POISON KING – RE VELENO
C’era una volta un uomo che voleva essere re
e sedere sul trono vacante,
tra gente stanca e senza una guida.
Era un principe pallido, consapevole sin dall’inizio
di dover imparare l’arte della Locusta
dai sacerdoti di Agarii
e i doni mortali della terra e del mare.
Se Ecate ci aveva concesso la cicuta
e Apollo l’arsenico,
era il veleno degli déi a dover essere adorato.
Narro semplicemente la storia che ho ascoltato raccontare,
del Re Mitridate che morì in vecchiaia.
Ci fu un re che regnò in Oriente.
Che assunse arsenico giallo.
Che si appropriò di un regime e che poi dovette rinunciarvi.
Grazie all’oro e al veleno dominò la terra
e gli uomini incatenò sin dalla nascita.
Approfittando del suo tradimento, governò tutti noi.
E se il veleno viene da Venere,
allora l’amore è velenifero.
E’ il veleno degli dèi a dover essere adorato!
Quel tipo d’amore che non uccide, ma che non si estingue mai.
(Sono le storie) del Re Mitridate che morì in vecchiaia.
Ciò che non ha veleno, non ne ha per niente.
Solo una dose, capirete, non rende qualcosa velenoso.
Se Ecate ci aveva concesso la cicuta
e Apollo l’arsenico,
era il veleno degli déi a dover essere adorato.
Ma alla fine anche il principe si stancò e si mise a gridare:
“Non sono un dio! Voglio morire!”
E infine chiese cicuta, elleboro, artemisia e tutto il resto.
THE GOLDEN BOUGH – IL RAMETTO DORATO
In una notte di mezza estate si smarrì nel bosco.
In una radura ove una vecchia quercia cresceva accanto a un lago.
Incontrò una fanciulla sulla riva,
che gli venne incontro e sussurrò:
“Vieni a guardare nello specchio!”
Lo prese per mano
e lo condusse sulle sponde del lago,
dove fissarono il loro riflesso sull’acqua.
“Potrai essere re in un giorno d’estate
e potrai chiedere qualunque cosa desideri,
senza che possa venirti negato.
Perché su quella quercia squarciata dal fulmine
cresce il sacro rametto dorato che assicura la vita eterna”.
Nel folto del boschetto lei guidò il suo futuro re
e gli diede una lama per tagliare la sacra fronda.
Quello salì aggrappandosi ai rami
e venne incatenato al tronco con una catena di metallo.
Con il fuoco che crepitava lei disse:
“Come l’inverno viene sconfitto dalla primavera,
un re deve essere ucciso da un altro re”.
La quercia fu colpita dalla furia del cielo
e il rametto dorato accolse le sue fiamme,
che dovevano divampare in un giorno di mezza estate.
“Quando la festa sarà finita,
capirai che dovrai restare incatenato a quest’albero
e fargli da guardia, finchè qualcun altro non ti renderà libero”.
ART OF PASSAU – L’ARTE DI PASSAU
Rispondi “notte” quando verrai interrogato dal Leontocefalo,
colui che detiene la chiave del mistero
e che governa sull’oscurità e sul giorno col suo bastone caduceo.
Il suo accolito ignorante cerca la luce dell’iniziazione
e la conoscenza del sole invitto,
prima che i suoi giorni siano finiti.
E’ l’era del Vento e l’era del Lupo.
E’ l’era dell’Ascia e l’era della Spada.
Quando i nostri scudi verranno spezzati,
indosseremo gli usberghi germanici.
Nessuno può ferirci ora che conosciamo l’arte di Passau.
Nama. Nama. Sebesio.
Rispondi “giorno” quando verrai condotto da due dadofori
sul luogo del sacrificio,
dove presto un toro verrà immolato sotto il sole.
Laggiù dove il Cane e lo Scorpione
sono in attesa che scorra il sangue del bove.
Così gli imperi sorgono e poi vanno in declino.
Così i soldati vivono per la spada.
I boia venderanno biglietti di carta
e i fabbri forgeranno artigli da lupo.
Conoscono l’arte di Passau.
BABES IN THE ABYSS – RAGAZZE NELL’ABISSO
All’esterno di queste mura.
Nell’inesplorata foresta notturna
e nelle sale, ricoperte di ragnatele,
delle dimenticate magioni della nostra mente.
Laggiù soffia un vento impetuoso
che ulula nei nostri teschi e fin nelle nostre anime.
Briciole di pane e funghi.
Angeli sterminatori.
Siamo bersagliati lungo il nostro cammino
e non riusciamo a ritrovare casa.
Siamo come Hansel e Gretel.
Siamo come Jack e Jill.
Sulla strada verso la dimora delle streghe,
cadiamo e frantumiamo le nostre corone.
Siamo soltanto ragazze nell’abisso.
All’esterno di queste mura
e nel giardino velenoso delle vostre menti,
questi sentieri ingarbugliati ci condurranno
alla follia o alle beatitudini del cielo?
E’ una via senza direzione, dicono.
L’impresa di un eroe e di un’eroina.
Feci di rospo e fate.
Funghi amanita e ciliegie.
In questi boschi nulla è come sembra.
Imbrogli e inganni. Gatti e violini.
Una mucca che salta sulla luna.
Un cagnolino che brucia la sua stessa coda
e resta appeso al mezzodì.
BEYOND THE FIELDS WE KNOW – OLTRE LE LANDE CHE CONOSCIAMO
Nelle mattine di foschia le navi salpano dai porti di questa città
verso mari sconosciuti ad ovest,
dove mostri si trascinano sulle spiagge.
Laggiù ci sono terre ignote, tranne che a pochi.
Là, oltre le lande che noi conosciamo,
dove le estati non hanno mai fine
e mai cedono al sudario dell’inverno.
Nelle Esperidi, dove crescono mele dorate,
oltre le lande che noi conosciamo,
si trova la pace e le sette sorelle ivi riposano.
Anche tu le hai conosciute come in un sogno.
Oppure davvero era soltanto un sogno?
Durante la sera cantano al fianco di coloro che lasciano la città.
Li fanno sentire liberi
e li confortano con le cose che più conoscono.
Laggiù ci sono terre ignote, tranne che a pochi.
Là, oltre le lande che noi conosciamo,
coloro che si spingono fin laggiù spesso vogliono farvi ritorno.
Quando la Notte richiamerà le sue figlie a casa,
gli uccelli si avventeranno sulle carogne
e noi capiremo che cosa siamo diventati.
Poiché il nostro viaggio è appena iniziato,
oltre le lande che conosciamo.
E oltre quelle terre ci recheremo.
Laggiù ci sono terre ignote, tranne che a pochi.
Là, oltre le lande che noi conosciamo.
Noi che ci spingeremo fin laggiù non possiamo più indugiare,
perché ora siamo pronti a partire.
THE DEVIL AND ALL HIS WORKS – IL DIAVOLO E TUTTE LE SUE OPERE
Avrei potuto essere un soldato
e combattere ovunque ci fosse stata una guerra,
per denaro o per una causa.
Avrei potuto essere un poeta
e cantare la bellezza della rovina degli eroi.
Di tutti coloro che hanno amato e perduto,
per denaro o per un applauso.
Per il meglio e per il peggio!
Per il meglio e per il peggio e per la poesia!
Ho sentito il bisogno di leggere tutto quello che ho trovato
sulle cose che saltano e ringhiano nella notte.
Sul diavolo e su tutte le sue opere.
Avrei potuto essere un prete.
Conoscere il volto segreto di Dio e la notte buia dell’anima.
Avrei potuto essere uno stregone.
Evocare gli spiriti che vagano nel vuoto,
la spada in pugno e una corona sulla testa.
Sotto le solenni sfere celesti e indossando buffe vesti.
Ma ho anche letto che tutti i maghi
vengono attorniati dalla disgrazia e dall’estrema povertà.
Prendiamo un ricco o un povero!
Prendiamo un mendicante o un ladro!
Tutti saranno concordi nel dire
che serve un po’ di denaro per vivere e qualcuno da amare.
E quello solo il cuore può farlo!
Tutti i miei angeli hanno evitato la gattabuia.
A tutti i miei demoni sono cresciute lunghe zanne.
Tutto il mio denaro si è dissipato nel vento,
ma non sono mai stato feroce con un animale.
Conosco bene il diavolo e tutte le sue opere.
OUR DARK MOTHER – LA NOSTRA MADRE OSCURA
Il nostro sentiero si ricopre di ghiaccio.
Dopo tutte le cose che abbiamo trovato e perduto
nella violenza dell’estate,
ora la sua sfida di sfinirci muterà in polvere.
Nella terra gelida sorgeranno morte e rinascita.
Nell’arcano, i semi dorati riposeranno fino ai giorni di Maggio,
quando la pioggia scioglierà il ghiaccio.
Poiché nella luce morente dell’Autunno
dovremo uccidere ciò che non può sopravvivere
con il buio e con la neve,
quando soffierà il vento invernale.
Il sudario della morte si stenderà sulle ombre del nostro passato.
Sul terreno che ci dà il pane.
Sul terreno che abbraccia i nostri morti.
Quel terreno su cui scorre il rosso.
Tutto perirà all’arrivo dell’Inverno.
Uomini, animali e piante.
Tutto giungerà alla fine.
Cantiamo la stagione della nostra Madre oscura.
Concedici la forza di separarci dal passato!
Parlo con gli spiriti dei morti.
Sono quelli della mia famiglia e non ho paura.
Gli amici presenti e gli amici assenti
sono seduti alla tavola preparata per ognuno di loro.
Sangue di agnello. Sangue di maiale.
Sangue che abbiamo versato. Sangue divino.
Il terreno è gelato. Il cielo è in fiamme.
E’ il cerchio intorno a cui abbiamo vissuto e siamo morti.
Nelle fredde e oscure notti d’Autunno
le fiamme di Novembre ardono splendenti
e noi sappiamo che c’è un legame tra questo mondo e quell’altro.
Quando gli ultimi diventano i primi
e i primi diventano gli ultimi,
non è ancora né futuro, né passato
e quel terreno che ci dà il pane è il terreno su cui scorre il rosso.
Berremo in nome del domani.
Berremo in nome dell’oggi.
In nome di coloro che se ne sono andati
e di coloro che sono restati.
Berremo per ricordare e berremo per dimenticare.
Berremo in nome dei vivi e berremo in nome dei morti.
FOREIGN ARMIES EAST – ESERCITI STRANIERI A EST
Che cosa ne è stato alla fine degli eroi e dei miserabili?
Di quelle semplici e dignitose verità della nostra gioventù?
Dove si sono nascosti, mentre noi cercavamo di essere buoni soldati?
Mentre crescevamo per essere quegli uomini che loro non sarebbero mai stati?
Era il nostro turno di chiederci il perché.
Era il nostro turno di agire o morire.
Era il nostro turno di dirci addio.
Era il nostro turno di bruciare ogni ponte e di avvelenare ogni pozzo.
Era il nostro turno, ma per cosa?
Ci rimaneva soltanto la terra devastata.
Quando i corpi vennero appesi agli alberi congelati,
prendemmo ciò che potemmo.
Avevamo capito di poter fuggire
prima che arrivassero gli eserciti stranieri dall’est.
Che cosa ne è stato alla fine dei vincitori e degli sconfitti?
Delle pose che assumevamo per sembrare uomini?
Che cosa è accaduto al Dottor Dee e a Edward Kelley*?
Che cosa torturò Austin Spare* tanto che alla fine lui non potè più accorgersene?
Vorrei che quel tipo di miseria non mi cogliesse.
Ancora sento quel graffiante rigore
e preferirei morire che essere stupido.
Vorrei vedere ogni cosa.
Quando capimmo di non poter mai più tornare a casa,
ci sentimmo liberi di scrivere il nostro destino
e di dare fuoco a tutto,
prima che arrivassero gli eserciti stranieri dall’est.
Macchine d’assedio e metallo contorto.
Uomini, cavalli e carri.
Il Signore li aveva fermati,
prima che arrivassero gli eserciti stranieri dall’est.
Note: *(Occultisti)
LAND OF NOD – LA TERRA DI NOD*
Sapete che mio padre era un uomo cattivo
e che qualche volta diventava pazzo,
sempre che non facesse il morto.
Fu allora che capii che era mio padre
e credo che fossi cresciuto per diventare un uomo triste.
Ora sono così perché lui era così
e come adesso è lui, così dovrò essere.
Se è soltanto a causa del modo in cui le stelle si sono allineate, maledizione!
Le stelle hanno sbagliato,
perché c’è qualcosa di cattivo nella mia mente.
Là ti perderai quando avrò tradito la tua fiducia.
Ti si spezzerà il cuore. Verrà ridotto in frantumi.
Perché sai che ciò che dicono è vero!
Non lo dice anche il Buon Libro?
“Sei proprietà di tuo Padre e desideri fare il Suo volere”.
Sapevi che erano fratelli.
Uno dei due avrebbe dovuto diventare un capo.
Mentre lui coltivava la terra, l’altro si trasformò in assassino
e disse: “Sai che non sono il guardiano di mio fratello.
Che fosse un re o uno spazzino, egli danzava con il truce mietitore”.
Fece proprio così.
Spezzò loro il cuore. Lo ridusse in pezzi.
Aveva tradito la loro fiducia,
ma aveva fatto ciò che aveva potuto.
E nella terra che chiamarono Nod si trovava un campo di sangue.
Un luogo in cui seppellire gli stranieri che avevano come indole la tristezza.
Nella terra di Nod gli anni passeranno come giorni,
finché sarà data la caccia ai draghi e la vita non verrà estirpata.
Nella terra di Nod, dove sorge l’albero di Giuda,
mio padre riposa e c’è un posto per me e per tutti gli altri
che hanno veduto Caino e Giuda camminare al fianco di Dio.
Era destino che fosse così.
Loro proseguiranno di buon grado
e gli altri conosceranno la terra di Nod.
Note: *(La terra in cui si stabilì Caino dopo aver ucciso Abele)