OTHERWORLD – L’ALTRO MONDO
Dove sei stato?
Qui o nel tuo mondo reale?
Puoi forse dire cosa accade, cosa è accaduto o cosa accadrà?
Niente dura per sempre
e alcune cose non cambieranno mai.
La storia è scritta col sangue.
Davvero ci sono ancora guerre perdute sui campi di battaglia?
Puoi forse dire da dove vieni e dove stai andando?
Cosa accade, cosa è accaduto o cosa accadrà?
Perché tutto rimane come non è mai stato.
EVERYTHING REMAINS AS IT NEVER WAS – TUTTO RIMANE COME NON E’ MAI STATO
Chi può misurare la durata dell’autunno?
Chi può parlare dello spessore del suo velo?
Chi può esprimere la grandezza delle sue fauci?
O dedurre il valore delle sue pietre?
Ancora il suo stoppino non è spento.
Il suo fuoco nascosto non morirà mai.
Che succede?
Che è successo?
Che cosa succederà?
Che cosa dovrebbe succedere?
Che cosa dovrebbe essere successo?
Tutto rimarrà come non è mai stato.
Il passato dell’eternità si ripete nel tempo.
Il nodo eterno non sarà mai sciolto.
Da dove originerà il movimento in questa immagine?
Il momento verrà quando ci sarà portato via?
Chi scriverà le pagine del tempo?
Chi sarà il pubblico quando il sipario si alzerà?
Dove andiamo?
Cosa siamo diventati?
Dove accadde tutto?
Ci sarà ancora un’alba?
Cambieremo mai?
THOUSANDFOLD – MILLE VOLTE TANTO
Ricoperto dagli orpelli delle parole che ne fanno da contorno
e mimetizzato sotte le spoglie dell’attrazione turistica,
la gente ripete a pappagallo il racconto che avete diffuso.
E’ un’attrazione dal più alto significato!
Ma è tutto falso!
Avete creato un nemico stereotipato per ottenere l’assoluzione.
Avete inventato un buon numero di scuse per le vostre incursioni
e per sgravarvi dall’abisso delle vostre responsabilità.
Avete posato gli occhi sul nostro oro!
Mille volte tanto ci avete derubati!
Avete rifiutato il vessillo della verità,
che sarebbe stato mio per sempre!
Avete marciato con dieci legioni
e l’arma decisiva non sono state le catene,
ma la penna tra le vostre dita, intinta nel sangue.
Sono state le vostre fandonie a influenzare il Foro,
travisando quello che accadeva sul campo di battaglia.
Io, spoglie spettrali, evoco queste sincere paure,
così scomode per i vostri avi militari.
Sorrido di fronte alla mia rovina e mentre muoio,
amo le radici della mia perseveranza.
NIL – ZERO
Il sipario si alza su questa lurida epoca.
Ben lucidati sono gli anelli dell’oppressione e dell’avidità.
Benvenuti in questa terra desolata di ruggine e caos,
un tempo conosciuta come la mia casa!
L’estinzione è raggiunta!
La procedura di cancellazione è compiuta!
Annullamento totale.
E’ finita, amici miei.
E’ davvero finita!
Non resta nulla,
a parte l’odore dei salassi di sangue.
Zero! Non c’è più niente,
a parte il vuoto ragliante delle nostre case.
Non dimenticherò mai gli occhi dei bambini,
strappati dalle braccia delle loro mamme
per essere venduti come schiavi.
Sento ancora le grida delle donne violentate.
Lo strepitio delle fiamme e gli inni assurdi di morte.
Fate attenzione alle cronache sui genocidi lucrosi
e agli annali sulle tribù cancellate (dalla faccia della Terra)!
Tutte pagine scritte col sangue.
Ave Cesare Augusto.
E’ finita, amici miei.
E’ davvero finita!
THE ESSENCE OF ASHES – L’ESSENZA DELLA CENERE
Calò su di noi in quei giorni funesti.
C’era una pianura.
C’era un pover’uomo stanco del giogo sul suo terreno infecondo
e un impero straniero avido di bottino.
Era tempo di sostituire il forcone con la spada
e di far risuonare il prologo di una ribellione generale.
Era abbastanza!
Una volta era già troppo spesso!
Abbiamo combattuto, ma non in nome della guerra.
Solo per riavere le nostre case
e per fare rispettare i nostri diritti,
eredità dei nostri padri.
Ma abbiamo dovuto assaggiare fango e sangue
e l’essenza della cenere.
Un crescente bagliore si levava dalle fiamme intense,
per guidare gli afflitti e i furiosi.
Un simbolo di speranza e libertà.
Un’impresa coraggiosa.
Un tentativo disperato.
Quando Amandus* venne ucciso,
i Burgundi ancora cantavano.
Note: *(Vescovo cristiano missionario del IV secolo d.C.)
KINGDOM COME UNDONE – IL REGNO VA IN ROVINA
Mentre il cappio si tende,
tu sei ancora seduto sul tuo effimero trono,
così impegnato dai tuoi piccoli feudi
e dalle tue scintillanti corone.
Ma noi siamo Galli e siamo liberi!
Abbiamo subìto la nostra fottuta sconfitta.
Ora risorgete e riunitevi!
Risorgete!
Uniti resisteremo!
Questa V è per vendetta!
Questa V è per violenza!
Questa V è per vittoria!
Questa V è per Vergingetorige!
Lasciamo che provino la violenza dei Galli!
L’impetuoso furore e il morso delle nostre lame.
Che vedano i vessilli di libertà!
Alziamo i pugni con orgoglio!
Che beneficio avrai dal preservare la tua corona
se perderai la libertà?
Siamo un popolo che sa reagire.
Deponi la tua corona!
Risorgiamo uniti!
Scuotetevi!
Sveglia!
Come fossimo una cosa sola, prevarremo!
Questa V è per verdetto!
Questa V è per valore!
Questa V è per Ventura!
Questa V è per RiVolta!
Questo regno andrà in rovina.
QUOTH THE RAVEN – DICE IL CORVO
Sono il mistero e il portatore della notte senza luna.
Con me giunge la sapienza arcana.
Io, messaggero dell’isola cava!
Una volta che vi sarete moltiplicati,
prestate attenzione al battito delle mie ali!
Viaggio alla ricerca delle paure,
sebbene non sappiate che il mio compito
è di guidarvi lungo la strada.
Vi porterò a casa a riposare.
Le mie ali nere vi circonderanno.
Sono un simbolo sublime.
Guida di viaggi segreti.
Il mio canto parla di pianti.
Io, torcia della via luminosa!
Una volta che vi sarete allontanati,
prestate attenzione al battito delle mie ali!
Una volta che avrete abbandonato il nido,
io sarò là.
E la morte sorriderà col suo sorriso sfrontato.
Inizierà la vostra angoscia definitiva,
ma non sarà prima del mio arrivo,
che sperimenterete la naturale pace
di chi abbandona questo mondo.
Ascoltate! Le mie ali accarezzano i venti.
Ascoltate il mio grido!
Darò la caccia alle vostre paure.
DOMINION – DOMINIO
Sono il parassita, il condottiero e il fallimento.
Fratelli, non mi dispererò quando incontrerete il vostro funesto destino,
ma non sarò più il vostro salvatore.
Questa nazione è moribonda e voi non ve ne accorgete.
Dovrete entrare in sintonia col potere.
Perderete la vostra anima o la vostra vita.
In nome delle Gallie!
In nome della mia tribù!
In nome della mia ambizione,
diventerò schiavo!
In nome dei Galli!
In nome di coloro che sono sulle ginocchia!
In nome di coloro che si sono piegati o venduti,
diventerò menzogna!
Fratelli, non mi dispererò quando farete rotta
verso le isole Atlantiche o verso l’altro capo del mondo.
Siate la mia sentenza! Siate il mio castigo!
Siate la spada che rende gioia al mio cuore!
Avete accettato la sfida per la mia corona,
ottenuta a caro prezzo.
Per la gloria perduta avete combattuto.
Per evocare la mia ira, la mia debolezza
e la mia intima brama per la Gallia.
Dumnorix, ho quasi singhiozzato quando ti ho dovuto tradire,
per salvarci tutti a un passo dalla sconfitta.
Siate la mia espiazione! Siate la mia nemesi,
poiché ho venduto la mia anima!
In nome della Gallia, accoglimi traghettatore!
In nome dell’ambizione, accoglimi traghettatore!
In nome dei Galli!
In nome di coloro che sono sulle ginocchia!
In nome di coloro che si sono piegati o venduti,
sono pronto a morire!
SEMPITERNAL EMBERS – TIZZONI SEMPITERNI
Fanno luce. Ardono nel vento del tempo.
Sono sempre accesi.
Cerchiamo e afferriamo i fuochi arcani.
Le fiamme che si consumano.
La scintilla che permea le nostre vere anime.
Pervadono i respiri della vita
e brillano dalle profondità dell’eterno.
Mai domi. Inestinguibili.
Non smettono mai di bruciare.
Mai inaridiscono i tizzoni sempiterni.
Mai sono stati profanati.
Mai si sono spenti
e non smettono mai di alimentarsi.
Mai rinunciano.
Mai si affievoliscono, i tizzoni sempiterni.
Sono l’essenza dell’essere.
Una forma dell’esistenza
e saranno per sempre sostenuti dalla passione.
Profondità della coscienza.
Bruciano intensamente, ancora celati.
Sono il bagliore del rifugio di un potere in divenire.
Sono i quattro potenti e i grandi re nascosti.
Danno vita alla luminescenza interiore
e incessantemente spronano le fiamme.
LUGDUNON – LUGDUNON
Proseguiamo con una scorta di cavalli e carri.
Attraversiamo le terre, silenziosamente.
Usciamo allo scoperto solo per esplorare nuove coste,
dove ci conduce il percorso.
Alzate le vele, oh nostri cuori, verso il mare della speranza!
Il druido ci ha benedetto.
Questa fatica era prevista.
Non ci siamo portati dietro il dolore
e abbiamo affrontato le angosce.
Dobbiamo ancora accendere lo stoppino per il fuoco.
Come in un luogo liminale*,
arriviamo ad una assonnata sorgente di luce.
Il rifugio promesso. Una fortezza di ere a venire.
Al sorgere di un nuovo giorno si sveglia la figlia del sole,
sostenuta da ali nere
e si eleva nell’immenso di cieli.
Abbiamo seguito i riti degli antichi,
quando siamo arrivati nelle terre prescelte.
Abbiamo trattenuto il respiro,
quando i cieli si sono fatti neri
e una tempesta si è levata come uno stormo di corvi.
Guardate! Osservate!
Gli uccelli neri si moltiplicano.
Formano un enorme cerchio nei cieli spaccati in due.
Sostengono il Nemeton** sulla collina splendente
e più volte saremo testimoni del presagio.
Note: *(Segna il limite di uno stimolo)
**(Giardino sacro dei druidi)