questo?
Ti ho mandato al diavolo così tante volte.
Forse è arrivato il momento di perdonare.
No!