Fireworker

SPACE COWBOY – COWBOY DELLO SPAZIO    

E’ collassato dentro di me    
come una torre di carte.    
Chiedi alle stelle!    
Una luce è nata.    
Un marinaio sulla nave della vita.    
Un danzatore di fuochi artificiali.    
Un domatore di luce lunare.    
Lo specchio è coperto.    
E’ il senso di colpa del sopravvissuto.    
Cowboy dello spazio.    
Cane nero.    
Lombrico in profondità.    
Vincitore fortunato.    
Cantore simile all’uccello delle spine.    
L’età mi restituirà lo sguardo,    
giudice dall’occhio che tutto vede.    
Una stanza mi si è scavata dentro.    
Lascia ciò che devi!    
Ama ciò che hai perduto!    
Interpreta il tuo ruolo, mangiando te stesso!    
Le braci ardono nelle trincee dell’esistenza.    
Le vele grigie si dissolvono allontanandosi dalla riva.    
La considerazione ci fa continuare a fingere    
e sulla zampa della scimmia rotola il dado.    
Una foglia al vento.    
Nulla è perduto.    
Il corpo è una forma    
e la pietra è un muro.    
Questo è il parassita che vive in me.    
Sono parole assassine dalla mia origine    
ed esso respira.    
Ci mordiamo la coda    
e il cerchio ha inizio.    
Lei morì in un giorno immemore,    
mentre il treno partiva intorno alla mezzanotte.    
Un’adorabile passeggera.    
Le fabbriche di orologi all’uranio    
e il periodo hanno consumato la notte.    
Ora è pronta a fare ritorno.    
Ricordi mamma?    
I sogni a Parigi?    
Venticinque anni fa.    
La vista sopra la città.    
Un’ultima canzone.    
Lei si addormentò sulla sedia accanto a me all’aria aperta.    
Il gioco era cominciato,    
ma la radio era ammutolita.    
Ricordi i sette sigilli di Parigi?    
Venticinque anni fa.    
Hai chiamato un po’ più tardi?    
Hai chiamato un Rivelatore?    
Ricordi i sette sigilli di Parigi?    
Venticinque anni fa.    
L’ascensore era rotto.    
Abbiamo dormito tutta la notte.    
Abbiamo dormito nel blu.    
Abbiamo dormito per tutto il tempo.    
La galleria che si scava dentro    
presto si biforcherà per una frattura interna.    
Si affonda.    
Dormiente della tempesta di neve.    
Custode del faro.    
Danzatore delle sirene antinebbia.    
Traditore della luce lunare.    
Pensatore assente.    
Sarà il pretesto di chiunque per sempre.     
Aiutami a prenderci un’audace rivincita sull’Eden!    
Siamo forzatamente bloccati in trance.    
L’età mi restituirà lo sguardo,    
giudice dall’occhio che tutto vede.    
Ho condiviso con te ciò che ancora condividerò.    
Credimi! Sei salva.    
    
HOURGLASS – CLESSIDRA    
    
Costruisciti una barca    
e parti verso il sole    
in un sogno di te stesso che si dissolve e non c’è più!    
Egli è qui nella sua macchina    
e controlla la mia vita.    
Egli è dappertutto    
e c’è sempre stato.    
Sottile e grigio.    
Viaggiatore addormentato.    
Pallido a mezzogiorno.    
Lo ringrazio di essere ogni cosa.    
La chiamata è arrivata.    
Il dito è puntato    
e segna il nome di migliaia.    
Chi è sepolto sotto la sabbia    
che scorre nella clessidra?    
Ti farà vorticare.    
E ti prosciugherà e ti mangerà    
una volta finito.    
Nel freddo passato avremmo distribuito da una parte    
e la speranza ha scalato la parete della nostra mente.    
All’esterno tutte le migliaia sono sepolte    
nel pozzo dei più comuni ricordi    
e vi faranno vorticare.    
E vi prosciugheranno e vi mangeranno    
una volta finito.    
    
FIREWORKER – PIROTECNICO    
    
Vieni più vicino!    
Sono il signore del pseudo pensiero.    
La statua comincia a piangere    
e il mio cuore è un contatore Geiger.    
Dovresti strisciare sulle ginocchia     
per il messaggero divino.    
Sono stato divorato dal fuoco di Londra     
e ora sono qui ad ambientarmi.     
Ci ho portato un po’ di libertà,    
ma una tempesta si è scatenata sulla nostra adorabile casa.    
Vedi? Non sono avvezzo alla sottomissione.    
Fuochi pirotecnici nella dolce notte iberica.    
Paco ha tirato troppo le corde    
e Lily sta cambiando in una gabbia che chiama casa.    
Un’altra rondine vola bassa.    
Sono ispirato.    
Scorre vino nella fontana    
e sono qui ad ambientarmi.     
Sono venuto per la tua rinuncia.    
Ti abbandonerò in ginocchio    
in un sogno di placidi sonni.    
E’ un invito a presentarti.    
Ti perderai in tutti i modi in cui io non sono.    
Verrai?    
Nella tua vita ideale    
sei il pilota nel sogno.    
In un regime di fuochi d’artificio che illuminino    
i milioni di occhi in fiamme nel cielo.    
Un ultimo sulfureo addio nella Luccicanza    
di uno scenario apocalittico,    
dove Wendy desidera leggere il proprio libro.    
Acqua satura di sangue.    
La carne sublime di Gesù Cristo.    
Mangia te stesso con foga!    
E’ il giorno del ringraziamento ogni notte.    
Cieli pregni di sangue,    
dove un urlo universale è un sogno pirotecnico.    
    
ANTIQUE – ANTICO    
    
E’ inferiore al vostro coraggio,    
ma non fidatevi mai della vostra forza d’animo.    
Migliaia di pendolari morti     
si allineano sui vagoni della metropolitana.    
Inconsolabile,    
sempre più in profondità all’inferno,    
è il luogo in cui l’antico prende il controllo.    
So che pensate ciò che nessuno di noi penserebbe.    
So che provate ciò che nessuno di noi dovrebbe provare.    
Siete soli.    
Continuare a risalire controcorrente    
il fiume che tesse il suo sogno?    
Il sole è avvolto in una fiamma blu    
e la bacchetta del rabdomante è come un’ancora di salvezza.    
Sotto le assi del pavimento    
e murati dietro le pareti    
ci sono migliaia di computer spenti    
che non hanno mai avuto un’anima.    
Sempre più in profondità all’inferno.    
Non so né come né quando    
e lascio la porta sempre aperta.    
Lo scrittore odia il finale.    
E’ la scienza dei colpi bassi.    
Grazie per le parole!    
Per quelle gloriose e amare parole,    
scritte col vostro amore e le vostre sconfitte.    
Nel vostro madrigale* passano semplicità e grazia.    
La vostra lanterna sfarfalla e poi dimentica.    
So che siete dove nessuno di noi oserebbe stare.    
Molto sotto la superficie.    
Incastrati in una pietra.    
Migliaia di generazioni    
che non hanno mai avuto il controllo.    
Superate ogni collina,    
disperati per dovervi svegliare.    
I mari sono profondi e bui.    
Dove è stato versato il sangue.    
Siete ancora stanchi?    
    
Note:    *(Componimento poetico)
    
SAPIEN – SAPIENTE    
    
Ancora adesso mi rivesto di te.    
Della fiamma del tuo cuore.    
E’ la vena più profonda.    
Quando cerchi di cambiare rimani uguale.    
Decidi il tuo nome!    
Un nome simbolico.    
Un gettone per il gioco.    
Sapiente.    
Non ho mai saputo il tuo nome.    
Affacciato su una tempesta così violenta    
resisto all’anima sfiorita    
e faccio conoscenza dell’animale.    
Sono questa cosa che ha bisogno di essere così.    
Lo faccio per me e soltanto per me    
e resto nascosto perché tutti se ne accorgano.    
Sembra un’inutile scalata verso la luce della stella più lontana    
e l’incenso fluttuante ti abbandona senza preavviso.    
La triste luna riempie la stanza    
con il malinconico bagliore del sonno.    
Una modesta colata zuccherina.    
Una chimica e fragile tomba.    
Requiem.    
Un rilassante incantesimo.    
Ho fatto irruzione dentro di te.    
(Il sogno).    
Ti ho seppellito per sempre    
e ti ho lasciata sola,    
abbandonata in trappola tra i tuoi prodigi.    
Ogni volta che ci sfioreremo    
rimpiangerò il crimine di essere e non essere al sicuro.    
La tua mente si allinea alla mia     
e ci incontreremo ancora.    
E’ una tana di coniglio di comodità.    
Lo vedi? La volontà soffre dentro di me.    
Un’ora è lunga.    
I giorni sono affaticati.    
Scende dalle tue labbra un amaro elogio.    
Si abbevera dal terreno, gradualmente,    
una preghiera segreta.    
Alto sacerdote della vita.    
Creatura dell’alveare.    
Il tempo aspetta il tuo ritorno    
e i vessilli sventoleranno sulla terra.    
Invoca un momento limite!    
Scagliati nella notte    
e ti avrà preso tutto ciò che possiedi!    
La paura dell’amore ti ha resa pazza.    
Ad ogni passo sulla scala più lunga    
ne ho sopportato il peso.    
Anni senza fine.    
Anni pieni di precauzioni.    
Qui.    
Ma tutte le scale portano nel nulla.    
E’ una preghiera che non è una preghiera.    
Il barlume di un neon danzante.    
Era la forza che ti serviva.    
Gli strati di una forza al vento.    
Occhi aperti su tutti i desideri che hai osservato    
e ora il genio strofina la lampada ancora una volta.    
Coltelli nella notte.    
La posizione interiore.    
Nessuno vince!    
Pelle e ossa.    
Un nome.    
Non hai mai avuto un nome.    
Uno schiavo perdonato.    
Un animale.    

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