What the dead men say

WHAT THE DEAD MEN SAY – COSA DICONO I MORTI    

Vi sto chiamando.    
Mi sentite?    
Stordito e disconnesso,    
al di là di quanto possiate vedere,    
non sono più me stesso,    
ma non sono solo.    
Non sono solo.    
Ciò che dicono i morti    
è proprio in mezzo a noi.    
Ciò che dicono i morti    
non puoi ignorarlo.    
Sto provando a trattenervi.    
Mi sentite?    
Intrappolato, ma insensibile,    
come un ricordo,    
sto aspettando un segno di vita    
e non posso rinunciarvi.    
Non posso rinunciarvi.    
E’ questa una luce o uno specchio lontano?    
Mi avete tenuto per voi,    
questo è chiaro.    
    
CATASTROPHIST – CATASTROFISTA    
    
Chi ha i mezzi per salvarci da noi stessi?    
Per tirarci fuori dai nostri circoli viziosi    
e riabilitarci?    
Consumiamo e ci alimentiamo.    
Degeneriamo.    
Rechiamo danno soltanto per essere liberi.    
Siamo finiti ancor prima di riuscire a respirare.    
Sento che stiamo cadendo.    
E’ una linea della vita fuori portata.    
Percepisco il nostro collasso.    
E’ l’insensibilità arrogante dei nostri bisogni.    
Sei una catastrofe!    
Colui che viene a devastare.    
Catastrofista, ci hai rubato l’innocenza.    
Sei una catastrofe!    
Colui che viene a devastare.    
Catastrofista, non abbiamo mai avuto una possibilità.    
Quanto mancherà prima di estinguerci?    
Siamo così profondamente privi di messa a fuoco,    
ma sembra che non ce ne importi.    
Sviamo e neghiamo ciò che ci scorre dentro.    
Le fonti del veleno sono interiorizzate.    
Siamo finiti ancor prima di riuscire a respirare.    
Chi ha i mezzi per salvarci da noi stessi?    
Per tirarci fuori dai nostri circoli viziosi    
e riabilitarci?    
Responsabile della nostra devastazione,    
ci hai rubato l’innocenza.    
Responsabile della nostra devastazione,    
sei tu! Il catastrofista.    
    
AMONG THE SHADOWS AND THE STONES – TRA OMBRE E PIETRE    
    
Cadaveri insanguinati.     
Ossa spezzate messe a nudo.    
Uno stuolo di conflitti in mille pezzi.    
Il nostro incubo è sancito    
tra ombre e pietre.    
Madri in agonia costrette alla riconciliazione.    
Un paesaggio infernale con cui nutrire i propri figli.    
Il nostro interesse si smorza.    
Siamo desensibilizzati.    
Poteri abusivi ora sono diventati ufficiali.    
Con maggior impeto combatteremo    
e più velocemente soccomberemo.    
Pugnalati alla schiena e sconfitti,    
non ci resterà che strisciare.    
L’ironia che alla fine nessuno capirà    
è che siamo morti per niente.    
I cieli luminosi scaglieranno la morte al di sotto    
e qualsiasi scelta di compromesso ci sembrerà vana.    
Ne beneficerà l’interesse privato    
e le uccisioni porteranno soldi.    
Milioni vivranno per scavare il fondo.    
La mia paura sta mettendo i denti.    
Tra sale e sudore l’aria decresce    
e brucia colma di rimpianto.    
Città in rovina sono estese in lungo e in largo.    
Il mito della misericordia è sepolto dentro di noi.    
    
BLEED INTO ME – RIVERSA DENTRO DI ME    
    
Riversa dentro di me    
un’oncia della tua empatia!    
Gli sguardi si incrociano.    
Puoi vedere una fantasma.    
Una città invisibile.    
Riversa!    
Riversa dentro di me    
quei sentimenti che stai coltivando!    
Il silenzio dice tutto.    
Una tragedia    
lo sguardo prima del crollo.    
Fatiche e sogni si mischiano.    
Spietati rituali sono appena cominciati.    
Non serve a niente andarsene.    
Prenderò sonno prima che te ne vada.    
Quando si riversa dentro di me,    
lascia che affondi per te!    
Racconta loro la storia!    
Digli la verità!    
Lascia che si riversi dentro di te!    
Riversa dentro di me    
un po’ della tua apatia!    
Mettimi da parte e dimenticami!    
Un altro sparirà nella città.    
Stiamo crollando.    
    
THE DEFIANT – IL RIBELLE    
    
Evidente perversione.    
Non dovete nascondervi.    
Sfoggiano le loro ricchezze costruite sul peccato    
proprio davanti ai nostri occhi.    
Complici della rovina.    
Protetti dalle menzogne.    
Silurano e distruggono.    
Deridono e vittimizzano.    
Non c’è nulla da guadagnare    
nel partecipare ai loro giochetti.    
E’ sempre così.    
La corruzione tradisce.    
Sono all’opposizione rispetto alle vostre abitudini.    
Sono il ribelle.    
Nulla potrebbe assolvervi da quest’odio.    
Sono il ribelle.    
Mi ribello alle vostre abitudini.    
    
Note:    (Canzone che parla degli abusi sessuali nel mondo dello spettacolo)
    
SICKNESS UNTO YOU – L’AMAREZZA SU DI TE    
    
Mi arrendo.    
Ho chiuso.    
La mia amarezza scende su di te.    
Ho sentito il tuo cuore smettere di battere    
con le mie stesse mani.    
Ho sentito la mia vita perdere di significato    
e non mi sentirò mai più me stesso.    
Ti ho tenuto tra le braccia    
mentre ti iniettavano la morte.    
Ti abbiamo fatto sentire    
come se non ci fosse nulla di sbagliato.    
Non smetterà mai di ripetersi nella mia testa.    
Gli occhi e la bocca spalancati del mio tesoro    
che ora è morto.    
Ho sentito il tuo cuore smettere di battere    
con le mie stesse mani.    
Ho sentito la mia vita perdere di significato    
e non mi sentirò mai più me stesso.    
Ti ho visto cominciare a lasciarti andare    
e così ti ho accompagnato al suolo.    
Sembravi in preda al panico e contemporaneamente in pace.    
Una parte di me è fottutamente morta.    
I miei polmoni sono pieni di dispiacere    
e ogni giorno in cui ti sarò lontano    
non mi sentirò più me stesso.    
    
Note:    (Canzone che parla della soppressione di un cane)
    
SCATTERING THE ASHES – DISPERDERE LE CENERI    
    
Il tuo volto tradiva le parole    
e quelle parole hanno aperto la strada al dolore.    
Lo spazio tra noi cresceva    
come ferite mai mostrate,    
ma la distanza non ha sistemato le cose,    
perché al contrario il tempo corre.    
Lo spazio tra noi cresceva    
come ferite mai mostrate.    
Padre e figlio.    
Due vite ormai separate.    
Padre e figlio.    
E’ troppo tardi. Ora è tutto finito.    
Stanotte sto disperdendo le ceneri.    
Il tuo volto rivelava la sofferenza.    
Tempo sprecato.    
Mi sono addossato la colpa.    
La fredda luce fende la notte    
e le tue ceneri tornano in vita.    
Ciò che resta è sulle mie mani.    
Riuscirò mai a capire?    
La fredda luce fende la notte    
e le tue ceneri tornano in vita.    
Ciò che abbiamo perduto non lo sapremo mai.    
    
BENDING THE ARC OF FEAR – FLETTERE L’ARCO DELLA PAURA    
    
La tensione della veglia.    
Radici profonde che connettono ogni cosa.    
Aspettiamo così diligentemente    
e vi osserviamo.    
(Vi osserviamo).    
Un propulsore di sospetto.    
Una tela da cui non puoi scappare.    
Oltrepassiamo ogni confine pur di ascoltare    
e di aprirci un varco.    
Vi prendiamo di mira.    
I deboli ereditano tutto il nostro disprezzo.    
Vi prendiamo di mira.    
Le fragili ossa ora sono frantumate e distrutte.    
Questi occhi vi mostreranno    
come flettere l’arco della paura.    
Questo cuore vi dimostrerà    
come flettere l’arco della paura.    
    
THE ONES WE LEAVE BEHIND – QUELLI CHE CI LASCIAMO DIETRO    
    
Se ti rompessi e poi ti rimettessi insieme,     
tutti i tuoi pezzi coinciderebbero come prima?    
Se potessi vedere tutti i legami con cui siamo tenuti insieme,    
separeresti le parti brutte e indegne?    
Gli déi camminano tra noi    
senza paura, né lacrime,    
su un piano più alto del nostro.    
Gli déi camminano tra noi    
senza paura, né lacrime.    
Dimmi! Da che lato cadrai?    
Volti sconvolti.    
Case vuote li rimpiazzano continuamente.    
Sono quelli che ci lasciamo dietro.    
Nessuna speranza. Nessun sostegno.    
Le scuse sostituiscono il senso di colpa.    
Trattiamo con accondiscendenza    
quelli che ci lasciamo dietro.    
Se potessimo abbattere le strutture costruite tra noi,    
tutte le linee sbagliate semplicemente scomparirebbero?    
Se potessimo reagire e ritornare insieme,    
allora i nostri sacrifici non sarebbero stati vani.    

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