SPAWN OF NEMESIS – LA PROGENIE DELLA NEMESI
Quando gli dèi erano antichi
e la gente derideva il trono di Osiride*,
l’uomo dai capelli argentei era in lutto
e avrebbe evocato la Nemesi**.
La nera progenie della Nemesi.
Le statue, sporche di sangue,
vennero trascinate a terra dalle loro nicchie.
Il sole si oscurò, presagendo gli orrori imminenti.
Risvegliata, incombette sulla terra martoriata.
Non esisteva incantesimo in grado di salvare
il genere umano dalla sua eterna ira.
Serpenti neri si contorcevano aggrovigliati sul Nilo.
Una schiuma rossa ne ribolliva
e le stelle sinistre brillavano di una luce fredda e malvagia
sull’unico desiderio di Hathor***,
quello di provare un’emozione sanguinaria,
proprio come suo padre (Ra) aveva decretato.
La luna offuscata impallidì
per illuminare la sua grazia selvaggia.
Gli occhi anneriti dal kohl°.
La pelle di un nero serpente.
La morte pura e semplice trionfava.
La zanna di Apopi°° stretta in pugno
e squamata come un serpe.
Risuonò la campana funebre.
Pugnalato dalla daga, il mondo sottostò
al giudizio del re della morte.
Nubi e fiamme attraversavano il cielo,
testimoni della sua apoteosi.
“Non avreste più cantato in questo giorno,
poiché mai più avreste visto la luce.
Avrei portato una tenebra eterna
su di voi e sul vostro mondo.
Sono il flagello che si scatena dall’ira divina”.
Note: *(Dio egizio della terra e della morte)
**(Dea della giustizia e personificazione dell’ira divina)
***(Dea dell’amore e della morte, associata alla leonessa Sekhmet
nel mito di distruzione del genere umano)
°(Polvere usata per scurire le palpebre)
°°(Dio della tenebra, del male e del caos)
SHATTERED IDOLS – IDOLI IN PEZZI
Piange il mio cuore
e soffre alla vista di questa blasfemia.
Le fiamme danzano follemente nelle sale di Ptah*.
Gli idoli sacri vengono calpestati
e tutto ciò che è corruzione inonda i campi di giunchi di Aaru*.
“Gli idoli in pezzi gridano verso di me.
Il papiro della profezia recita la sua tragedia
per la stirpe dell’uomo,
che per i suoi crimini mi sarà sacrificata.
Col morso della mia daga,
lama di metallo intrisa d’amarezza,
scaverò nella loro carne i rossi glifi
della furia di mio padre.
Presto il sacro toro nero e bianco
verrà fatto a brandelli dal coltello
e la sua carne verrà consumata in un empio banchetto,
in cui le meretrici porgeranno il vino
agli alti sacerdoti in coppe carnali e con litanie profane.
Mentre gli idoli in pezzi guarderanno,
la rovina dell’uomo sarà soltanto all’inizio”.
Note: *(Dio creatore del cosmo)
**(I campi dove vivevano i defunti)
INVOKING THE HUNTER – INVOCANDO IL CACCIATORE
“Guardami Padre, mentre uccido!
Sei orgoglioso di me?
Menfi sostiene che le loro città riecheggiano
degli strazianti lamenti di morte”.
Lei gode nel diletto della sua orribile arte omicida
e si ubriaca del vino cremisi del sangue dei mortali.
Battezzata nel sangue, viene per tutti.
Attraverso i portoni distrutti entra la regina della morte.
Sulle sue labbra si allarga un sorriso malefico
e la sua sete di sangue straripa come il Nilo in piena.
E’ stata inviata per tornare alla purezza
grazie alla spada, ai suoi artigli e al suo morso di serpente.
(Eppure), anche se Osiride deplora questo mortale destino,
un macabro desiderio continua a infestare il suo cuore e la sua mente.
L’ultima speranza lasciata all’uomo è la sua ora più buia.
La sacra formula per invocare il cacciatore dai cieli.
Il giorno dell’ira è prossimo quando il giudizio si abbatte.
Il mondo dell’uomo capitola a causa di colei
che cammina nella notte.
Chi può resistere alla sua forza a parte lui, Orione*?
Persino gli dèi temono il suo potere
quando bracca quelli della loro stirpe.
Le sue frecce dorate trafiggono la carne e l’anima
quando caccia nella volta stellata.
Verrà a reclamare la sua porzione di carne da lei
e a estinguere la sua sete.
Tenebroso si rivela l’ultimo capitolo alfine.
“Quando il cacciatore sorgerà,
Hathor sarà la sua preda
e il mondo diventerà il loro campo di battaglia”.
Note: *(Mitologico cacciatore dei cieli)
CHILDREN OF PERDITION – I FIGLI DELLA PERDIZIONE
Stuzzicata dalla sua smania di impilare corpi
e infiammata dal suo crudele desiderio,
la brama cresce ad ogni cadavere che lastrica la sua strada
attraverso ogni provincia fino a Per-Bast*.
Il puzzo dei massacri li attira.
E’ il culto di Tifone**. Distruzione e guerra.
Nomadi del deserto e profanatori di tombe.
I figli del fallimento si ammassano al suo fianco.
Ed ecco! Là sta ritta con la daga in pugno,
sempre più forte, per loro come una madre, i figli di Seth.
Progettano altre carneficine.
Ondate di caos sommergeranno il mondo.
Sbraitando i Saza si uniscono a lei in schiere di migliaia.
Ascoltate la sua inesorabile chiamata alla guerra!
“Fetidi venti, sorgete!”
Sentite la rabbia che le divora il cuore!
La sofferenza umana non ha peso per il suo spirito inflessibile
che brama la violenza della caccia.
Nessun dio la può fermare.
E’ senza controllo.
Le sue orde riempiono la terra, l’aria e il mare,
debellando le genti ovunque si nascondano.
Il cacciatore non si vede lassù nel cielo.
Sono uniti come un solo corpo
e lei avanza nel sangue.
Sono uniti come un solo corpo
e nessuna parola ha più il potere di arrestare la sua ferocia.
Note: *(Un tempo capitale del Basso Egitto)
*(Parallelo a Seth, dio del caos, della violenza e del deserto)
TORRENTS OF BLOOD – TORRENTI DI SANGUE
“Il padre non governa più su di me!
Il suo bastone e il suo ascendente
ora sono inutili contro di me”.
Senza più potere la corte degli dèi osserva
la sua creazione scatenarsi incontrollata in mezzo al gregge.
“Lasciate che il mondo affoghi nel suo stesso sangue,
soltanto per assistere ai rossi flutti del mio trionfo!”
Genocidio. La fine di ogni speranza.
Dal caos sono emersi e al caos ritorneranno.
“Allora il sole tramonterà sul regno dell’uomo
per saziare i miei più oscuri desideri.
Dov’è il vostro dio?
Si nasconde per la paura che prova verso di me?
(Il mio esercito non ha pari).
Ora sprofonderò il suo regno sotto impetuosi torrenti di sangue.
Chi oserà resistermi?”
Testimone dell’eternità è il suo nome.
Perpetua viaggiatrice delle vie celesti che esplora.
L’infinita.
Un delirio oscuro scende su di lei
e avvolge la sua mente coi viticci cremisi della sete di sangue.
Non risponderà più al suo debole padre e re.
E’ libera di uccidere quanto il suo cuore desidera.
FEAR THE HEAVENS – PAURA DEI CIELI
Milioni di anime implorano le stelle che splendono lassù
e il cacciatore imbraccia la sua spada,
pronto alfine a muoversi.
Una pioggia di fuoco si abbatte dai cieli.
Stelle furiose proclamano guerra
quando la sua fame lo sprona a cacciare corpi e anime.
Pieno di rabbia e di travolgente ira
chiama a raccolta un’aquila,
che si tuffi attraverso il mare di nubi
e crei un passaggio in mezzo ai fragili dèi.
Rade al suolo le sale immortali.
Banchetta sull’anima nera di Anubi*
e infilza di spada Isis**.
Si scatena la paura dei cieli.
“Voi che vivete sulla sabbia!
Io non sono amico dell’uomo.
Attenti a ciò per cui pregate!”
Note: *(Dio protettore del regno dei morti)
**(Dea della maternità e della fertilità)
CLASH OF IMMORTALS – SCONTRO TRA IMMORTALI
Il silenzio regna sulla piana.
Prima ancora che le piramidi venissero costruite
gli eserciti della regina si trovavano faccia a faccia
con colui che porta in serbo
doni di morte per gli dèi e per gli uomini.
Ammasserà una montagna di cadaveri
ed è pronto a gettarsi nell’abbraccio della battaglia.
Che risuonino i corni!
Il padre della disperazione osserva dal suo trono.
Non ci sarà pietà.
La storia comincia e tutto terminerà in sofferenza e dolore.
“Abbattetelo e schiacciatelo sotto i vostri piedi!
E’ da solo!
Come osa porsi a me con tale presunzione?
Non temo le sue frecce, né i fulmini che brandisce.
Gettatelo sulle ginocchia!
Completate la mia vittoria e avanzate nel sangue!”
La storia comincia e tutto terminerà in sofferenza e dolore.
“La mano ferrea del destino m’invita a conquistare
e a governare i regni del cielo quanto quelli della terra.
Fuori dalla mia strada la misera progenie del cacciatore di stelle!
Come osi sfidarmi?”
“Verserò il tuo sangue e berrò le lacrime della tua afflizione
ancor prima che la battaglia si concluda.
I bardi della morte e le legioni dell’esilio,
sotto lo sguardo di Ra, scriveranno il tuo epitaffio
e la loro canzone riecheggerà nel mio nome.
Una nuova era sorgerà dalle lunghe ombre
del crepuscolo dei mortali e dei loro dèi in rovina.
I miei fulmini santificheranno qualunque cosa su cui si abbatteranno.
Ora guardatemi raggiante e avvolto in un’aura di elettricità,
trepidante nel mio potere!”
FIELDS OF CARNAGE – I CAMPI DELLA STRAGE
Un respiro rantolante gratta nel suo petto
e risale attraverso le sue labbra schizzate di sangue.
Il suo esercito è stato mutilato ed è ormai allo sbando.
Dov’è la sua gloria promessa?
Che cos’è questo luogo dove gli dèi sono morti
e le ceneri covano sulla linea dell’orizzonte?
Invero piange il sole, riflettendosi sul suo volto maciullato.
Nell’alba dell’ultimo giorno
lei nasconde il viso nella vergogna.
Sui campi della strage la perdizione si contorce morente.
I necrofagi volteggiano nel cielo
e le truppe nemiche sono lasciate alla putrefazione.
Svaniscono negli inferi, tra le fauci spalancate di Ammit*.
Frantumata e in pezzi lei giace sul campo.
I suoi sogni di un impero di sangue sono infranti
e si ripiegano su di lei,
ma la morte è un semplice passaggio attraverso la tenebra.
Forse nelle roventi caverne della Duat**
la rinascita aspetta il suo momento.
Note: *(Divinità divoratrice dei morti)
**(L’aldilà)