Defcon zero

CARRY ME MY BONES – PORTATE VIA LE MIE MEMBRA    
    
Sono stato sveglio per giorni    
sulla mia strada verso l’inferno,    
ma non cadrò a terra e non morirò    
finché non ci sarò arrivato.    
E’ l’unica via d’uscita    
ed è al di là delle tue capacità.    
Ciò in cui credi è molto più di quanto sai.    
Portate via le mie stanche membra!    
Lontano. Lontano dai segreti.    
Parecchi milioni di miglia lontano.    
Portate via le mie stanche membra!    
Sono preso in mezzo,    
in nessun posto. Da nessuna parte.    
Sono le bugie che ci distruggono.    
Quanto di me è ancora vivo?    
    
GUN AND A BULLET – UNA PISTOLA E UN PROIETTILE    
    
Ho una pistola e un proiettile,    
ma non conosco il tuo nome.    
Ho il dito posato sul grilletto,    
ma non c’è un bersaglio.    
Manca ancora una cosa prima che mi metta ad uccidere.    
Voglio sapere perché mi hai fatto questo.    
Ora morirai.    
Stanotte brucerai    
e non servirà a niente combattere.    
Riderò di fronte alle tue lacrime.    
E’ tempo di affrontare le tue paure.    
Ti ferirò come hai fatto con me.    
Il dolore che provi è reale.    
Sarò l’ultima cosa che vedrai, dopodiché sarò libero.    
Una senso di liberazione mi invade il petto.    
Sarò l’ultima cosa che vedrai, dopodiché sarò libero.    
Ti ho a tiro e non ti mancherò.     
Sono un vero cecchino, inebriato di soddisfazione.    
Stanotte brucerò    
e non mi servirà a niente combattere.    
Riderò di fronte alle mie lacrime.    
E’ tempo di affrontare le mie paure.    
    
RETRACT AND DISCONNECT – RITRARSI E DISCONNETTERSI    
    
La tua mente nel profondo si sta svegliando.    
Il vuoto ti abbandona    
e ogni volta che ti muovi la terra brontola.    
Il buio è totale.    
Il silenzio è assordante.    
Le urla non producono suoni    
e la tempesta è imminente.    
Mi sembra di precipitare,    
come tutte le volte in precedenza.    
Come le pagine bianche di un libro mai scritto    
la tua storia sta per essere raccontata.    
Faresti meglio a chiudere gli occhi    
e a pensare a qualcosa di bello.    
Ritraiti e disconnettiti!    
Guarda i contorni prendere forma,    
come la luna e le stelle lassù!    
Poi la realtà andrà in pezzi.    
Nell’oscurità tutto è affilato come un rasoio.    
Sei privato della tua sanità mentale    
nella prigione della tua stessa mente.    
Dentro di te qualcosa si è svuotato    
e con gli occhi impossibilitati a vedere    
il limite si avvicina.    
Cominci ad ansimare per la mancanza d’aria,    
appena sotto la superficie dell’acqua.    
Le onde continuano ad abbattersi con violenza.    
La tua storia sta per essere rivelata.    
    
FALL OF A NATION – LA CADUTA DI UNA NAZIONE    
    
Noi siamo quelli che guardano tutto dall’alto.    
Noi siamo quelli che oziosi se ne stanno in attesa    
e osservano le cose mentre bruciano.    
Avanti verso il nulla!    
Bisogna riprendere il controllo!    
Bisogna conquistare tutto!    
Niente è reale.    
Sembra come per Alice nel buco (del Bianconiglio).    
Guardiamo attraverso un oculo.    
Ma ovunque io mi volga, qualsiasi cosa veda,    
si sta trasformando in una merda.    
Ci deve essere qualcosa di meglio di questo.    
Siamo i testimoni della caduta di una nazione.    
La caduta di una nazione!    
Avanziamo fino al punto zero.    
Il terreno è carbonizzato    
e la cenere danza nell’aria, scottando la pelle.    
E’ sempre più difficile respirare.    
Ci avviciniamo al dannato caos.    
Le ossa si frantumano. Morsi sulla carne.    
Le fiamme ardono più alte in un vortice di pazzia.    
E’ la caduta di una nazione!    
    
VESSELS OF HATE – RECIPIENTI D’ODIO    
    
Siamo la menzogna celata nella verità.    
Siamo coloro che non hanno nesso, né logica.    
Siamo quelli pieni di scetticismo.    
Non rompete il lucchetto e non fateci uscire!    
E’ meglio se restiamo nascosti.    
Dovreste lasciar perdere!    
Dovreste lasciarci andare!    
Dovreste! Dovreste!    
Uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette, odio!    
Siamo l’aria che respirate.    
(Siamo tutto ciò che vi serve).    
Siamo il cibo sul vostro piatto.    
(Siamo i recipienti del vostro odio).    
Siamo la diffidenza della vostra vita.    
(Siamo la ferita nella carne col vostro coltello).    
Siamo quelli che vi renderanno liberi.    
(Siamo i recipienti del vostro odio).    
Siamo pieni di bile e vetriolo.    
Siamo il seme di tutta la sfiducia che provate.    
Siamo la confusione in ogni circostanza.    
Non togliete la sicura e non fateci uscire!    
E’ meglio se restiamo bloccati.    
Nascosti in piena vista,    
non racconteremo mai la verità.    
    
THE DAY OF JUDGEMENT – IL GIORNO DEL GIUDIZIO    
    
Ciò che sono non è chi sono.    
Sono sepolto sotto questo vestito di carne.    
Ciò che vedete non è ciò che c’è.    
Sto affondando qui nel profondo.    
La mia figura non getta un’ombra.    
Sono come un cielo blu che volge al grigio.    
Non sono né tuono, né pioggia.    
Non sono un golem* (Gollum),    
ma sono comunque plasmato nell’argilla.    
Il giorno del Giudizio.    
Grido forte contro il cielo. Urlo “Perché?”    
Il giorno del Giudizio.    
Non ho una meta. Non vedo uno scopo.    
Gli occhi si fanno neri come il carbone.    
Ciò che sono è una contraddizione in termini.    
La mia apparizione è ancora invisibile.    
Sono monocromatico, ma non nero, né bianco.    
Vi prego! Ascoltate il mio grido silenzioso!    
Chi sono non spetta a me dirlo.    
La terra trema appena, mentre la percorro nella vergogna.    
Sono come una nuvola, ma priva di libertà.    
Ciò che otterrete è ciò che sono diventato.    
Una visione chiara come il giorno mi ha raggiunto.    
Giuro di averti sentito parlare.    
Eri il prescelto, ma non eri l’unico.    
Eri l’eletto, ma sei rimasto incompiuto.    
    
Note:    *(La parola ebraica gelem significa “materia grezza”)
    
 A NOTE TO ME – UN APPUNTO PER ME    
    
La pastiglia che ho preso    
si è rivelata difficile da ingoiare.    
Potrebbe riempire la mia mente,    
ma tutto ciò che ho dentro sembra vuoto.    
Sono a caccia di un giorno che non verrà mai.    
Che vergogna!    
La verità aggredisce ciò che so    
e ora è visibile a chiunque.    
Sono un codardo che odia ogni aspetto di se stesso.    
Tutto ciò che ho fatto era una menzogna.    
E’ dura non piangere.    
Sono di fronte a voi con la mia nudità    
e ammetto di essermi sbagliato.    
La mia sola speranza è che sappiate perdonare    
e che un giorno dimentichiate.    
    
BURN IT TO THE GROUND – RADERLA AL SUOLO    
    
Si sono formate crepe sulla facciata    
e guardandoci attraverso tutto è più chiaro.    
Fingere è uno spreco di tempo.    
Dipende da noi perché tutto questo deve finire.    
Deve finire o questa è la fine.    
E’ costruita sull’odio.     
E’ generata dalla ripicca.    
E’ tempo di farla crollare.    
E’ costruita sull’odio.     
E’ generata dalla ripicca.    
E’ tempo di raderla al suolo.    
Tutto è avvolto nella purezza.    
Il candore macchiato sprofonda nell’oscurità.    
C’è odore di zolfo in ogni respiro.    
Giacca e cravatta, il nodo della morte.    
A volte devi raderla al suolo per ricominciare.    
Questo è il momento giusto, amico mio!    
Lasciamo che queste ceneri siano l’inizio della fine!    
    
D.R.F. – D.R.F.    
    
Borderline. Sociopatico.     
Personalità narcisistica al confine con la brutalità.    
Emotivo, eppure indifferente.    
Stanco di questa realtà, vivo in agonia.    
Allontana da me l’inferno!    
Sei una sagoma di cartone che corre e fugge.    
Sono un imbroglione.    
Un assassino a sangue freddo.    
Sono uno che ama. Uno che abbandona.    
Uno che odia.    
Disarmata e fatta a pezzi dalle mie parole,    
ti offrirò un momento magnifico,    
poi resterai sola al freddo.    
(E’ uno sporco schifoso!)    
Ingannarti mi farà sorridere.    
Ti farò credere che è una tua mancanza,    
poi resterai sola al freddo.    
(Sì! E’ uno sporco schifoso!)    
Asociale. Egocentrico.    
Ciò di cui ho bisogno è ciò che voglio    
e lo voglio proprio adesso.    
Disordine dissociativo.    
Nessun senso di colpa e nessuna vergogna,    
perché so che l’errore è tuo.    
Perché dovrei rinunciare quando ti desidero di più?    
Tu sei mia!    
Potrai andartene quando lo dirò io,    
ma ora ti sto dicendo di no.    
    
FEEL FINE – SENTIRSI BENE    
    
Questa volta è abbastanza.    
Devi abbassare il piede e schiacciare il freno.    
Tieniti forte!    
Sarà un percorso accidentato.    
E’ meglio se ti allacci la cintura.    
Voglio sentire le urla finire.    
Basta essere trattato come una merda!    
E’ tempo che tu prenda una posizione.    
Devi dimostrare di essere uomo.    
Adesso basta! Non puoi continuare così,    
perché so che te la caverai bene. (Più che bene).    
Tutto questo tempo sprecato    
a cercare di dimostrare qualcosa. Qualsiasi cosa.    
Ma so che dimostrerai chi sei.    
Qualunque cosa tu faccia, nella vita non essere stupido!    
Devi andare avanti. Devi dire basta.    
Devi andartene.    
Preparati ad affermare la tua pace!    
Devi comunicare con la tua mente.    
E’ il momento di risplendere.    
La lingua sferza come uno schiocco di frusta.    
Che tutti stiano indietro o ci saranno danni collaterali!    
Una discussione? E’ il momento giusto!    
E’ meglio se ti prepari a combattere e a stringere i denti.    
Adesso basta! Non puoi continuare così,    
perché so che te la caverai bene. (Più che bene).    
    
RUST AND NAIL – RUGGINE E CHIODI    
    
E’ l’autunno della vita.    
Questa vecchia testa stanca ciondola.    
Vengono giù grosse gocce di pioggia    
e ristagnano sulle membra esauste.    
Viticci sfioriti penzolano marci    
e cantano una bellissima canzone.    
Sento il crepuscolo che mi chiama    
con un entusiasmo gioioso e trionfante.    
Lasciaci andare!    
Il domani è fatto di solitudine    
e ha già le sue sofferenze.    
In un letto di ruggine e chiodi si trova un volto così pallido.    
In una bara di legno si trova colui che hai amato per sempre.    
Ora i giorni da cane sono finiti,    
troppo lunghi, ma sempre brevi.    
La brina è un mantello.    
Il sangue gelido scorre più lento.    
Credo che sia giunto il momento di dirsi addio.    
La nave sta lasciando il porto.    
Dì le tue preghiere e sii lieto!    
Non è più tempo per l’angoscia.    
Presto il suono della marcia del tamburi e dei fiffari*    
celebreranno ciò che è stata la tua vita.    
Ricorda i momenti belli! Ricordali tutti!    
Ora i colori sbiadiscono    
e si fanno avvolgere dal manto della sera.    
Un velo comincia a calare.    
Siamo tutti così stanchi.    
    
Note:    *(Flauti traversi militari)

Lascia un commento