A TRIPTYCH JOURNEY – UN VIAGGIO TRITTICO
Innanzi a un orizzonte sbiadito e frantumato
è nato un involucro vuoto.
I frammenti si dissolvono e si ridefiniscono.
Questa vita parassitaria respira dentro di me.
Le ombre distruggono la luce
e sapientemente danno forma a se stesse.
Criticano ogni mio più oscuro terrore
di pene del passato lasciate in sospeso.
Parole illusorie accendono il fuoco della disperazione.
Rifiutano la verità mai raccontata e ne temono la cura.
L’oscurità che ci circonda non può farci del male.
E’ l’oscurità del cuore che dovremmo temere!
Trascinandoci più vicini all’immagine nitida,
sfolgora un velo di rovina, strappato e logoro.
I pensieri continueranno a ingannarci, volta dopo volta.
Stiamo ancora precipitando da questo luogo
e io non so raggiungere la serenità.
La comprensione è dentro di me.
Santificherò la mia sofferenza e abbandonerò le mie paure.
Si accende il fuoco della disperazione.
La gloria, adorna non per molto, sarà così fioca.
THE MIRE – LA PALUDE
In mezzo alla nebbia si aprono acque avvelenate.
Oltre la sua volontà, nelle tenebre desolate,
tracce rossastre circondano la sua ombra.
E’ l’ultima marcia funebre dalla clessidra alla cenere.
In pericolo giace la porcellana dipinta di rosso.
Nessun’anima può udire i pianti che si levano attraverso la palude.
Fai un altro respiro corto! Potrebbe essere l’ultimo.
L’abisso aspetta nel silenzio.
Ti schernirò, finché mi verrai a noia,
perché nessuno può addomesticare la bestia che abbiamo dentro.
Ti farò del male, se mi permetterai di avvicinarmi abbastanza
da scavarmi una via sotto la tua pelle.
Sono l’ombra gettata dalla luce della luna.
Sono il brivido che percorre la tua schiena.
Sono l’incubo che ti tiene sveglio,
eppure mi lasci entrare.
DISENCHANTED – DISINCANTATO
Forse dovrei venire a vedere la luce.
Sotto i lividi, c’è una verità che non posso nascondere.
Mi chiama da dentro l’oscurità.
Sto aspettando che qualcuno trovi la chiave che mi renderà libero.
Il dolore interiore è una voce.
Con una sola carezza i muri cadranno.
Non c’è paura qui. Soltanto libertà.
La mia voce ti guiderà, se ascolterai.
Per anni ho cercato di trovare una soluzione,
ma ancora lei viene da me di notte,
confondendo le sue intenzioni di amore cieco.
Questi ricordi lontani ancora mi perseguitano.
Si attorcigliano.
La passione è divorata dalle fiamme.
L’inverno ha martirizzato questo cuore senza vita,
impossibile da salvare.
Ne ha distrutto la purezza.
Mi rimane solo desolazione
e le trasgressioni di un tempo a cui sono legato.
Lo scenario ingrigisce.
Il dolore è tutto ciò che vi si può trovare.
Il lamento di una sofferenza disperata.
La tua voce si avvicina.
Questa preghiera per i defunti non si attenuerà.
Durante questi anni dalla tua morte,
gli echi del tuo pianto mi hanno torturato
e riesco ancora a sentire le tue urla.
Forse ho fallito nel capire questa atroce situazione,
mentre tutto intorno a me crollava per la resa dei conti.
Mi resta una creatura del passato che aspetta di essere salvata.
Resta solo disincanto.
ETHEREAL BLINDNESS – CECITA’ ETEREA
Cala il Giudizio.
Un odio insensato e immaturo dissacra ogni vita.
E’ una prigione di carne.
Il paradosso del messaggio riecheggia nella mente.
Chiudo gli occhi,
anziché testimoniare il fallimento del genere umano.
Non abbiamo imparato niente!
Un nuovo giorno porterà altre promesse inappagate.
Tradito dalla sconfitta,
la corruzione scava la sua tana nella mia coscienza, come ghiaccio
e distorce la mia vista.
Non c’è nulla che possa dar conforto alla mia mente esausta.
Mi nascondo, quando le tue bugie cominciano ad andare in pezzi,
ma ormai non me ne importa più nulla.
EMBRACE THE MAYHEM – ABBRACCIA IL CAOS
Dietro un velo di falsi sorrisi e risate penetra il dolore.
Indosso una maschera per nascondere la mostruosità della tua perdita,
ma ogni istante, per quanto breve, il mio pensiero torna a te.
Non ho altra scelta, se non quella di abbracciare il caos
e dissolvere l’oscurità.
Il vero nemico è la mente.
Non riesco più a sentire i tuoi passi.
Cammino da solo su questo sentiero
e ancora mi arrampico sulle tue gelide rovine,
mentre la maggior parte di me si consuma.
Ma ogni istante, per quanto breve, il mio pensiero torna a te.
Per la mia mente sei ancora viva.
Lascia che conservi la mia dolce delusione!
Ti ho salvata tante volte in passato, ma questa è diversa.
Non posso proteggerti dalla pioggia che penetra il terreno
e invade il tuo corpo.
Presto non sarai più nient’altro che fragili ossa sotto la terra.
AN SOMNIUM – OH SOGNO
Paura. Un’oscurità infausta, nell’immobilità del silenzio,
verso la virtù del paradiso ti attira.
Sei perso nel cuore della rovina.
Il tuo è un cupo risveglio e un desiderio divora la fragilità.
Freddi occhi fissi.
L’informe struttura della debolezza.
Il riflesso delle ombre nel mio disdegno.
Una miriade di voci che sembrano una.
Crollo tra le ceneri. La volontà è infiacchita.
Dolore ed estasi.
La luce interiore è defunta.
Ho cercato di raccogliere tutti i pezzi che ti sei lasciata alle spalle
e ora non riesco più a riconoscere nemmeno me stesso.
Ho reciso i legami con la vita. Con ogni gloria e sofferenza.
Con la bellezza del passato.
Perduti, i ricordi scorrono davanti ai miei occhi
e delicatamente mi spengo in un sogno oltre l’esistenza.
AS SOLENESS RECEDES – QUANDO LA SOLITUDINE SI RITIRA
Vanagloria, il mondo è tuo adesso!
Non sono più artificioso ora che ho raggiunto il sogno.
Quella era la via della carne.
Le promesse sono svuotate.
Ogni momento che passa il respiro si fa più corto.
L’esterno sbiadisce.
Cerco di aggrapparmi al passato.
L’ignoranza è lontana. Lo splendore si ottenebra.
Vuoto.
Dentro il guscio nasce un seme di morte.
Sofferenza. Disillusione.
La separazione è corrotta, dall’ossequio all’assenza, fino all’oscurità.
Gli schiavi danzano al suono del nulla.