Pitfalls

BELOW – SVILITE

Tutte le mie storie sono svilite.
(Svilite).
Sotto la superficie.
Non possono crescere.
(Crescere).
Ripiegato su me stesso e nudo, rimando.
(Rimando).
Pensieri turbati, tutti confusi.
Ogni singola paura che nascondo
e ogni più piccolo ricordo d’infanzia li ho sepolti.
E mentirò, tenendoli tutti insieme. Mentirò.
Seduto sulla sommità della facciata,
(non mantenere una facciata!),
ho costruito una torre per superarla.
(Superarla).
Non riesco a ricordare perché sono qui,
ma soltanto che ho bisogno di svanire.

I LOSE HOPE – PERDO LA SPERANZA

All’apice, sono diventato debole
e finisco per perdere la speranza.
Alla mia agonia (servirebbe) sollievo
e finisco per perdere la speranza.
All’alba ho cominciato con uno scopo
e un semplice programma
e ho iniziato a camminare incontro al giorno.
Ho cercato un rifugio per la mia anima
in questo impero che controllo
e pieno di fiducia ho tracciato la mia strada.
Sul sentiero lo slancio è scemato.
Si è piegato ed è stato messo da parte
dall’amara competizione per sopravvivere.
Guardando indietro verso i miei peccati
ho riflettuto su ciò che avrebbe potuto essere,
ma ho tirato avanti, cercando di sentirmi vivo.
Sono arrivato dove sono oggi
ed è dove voglio restare.
Eppure ancora mi sento come se mi dissolvessi.
Mi sento come se tutto crollasse
o fosse fuori sincrono.
Nella mia mente che cosa ho trovato,
alla ricerca di ogni codice (di lettura)?
Perdo la speranza.
Nella mia solitudine faccio ammenda
per i progetti che avevo pianificato.
Perdo la speranza.
Incapace di determinare la situazione in cui mi trovo,
perdo la speranza quando sono costretto a farcela
e mi metto al riparo per nascondermi dalla vergogna.
Mi sono perso con le mie maschere.
Non sono in grado di aprire gli occhi
e mi arrendo al banco che vince sempre.
Voglio volare via.
Torno indietro. Resto.
All’apice, sono diventato debole
e finisco per perdere la speranza.

OBSERVE THE TRAIN – OSSERVARE IL TRENO

Metto a tacere la mia voce interiore.
Non faccio resistenza, ma continuo a respirare.
Osservo il treno e lo guardo partire.
Inspira! Espira! Soffia! Butta fuori l’aria!
La semplicità di essere qui senza coinvolgimento.
I sensi vanno a ruota libera
e permettono al corpo di immagazzinare.
L’accettazione è terapeutica.
Inspira! Espira! Soffia! Butta fuori l’aria!
Non va forzato.
Lo scopo non è sentirsi euforici o angelici.
Lascia che ti scorra dentro!
Il cambiamento non sarà radicale, ma graduale.
Non lasciarti coinvolgere!
Ricomincia e continua a respirare!
Inspira! Espira! Respira!
Vai dove ti porterà!

BY MY THRONE – ACCANTO AL MIO TRONO

In primavera si riemerge.
Spigoli dolorosi indugiano.
Un ritmo naturale trova la sua cadenza.
Un ritmo naturale.
Accanto al mio trono c’è una pietra,
grezza, ruvida e solitaria.
Una volta risalito dalla mia tana,
non verrò spazzato via dall’onda.
Dovrò affrontare il vuoto assoluto,
insicuro e paranoico.
Sarà una lotta senza speranza. Interiore.
La direzione è sbagliata, anche se sono nel giusto.
Esausto e malmesso,
sono piegato dalla corrente,
ma quella pietra impassibile è al mio fianco.
Verrò ferito e le cose si faranno difficili.
Potrebbe nascondersi.
Potrebbe perdersi, 
ma non sarà mai difficile da ritrovare.
Non verrà mai abbandonato.
Posso lasciare che il mio dolore si spenga.
Posso lasciare che la mia immaginazione voli.
E’ sempre là. Sempre in guardia.
Mi copre le spalle senza riguardo.

ALLEVIATE – ALLEVIARE

Quando sono lontano da casa mi sento confuso.
Se non percepisco il mio peso, allora non c’è nulla.
Ogni volta che sbaglio
sento la stessa, vecchia canzone.
Voci dal profondo che temo non se ne andranno mai.
In definitiva tutto ciò che potevo fare era aspettare,
qui sdraiato col mio destino.
In definitiva tutto ciò che potevo fare era aspettare,
abbracciato alle mie paure che cerco di alleviare.
Il circolo vizioso si ripete e si ripete,
finché la mia mente si perde in cerchi.
La barricata è solida.
E’ lì da troppo tempo.
Devo accettarlo?
La torre non si può abbattere
finché la cima non è logora.
Perdere il controllo è l’unico modo per spuntarla.

AT THE BOTTOM – SUL FONDO

Un fuoco tremulo.
Una fiamma esangue.
Sussurri che bruciano ripetono il mio nome.
Un ricordo morente ravviva la mia parte peggiore
e mi trascina verso il basso fino a una deflagrante esplosione.
Come su una candela agli sgoccioli
lo stoppino si consuma.
Consegno la tensione a un’ultima speranza.
Sono già stato in questa situazione
e sono cresciuto con la convinzione
di poter essere libero quando sono solo.
E’ quando tocco il fondo, proprio il fondo,
che cerco di afferrare una mano.
E’ sul fondo che splendo al meglio che posso.
Voglio sfogarmi. Dovrò sfogarmi.
Alla ricerca di una conclusione,
il barlume è instabile. 
Sono pronto a lasciare questo buio accogliente.
Addomestico la confusione e capovolgo il dolore.
Forgio una chiave per la mia catena
e mi libero da questo regno distruttivo.
Ritornato nel luogo da cui provenivo
e vagando in una terra inesplorata,
rimarrò sempre lo stesso?
Come chi parte, mi sono incamminato 
per ritrovare la mia forza interiore.

DISTANT BELLS – CAMPANE LONTANE

Stupidi rudimenti sulle trappole.
Un asse centrale costruito sulla sfiducia.
Sbarazzarsi dell’infanzia
è ciò che prima era il rimedio.
Dove sono andato?
Che cosa mi è rimasto?
Trappole.
Sono stato in giro per tutti questi anni
e ho sentito il suono di campane lontane.
Sono stato in giro per tutti questi anni,
ma ora sono di nuovo a terra.
Che cosa mi è rimasto?
Dove sono andato?
La capacità di vivere.
L’arte di perdonare.
Dove sono andato?
Che cosa mi è rimasto?
L’inizio di un nuovo mondo.
Le fresche foglie che sbocciano.
La baracca è stata abbattuta
e il letto non è più una zona sicura.
Sono stato in giro per tutti questi anni
e ho sentito il suono di campane lontane.
Sono stato in giro per tutti questi anni,
ma sono ricaduto al suolo.

FOREIGNER – STRANIERO

La mia comunità è in fiamme
e sembra che io non riesca a trovare uno scopo.
Nonostante la completa mancanza di senso logico
sono ancora legato al mio recinto.
Mi sento come una testa vuota
e non capisco che cosa rimane.
Ne ho abbastanza di queste apparenze!
E’ tempo di andare oltre, una volta per tutte.
E’ una lotta per restare vivi,
perché la mia luce è dispersa.
E’ una lotta per restare vivi.
E’ una lotta contro me stesso.
E’ una lotta per restare vivi.
E’ una lotta contro il mio male immaginario.
E’ una lotta per restare vivi.
E’ una lotta contro me stesso.
Sono diventato uno straniero nella mia stessa testa.
La mia lama è a doppio taglio
e potrei essere costretto a mettere via la mia slitta.

THE SKY IS RED – IL CIELO E’ ROSSO

Il cielo è ancora rosso.
Impulsi incontrollabili m’intralciano il cammino.
Privata di ogni senso logico,
la mia mente mi appare addensata.
Cado attraverso un tubo infinito
e la sottomissione alla fine ha ceduto.
Mi sento ferito e corrotto
e la rabbia è tutto ciò che rimane.
C’è qualche possibilità di ricostruzione
di quello che ero un tempo?
Un filo metallico è stretto intorno alla mia sanità mentale
e il fuoco è la sola forza dentro di me.
Un filo metallico che fa pressione su di me.
Il fuoco è l’unica cosa che sento dentro.
Sono intrappolato tra le fiamme
senza alcuna potenzialità di fuga.
Questo è il mio piccolo universo parallelo
che mi confina tra i peggiori impulsi.

GOLDEN PRAYERS – PREZIOSE PREGHIERE

Lontano. Rendimi umile!
Vai avanti con la tua vita!
Non importa. Sono nascosto.
Sono qui. Le mie richieste sono orribili.
Tutte le preziose preghiere
celano strati superficiali.
Lontano. Sono rimasto solo.
Sono rimasto sul mio cammino solitario.
Resta! Trattieni il respiro per me!
Aiutarti è inutile.
Resisti, finché non finisce!
Sono qui. Le mie richieste sono orribili.
Tutte le preziose preghiere
celano strati superficiali.

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