In cauda venenum

GARDEN OF EARTHLY DELIGHTS – IL GIARDINO DEI PIACERI TERRENI    
    
“Poiché, se smetti di pensare, sei morto”.    
    
DIGNITY – DIGNITA’    
    
“A fine anno molti provano un senso di malinconia     
per ciò che non tornerà più.    
Per altri è un momento di aspettativa    
rispetto all’opportunità di ottenere cose nuove.    
Altri ancora sono in  ansia per il cambiamento    
che determina incertezza e forse deterioramento.    
Tutti questi stati d’animo sono a modo loro tutti comprensibili.    
Qualcuno ha detto di recente che viviamo    
in un importante momento di rottura”.    
(Citazione di Olof Palme, Primo Ministro svedese,    
dal 1969 al 1976 e dal 1982 al 1986,    
assassinato nel 1986. L’omicidio è ancora irrisolto.    
Le parole sono tratte dal suo discorso per l’anno nuovo    
fatto alla Nazione nel 1969).    
Il principe della menzogna è sulle ginocchia.    
Riti sacri diffondono malessere.    
Al suo fianco siede una giovanissima ragazza    
ed entrambi emanano un’energia sponsale.    
Ma lei è giovane.    
Troppo giovane.    
Possiamo imporre una vita piena di dignità?    
Il ripugnante ordine del giorno corrompe segretamente.    
Oh no!    
Una falsa preghiera include blasfemia    
e stabilisce il prezzo dello spirito    
come fosse una proprietà desiderata.    
Oh no!    
Congratulazioni ai cinque uomini d’affari!    
C’è uno scopo in questa esistenza.    
L’insinuazione che se lei avesse qualcosa di caro,    
allora giustificherebbe la sottomissione nel suo antro.    
Egli aspetta l’oscurità.    
Apre la porta.    
Quanto è viscido!    
    
HEART IN HAND – IL CUORE IN MANO    
    
“E’ semplicemente deplorevole. Che schifo!    
Chi diavolo sei tu?”    
(Citazione dal “Skrot-Nisse” di Jan Lööf)*    
Ora prendila come una minaccia e vattene!     
Gocce di sostanza tossica stillano per un vizio.    
Dimmi cosa non riesci a capire!    
I denti masticano la carne in un sabba.    
La corrente realmente annega. Fidati!    
Gli schiavi perseguiranno una cospirazione.    
Chiudi i lucchetti con fratelli e parenti!    
E’ il desiderio di omicidio per i famigliari.    
La guerra in utopia.    
Distruggi la cornucopia** per avere armonia!    
La parodia è reale    
e stiamo perdendo tempo.    
Mentre perdiamo terreno    
ci assicuriamo di supportare le monarchia.    
La morte è soltanto una storia    
in una terra di ricchezze prese a prestito.    
La bilancia è appesantita da un peso greve    
con questa caccia alla dopamina.    
L’intolleranza è dissimulata come la fede    
e segretamente rifuggiamo l’empatia.    
La critica online dell’anima arriva tardi.    
E’ un trono per il nemico devoto.    
La guerra in utopia.    
Distruggi la cornucopia per avere armonia!    
Quando ero giovane,    
molto più giovane di adesso,    
sembrava semplice portare avanti la propria vita.    
Non c’era tempo di arrendersi    
e non c’era ragione di accorgersi del peso del dolore    
che in qualche modo passava ogni anno in mezzo alle nostre vite    
e non se ne andava mai veramente.    
Oltre la mia porta ancora esisteva un regno    
e uno schema nascosto indicava la via    
fino a tesori fatti di argilla    
e collane fatte di vetro.    
“Che schifo!”    
    
Note:     *(Libro illustrato per bambini di autore svedese)
            **(Coppa dell’abbondanza)
    
NEXT TO KIN – VICINO DI SANGUE    
    
Ogni mattina, ogni anno,    
un coro di suoni.    
L’ultima sofferenza per versare una lacrima.    
Qualcuno muore all’interno della creazione.    
I dubbi di un’esistenza senza fine.    
Come mentire a un bambino innocente?    
Voi siete amati. Io sono detestato.    
Voi fate parte di qualcosa.    
Io di un cerchio di conflitti.    
I sentieri della routine permettono    
di fuggire dalla propria natura.     
Siamo stati abbandonati da soli in una città.    
In un respiro di cenere.    
Su questa Terra, per un secondo.    
Nella sostanza siamo soltanto un pezzo di carne.    
Siamo stati abbandonati in un mondo che brucia    
e strisciamo tra le braci verso la salvezza.    
Il mio è il penultimo nome.    
Banchetto con la carestia     
e la morte in radiodiffusione.    
Trovo amici negli algoritmi    
e ho dimenticato il suono della voce di mia figlia.    
Vi prego! Ricordatemi il mio vuoto!    
Il sibilo di macchine che perdono il ritmo,    
mentre la morte concederà un’intervista    
in questa sacralità metropolitana.    
Resto fuori ad aspettare.    
Sono l’ultimo della mia razza    
che ha paura di morire?    
Ma perirei per salvare un bambino    
e darei tutto ciò che posso per l’amore.    
Sembra che mi sia riconciliato,    
anche se il mio destino è bugiardo.    
Perché coloro che ho cari li ho tenuti vicini    
e ho forzato la mia strada attraverso l’etere.    
    
LOVELORN CRIME – CRIMINE D’AMORE    
    
Una voce tra il vapore,    
venti iarde più avanti,    
chiama il tuo nome.    
La pagina vuota attende sul letto.    
Indica il gioco d’attesa.    
Titoli di coda di un sogno.    
Puoi sempre abbattermi.    
Puoi sempre dirmi che mi sbaglio.    
Puoi sempre abbattermi,    
ma io ti aspetterò sempre.    
Fantasmi dei ricordi mi pesano sulla fronte,    
ma cambiano nel corso del tempo.    
Nuove ambizioni corrompono ogni giuramento    
e mettono a nudo il crimine d’amore.    
Titoli di coda di un sogno.    
    
CHARLATAN – CIARLATANO    
    
(Parlato. Vaneggiamenti).    
“Chi è Dio? Che cos’è Dio?”    
“Ecco una domanda difficile!    
Io non credo in Dio. E tu ci credi?”    
“No. Perché dovrei?”    
Tremila sogni nella pallida luce lunare.    
Li sto contando.    
Tremila anni nella rovina dell’inverno    
vengono conteggiati sul mio cuore.    
Arrivano i mesi dello squallore    
che tengono chiusa la morte nel suo salotto.    
E’ la celebrazione del dolore    
che fustiga migliaia di creature.    
Trecento giorni in una notte senza fine,    
dove il gelo sorride.    
Trecento fucili per la caccia all’uomo    
bramano più sangue nel suo nome.    
Città e tombe dissacrate.    
Laggiù in lontananza uno schiavo perfetto.    
Sei tu!    
(Parlato)    
“Dio, Dio, Dio. E’ Dio il suo nome?”    
“No, Gesù”.    
“C’è un solo Dio?”    
“No”.    
“Quanti sono?”    
“Bilioni”    
“Però!”    
“Ce n’è uno in ogni Paese”.    
“Ok. Possono comunicare tra loro?”    
“No”.    
(Vaneggiamenti)    
“Dio può volare e ha una sola testa”.    
“La gente dice che ci osserva da lassù”.    
“E’ un’immagine sulla luna”.    
“Uno muore”.    
“Non c’è né giusto, né sbagliato”.    
“Che cosa pensi che succeda quando uno muore?”    
“Credo…Penso che si rimanga nella propria tomba.    
E’ una specie di…”.    
    
UNIVERSAL TRUTH – VERITA’ UNIVERSALE    
    
Il sudore sulla fronte scorre su volti fatti di neve.    
Arriva un momento nella vita    
in cui la morte giunge troppo lentamente.    
E’ la schiettezza di un necrologio.    
I tuoi discendenti stampano il tuo nome sulla carta.    
Hai aspettato così a lungo,    
ma la primavera è in fioritura.    
Dentro di te hai conquistato l’amore,     
eppure il dolore è ancora il tuo tragico destino.    
I debiti sono stati saldati parecchio tempo fa    
e l’eredità è pronta,    
tuttavia l’agitazione ti freme nell’animo    
in modo che non dimentichi.    
Nell’alba di un mattino di Venerdì    
sorge un rifugio per i tuoi peccati.    
Le parole della commemorazione    
sono impresse sulla tua pelle.    
Il tempo non guarirà le ferite che hai riportato    
tra il vecchio orgoglio e le preghiere disperate.    
Il tempo non guarirà le ferite che hai riportato.    
Qualche anno della tua vita ti è stato rubato.    
La luce è puntata sull’evidenza.    
Osserva il bagliore sfumarsi in oro!    
La verità di uno sconosciuto fa acqua da tutte le parti,    
ma presto potremmo riuscire a imparare    
la compassione per i morti,    
anche se l’avversione non si smorzerà.    
Una voce vive nel tuo petto    
e conforta i tuoi pensieri di diffidenza,    
sebbene il torrente sia ancora troppo ampio    
per poter ridurre la distanza che hai determinato.    
E’ la schiettezza di un necrologio.    
I tuoi discendenti stampano il tuo nome sulla carta.    
Hai scambiato i tuoi vizi ogni giorno religiosamente    
e uno stormo di avvoltoi è in attesa che tutti capiscano.    
Hai dato via troppo.    
Le briglie dei tuoi consanguinei    
per ogni trasgressione mai specchiata in un peccato mortale.    
Sei ancora da solo.    
Il giorno è allo zenit ora.    
Hai superato la notte.    
La voce della perdizione è giunta e se ne è andata lontano.    
    
THE GARROTER – IL GARROTATORE*    
    
Un cacciatore solitario scivola nella consunzione    
della luce che cupamente svanisce.    
E’ un manifesto per il garrotatore,    
conforme alla sua condizione.    
Più giovane o più anziano non importa.    
E’ una vita mortale programmata.    
La madre dice no    
e il padre manda all’aria il suo semplice progetto.    
Il coltello è stato affilato    
e la sua infanzia corre,    
ma lui la sopravanza.    
Ahimè, quanto può essere fragile la vita!    
L’amore è forte quando la morte lo percepisce.     
Eppure la storia non finirà qui.    
No! Oh, no!    
Un ulteriore motivo.    
Il volto ghignante del comando.    
Un egocentrico desiderio di controllare.    
Una nazione nel suo pugno.    
Forte con i deboli e gli inermi.    
Profano per le menzogne fasciste.    
La gente meravigliosa guarda giù    
dalla sua vermiglia posizione di vantaggio,    
mentre nelle fogne l’inedia ci invita a farne parte.    
Barricate di gioventù benestante    
certificano la loro verità congenita.    
    
Note:    *(Assassino che strangola con un filo di ferro)
    
CONTINUUM – CONTINUITA’    
    
La casa vuota. Le tasche vuote.    
Si sente un’eco nelle stanze.    
Ho tenuto la tua foto in un ciondolo    
e in passato avevamo tutto,    
ma l’estate è finita    
e domani è un giorno di pioggia.    
In compagnia dell’alba    
e in presenza di un’amica,    
ero soggetto a un desiderio,    
ma incapace di risollevarmi.    
Ho aperto la mia porta    
troppo tardi per rimanere stupiti.    
“E’ soltanto un altro giorno    
e non è successo nulla di speciale”.    
(Bruno K. Öijer, poeta svedese).    
C’è stato un momento    
in cui il tempo era al mio fianco.    
La ruggine e la seta erano un dono    
ben equilibrato sul mio orgoglio.    
Sei andata via di casa.    
Sei scappata dai colori monocromatici,    
un passo dopo l’altro lungo la strada.    
Oltre il crinale sarai libera.    
Ora riposati! Lasciati andare!    
Una promessa è onesta fino a un certo punto    
e la lama è troppo affilata per dare garanzie.    
Una parte del nostro passato è ancora là,    
sotto le tue scarpe.    
Il ricordo è intrappolato nel cuore    
e la futile verità dipende da te.    
Il fiume del tempo continua a scorrere,    
cieco e spietato.    
La vita è così fragile, lo so!    
E anche se ho ascoltato la voce struggente del tuo cuore    
le solite abitudini ci hanno separato.    
Il fiume del tempo continua a scorrere,    
cieco e spietato.    
    
ALL THINGS WILL PASS – TUTTO PASSERA’    
    
Una rosa d’estate. Il tempo che appassisce.    
Le ombre si adagiano sulle curvature delle sagome.    
Molto oltre un desiderio del sonno,    
la lingua della luna lambisce una gioia durevole.    
Morto in un sogno.    
La corrente del fiume è ghiacciata.    
Offri te stesso!    
Nubi di polvere nella luce che si affievolisce.    
Ti sei arreso al tuo dramma.    
Il momento è ora, mio più caro amico.    
Anni reconditi e un cuore da far guarire.    
Ci rincontreremo ancora.    
E’ la perdita di ogni cosa.    
Tre desideri per un amico    
e trecento sofferenze tutte insieme,     
ma se offriremo noi stessi    
tra uno scoglio e i residui del veleno    
verrà il tempo di un regno oltre il fiore degli anni.    
Morto in un sogno.    
La corrente del fiume è ghiacciata.    
La tua voce argentata risale la mia gola,    
come una pozione senza antidoto.    
Una morte quotidiana per quelli coinvolti,    
ma dopotutto questi anni ci hanno condannati.     
E’ una semplice prova in una gabbia di ferro.    
Vecchie tradizioni in un’era moderna.    
Forti e onesti sono i deboli di cuore.    
Io sono te e tu sei me.    
Se tutto finisce, ha senso tornare a casa?    

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