Storm

STORM – TEMPESTA    
    
Riesci a vedere la tempesta che si avvicina?    
Dimmi come ci si sente ad essere là fuori.    
Il bagliore di un momento si accende nella sua foto,    
quando egli fa brillare una luce sul muro in rovina.    
Le fotografie istantanee formano persone distrutte    
e ogni volta che lui se ne va, resta il segno di una macchia.    
Flashback del suo sonno desolato filtrano attraverso la nebbia,    
rievocando dal passato immagini meno vivide.    
Qualsiasi giorno sia, non c’è liberazione.    
Parole appiccicose hanno parlato nel silenzio.    
L’uomo è in frantumi.    
Riesci a vedere la tempesta che si avvicina?    
Dimmi come ci si sente ad essere là fuori.    
Voglio stare con te e ora lo capisco chiaramente.    
Non mi hai dato scelta.    
Lasciamo che cada la pioggia.    
Sta resistendo al momento del crollo    
e ha sottratto la conoscenza a menti informi.    
Calcola la demolizione dei collegamenti    
con pensieri contrastanti    
e le scintille scartate di anni addietro.    
Evoca un linguaggio molto più austero,    
riverberato dalla fantasia.    
Lascia una traccia traslucida.    
E’ un uomo in frantumi in una terra distrutta.    
    
SILENCE – SILENZIO    
    
L’interferenza è incostante.    
Il tono basso diminuisce.    
Un secondo sguardo allo schermo che si offusca    
mi attira troppo facilmente.    
Una specie di indifferenza    
limita la mia volontà di cambiare.    
E’ l’avidità della gioventù.    
E’ la tua ingenuità.    
Da qualche parte, dove il silenzio ha fine,    
posso riassestare le mie lenti,    
per guardare le tue fotografie    
autografate che ho gettato via.    
E’ un’offerta illegale.    
E’ un sensore inutile    
e una nozione che non ci serve.    
Se ne vanno proprio come te,    
senza perdersi mai.    
Tu menti, proprio come me,    
qui accanto a me,    
nonostante non ti abbia mai visto.    
Al tuo fianco non ho mai assistito a una tale bellezza.    
Due individui in un ricordo.    
La terza persona dice che lei è una donna vuota,    
con un linguaggio essudante e sferzante.    
Le parole sono rimaste silenziose da quando ero giovane.    
Nella luce intermittente siamo interlacciati    
e faccia a faccia.    
Qualcuno è in confusione adesso,    
in attesa che io confessi.    
E c’è una lieve rassegnazione.    
C’è un acceso contendere    
e ci sono nozioni di cui abbiamo bisogno.    
Non ne saremo mai distrutti.    
    
ASHES AND DREAMS – CENERI E SOGNI    
    
Tutti parlano e sembra un ronzio    
che gira e rigira nell’ignoto.    
Il sole del pomeriggio filtra attraverso il fumo.    
Il mormorio delle fabbriche si disperde nella quiete.    
Il tocco dell’euforia è un timore interiore.    
Preghiamo nel silenzio, ma le nostre vite sono inutili.    
Bisticciamo con l’amore che ci ossessiona    
e scapperemo sempre.    
Stupende pareti di metallo infrangibile,    
in questa estasi senza tempo, resisteranno ad ogni evento.    
I macchinari senza vita giacciono nelle città estive,    
dentro ricordi vuoti dove la tranquillità abbonda.    
Le stagioni ci cambieranno.    
Questo momento è una previsione eterna.    
Sento che lentamente le ombre diventano parte di me.    
Prova le mie emozioni! Credimi!    
E’ proprio come una brezza estiva.    
Il dolore ci cambierà.    
Questo momento è una previsione eterna.    
Dopo aver perso tutti i sensi,    
in cosa ci siamo trasformati?    
Alcuni crescono più forti. Altri muoiono.    
Questo è ciò che rimane:    
ceneri e sogni di giorni migliori.    
    
VOICES – VOCI    
    
Due punti di vista sulle ubicazioni si fondono in tre o più.    
Un infinito flusso di parole e miglia e miglia di stelle.    
Rifocalizzarci sulle stelle distanti    
ci lascerà meno voci con cui intrattenerci.    
Saremo sempre qui    
e ci godremo insulsaggini dozzinali.    
Sono in disaccordo con me stessa.    
Banalità del tipo “Chi sono?” alla lunga mi annoiano.    
Attenuerò quel suono per sempre.    
Qualcuno è venuto a fare visita alla mia mente stupito.    
Da qualche parte oltre i muri e le stanze, una scena diversa mi avvolge.    
Le voci dicono: “Se solo potessi renderci libere”.    
Ignorante a proposito del sublime,    
qualcuno ha affermato che il mondo è davvero strano,    
come se far girare delle porte le facesse vorticare    
su e giù.    
Nel mondo che conosco sarò sempre qui.    
Leggimi una storia adesso.    
Puoi cantarmi una ninnananna?    
Alla lunga mi annoiano.    
Sarò tua. Ma come posso essere certa che io sono io    
e che tu sei tu?    
E’ difficile dire: “Vattene”.    
    
FADE – DISSOLVERSI    
    
Onde di marea setose    
nella foschia estiva.    
La botola della nostra casa     
che si apre e si chiude.    
I giorni di splendore dell’infanzia.    
Ti ricordi tutto questo?    
Da nessuna parte ho mai visto le ombre sparire    
come in quella circostanza.    
E mi dissolvo come la rugiada nel sole mattutino    
e nel silenzio di ricordi smarriti.    
Nei nostri sogni tutto ha sempre lo stesso    
movimento in declino.    
Altri giorni incombono con severità.    
E’ una visione retrospettiva di suoni dorati.    
Il profumo della pioggia.    
Fioccano i ricordi ricorrenti.    
Il tempo che deve arrivare sembra uguale a ieri,    
quando qualcuno era là ad osservare    
la fine della strada.    
Tutti noi aspettiamo quel giorno.    
Tutto è cambiato    
e io non volevo rimanere,    
ma ora tutto ha un vano    
movimento in declino.    
    
BEGIN & END – INIZIO E FINE    
    
Non ne conosciamo l’interno stando capovolti,     
ma apprezziamo la celebrità in modo inconsapevole.    
Se scoprissimo che siamo solo degli illetterati,    
che cosa faremmo?    
Faremmo l’inventario delle cose che non possediamo.    
Anche in un punto morto continuiamo a vorticare.    
Ci siamo perduti, ma ci siamo ritrovati    
e il nulla è proprio qui.    
Parlateci a sufficienza e rimarrete perplessi    
dall’inizio alla fine.    
Parliamo un linguaggio che nemmeno noi capiamo.    
Nascondiamo le cose oscure che la gente ricerca.    
Abbandoniamo le nostre vite, pur restando nello stesso posto.    
Io sarò messa alla prova e vi metterò alla prova.    
Guardiamo immagini di gente che non conosciamo.    
E’ una prima anticipazione di qualcosa che abbiamo già visto.    
Una moltitudine di qualcosa che traccia l’invisibile.    
Danziamo fianco a fianco su un diverso monotono.    
Ci impratichiamo come astronomi ogni giorno alla luce del sole.    
Una progetto senza contorni astratti nel concreto.    
Un uomo opposto a noi è fuori dal campo visivo e sconosciuto.    
Non sarà mai né lontano, né troppo vicino.    
    
SENSELESS – SENZA SENSO    
    
Ti sei mai chiesto quali parole abbiamo detto?    
Piuttosto guarda le immagini che passano lentamente.    
Ho scomposto ciò che era terreno    
e ho osservato che cosa rimaneva.    
Ho sfidato la verità    
e ho combattuto l’illusione.    
Avanti! Proviamo ad essere ricettivi    
a tutte le delusioni senza senso.    
Ai momenti che hanno tediato gli anni della gioventù.    
Ora di noi non c’è alcuna traccia di riferimento.    
Sincronizziamo le nostre parole sincere    
e articoliamole in modi difficili da comprendere.    
Cerchiamo di riconoscere la fine.    
Sigilliamola dall’interno.    
So che l’amore ci ha confusi    
e che ora non c’è più nessuno qui. Siamo soli.    
Ma io non me ne andrò, finché tutto non sarà stato tentato.    
Mi volterò verso di te e dirò: “Vedi il sole al tramonto?”    
    
EXILE – ESILIO    
    
Sincronizziamo il flusso delle intersezioni.    
Cataloghiamo i calmi battiti del cuore.    
Acquistiamo in esclusiva le macchinazioni    
della fantasticherie stravaganti borghesi.    
Brilliamo nella bizzarria.    
Abbandoniamoci alle cromature solide.    
Le opposizioni ohmiche* sono futili    
e ostacolano le idee valide.    
E’ una costruzione delicata ed infallibile.    
Ora sappiamo da dove viene la distruttività.    
Stiamo vivendo e non c’è azione nell’indulgenza.    
Solo una gloria al tramonto che confida sull’io e sul me.    
L’esilio procederà dall’estasi umana    
fino ad un luogo in cui saremo ideati.    
Seminari su complesse scale mobili.    
Meeting con silenziosi relatori.    
E’ un flashback della distopia**.    
Saremo avvisati nel sonno    
con tracce ripetitive    
di tutti i frammenti e i segmenti    
di sequenze fluidiche.    
La pretesa di una razza universale    
non fatta di metallo è controversa.    
    
Note:    *(Termine dell’elettrologia)
           **(Descrizione di una società immaginaria negativa. Contrario di utopia)
    
DISINTEGRATION – DISINTEGRAZIONE    
    
Quasi non è più visibile.    
Le facce guizzano nell’artefatta luce del lungomare.    
Si dissolve fluido,    
sfumandosi e nascondendo le cose.    
Nella tua stanza, dopo la scena, le facce si trasformano    
in qualcosa di diverso.    
La galleria riecheggia.    
Si autodistrugge e le forme scintillano.    
Dopo che i pensieri statici sono diventati    
qualcosa di meno di quello che si cercava,    
lo splendore interiore    
non è più incapace verso se stesso.    
Abitudini vuote colmano i bisogni.    
Riconosce totalmente, mai in disaccordo    
e cerca l’oscurità nella lucidità mentale.    
La mia identità sta morendo.    
Qualcuno mi ha detto: “Riesci a credere in questa direzione?”    
Per tutto credo che ci sia una cura,    
esitante a voltarsi in avanti.    
Il sentimento non è mai stravagante    
o le menti sono solide quanto un liquido.    
E’ riverberante e fioco,    
vagamente luminoso.    
Tutto è cambiato     
e niente è più uguale.    
    
DEBRIS – MACERIE    
    
Mentre dormiva tenendola per mano,    
i sogni hanno covato (come ceneri).    
Lei gli aveva aperto il suo cuore e lui lo aveva ferito    
fissando il suo sorriso.    
Avevo detto che era stato obbligato.    
Aveva subito l’ostracismo ed era debole.    
Lei aveva controllato sotto il tatuaggio di un perdente.    
Questi sono gli anelli che si sono spezzati.    
Queste sono le cose che hanno straziato il suo cuore.    
Questi sono i sogni di cui lui è la causa.    
Questi sono gli sprazzi che lei ha interrotto.    
Non siamo altro che macerie    
che fluttuano su un lago argentato.    
Non c’è nient’altro da ottenere,    
mentre crolliamo lentamente.    
Ci siamo uniti attraverso di me    
e separati col destino.    
Le sue parole confuse, incerte e inesatte,    
hanno sfidato la logica,    
opponendosi estemporaneamente.    
Niente d’imprevisto,    
come un aspetto della viltà.    
Lascia che parli ancora alla ricerca di approvazione.    
Non è troppo presto.    
Sono due profitti costruiti da me e da te    
e che segnano la causa e il caso.    
Quando siamo qui faccia a faccia,    
un semplice raddoppio è la nostra coppia,    
che sembra proprio noi due.    
Non è l’opportunità che abbiamo perduto.    
Sono i sensi.    
Adesso cammina con me verso un altro luogo,    
dove nessun altro è stato prima.    

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