Where the gloom becomes sound

IN REMEMBRANCE – IN MEMORIA      

E’ il momento più buio prima dell’alba.    
Tutti hanno smesso di respirare    
e l’aria è immota.    
Una forza di resistenza è fluita dal metallo    
che ha spezzato il sigillo degli orrori.    
Chi ha lasciato entrare questo demonio?    
Si sono intrecciati tra le trame di un sogno    
da cui è emersa quest’ombra    
che spalanca le ali    
non appena la danza della morte prende vita.    
E così egli suonava la nota,    
fragile quanto una luna di mezza estate    
e tra le campanule e i morsi del diavolo    
cominciava la notte della morte.    
Con una canzone di sventura    
l’oscura ombra incombeva, ora lo ricordo.    
Con una canzone di morte    
conduceva le sue anime al riposo, ora lo ricordo.    
Erano guidate dal diavolo    
in una processione di sangue.    
Una danza in assenza di Dio.    
Una forza sacrilega era stata liberata,    
insieme al potere del suo incantesimo,    
dalle avulse corde della blasfemia,    
mentre il serpente strisciava nella notte.    
Si allontanavano dalla luce    
i loro scheletri di un bianco abbacinante.    
Le loro ferite non sarebbero mai guarite    
da che gli aveva impresso il suo marchio surreale.    
Questo è il loro requiem.    
Una danza in assenza di Dio.    
Ora lo ricordo.    
    
HOUR OF THE WOLF – L’ORA DEL LUPO    
    
I fantasmi mi ossessionano.    
Spettri nella notte.    
Mi fanno fissare la morte negli occhi.    
Tetri e luttuosi sono divinità mascherate    
che salmodiano maledizioni     
attraverso i loro gelidi respiri.    
Vengono dalle ombre    
e inesorabile la loro volontà sarà compiuta.    
Tutto ciò che hai di più caro    
sarà destinato a crollare    
e a trasformarsi in polvere.    
Sacerdoti della sofferenza.    
Custodi della disperazione.    
Spiriti che sgorgano dal luogo    
in cui lo sconforto si fa suono.    
Si chinano dall’alto,    
i loro volti incollati al mio.    
Si sono insinuati in questo mondo dal basso.    
I fantasmi mi perseguitano nel cuore della notte    
e mi fanno fissare la morte negli occhi.    
Sveglio e in una condizione simile al sogno,    
nell’ora del lupo apro il mio cuore    
alle loro oscure carezze.    
    
LEVIATHANS – LEVIATANI    
    
Possenti dominatori dei mari.    
Re e regine senza età.    
Rabbiose divinità degli alluvioni e della pioggia.    
Dalle cataratte fino ai torrenti sotterranei,    
nei primordiali abissi marini,    
sono i sovrani delle profondità subacquee.    
Oh, Leviatani!    
Esaltati siano i vostri troni!    
Le oscure, immense e infinite profondità!    
La forza scorre senza fine.    
Ascendendo dal vostro ventre,    
portateci verso la quintessenza dei vostri sensi!    
Voi, che viaggiate come fiumi fino al mare    
per diventare le lacrime degli déi e il sangue della terra,    
noi veneriamo e imploriamo.    
Voi, esseri spaventosi e magnifici!    
Parlateci!    
Ascoltate questa preghiera, oh ondine!    
Emergete dalle acque sacre!    
Dalle ruggenti onde del mare!    
Noi desideriamo la vostra grazia.    
Parlateci!    
Oh, creature delle acque!    
Spiriti del mare e del cambiamento!    
Dei fiumi e dei laghi!    
Entità senza forma del mondo,    
trasmetteteci la vostra saggezza!    
Fateci sperimentare la vostra potenza!    
Riportateci alla vita!    
Dal caos primordiale fino all’esistenza, in eterno!    
    
DIRGE OF A DYING SOUL – CANTO FUNEBRE DI UN’ANIMA MORENTE    
    
Inseguivo un fantasma in un sogno agitato    
e mi sono perso, scappando dal sole.    
Attraverso una notte senza fine ho camminato da solo    
e l’ultima speranza a cui mi ero aggrappato è tramontata.    
Il vento, gli alberi e gli uccelli nel cielo.    
Tutto è diventato silenzioso come la morte    
e dal suolo è fuoriuscito un odore inquietante    
e una nebbia ha cominciato a crescere.    
Allora sono rimasto di sasso e ho guardato in alto    
e ho capito che era il luogo in cui ero morto.    
Nel fiume sono avanzato    
e ho salutato quest’epoca con un ultimo addio.    
Potrò andare alla deriva tra i vortici dell’Acheronte?    
Potrà il mio corpo unirsi di nuovo alla terra?    
Mentre mi sposto da un mondo all’altro    
l’acqua torbida è così fredda sulla mia pelle.    
Sospiro ed esalo l’ultimo respiro    
e il mie polmoni sono cenere.    
La mia mente è il vuoto.    
Sto aspettando la morte.    
Avanti verso acque sconosciute!    
Affondo e guardo verso la superficie.    
Oh, che spettacolo da ammirare!    
Benedetti siano gli sventurati     
che odono il canto funebre di un’anima morente!    
    
DAUTHER OF THE DJINN – LA FIGLIA DEL GENIO    
    
Nepente*.    
Ne bevo dal fiume dell’abisso.    
Fredda terra al di sotto, abbracciami!    
Avvolgimi nel tuo dolce e indulgente sonno,    
dimentico dei tempi andati!    
Ceneri che covano.    
La fiammeggiante figlia del genio mi possiede    
e sono io che l’ho invitata a entrare.    
Una bellezza che non brucia,    
la fiammeggiante figlia del genio    
è uno spirito igneo che arde dentro.    
Bevimi! Mangiami!    
Ti porterò lontano.    
Nepente.    
Bruciami con le irradiazioni del tuo potere!    
Non sono morto, ma sto sognando nel sonno.    
Rivelami i tuoi vividi modi di vedere!    
Non ho dubbi sul passato.    
Bevimi! Mangiami!    
Ti porterò lontano.    
Amami! Desiderami!    
Non ti farò smarrire.    
    
Note:    *(Sostanza che allevia il dolore)
    
ELEMENTALS – ELEMENTI    
    
Spiriti eterni di ogni cosa.    
Immortali. Onniscienti.    
Custodi delle chiavi di tutti i misteri nascosti del mondo.    
Déi del vento.    
Sacra sia la forza del fuoco!    
Grande e concreto il potere della terra!    
Padroni delle acque in movimento.    
Sento il tuono, il vostro richiamo    
e parto alla ricerca della mia dimora in vostra presenza.    
Guidatemi attraverso i regni notturni della magia    
e tra le braccia della natura, oh possenti anime!    
Risplendente, la vostra sapienza è sfolgorante    
e, in quanto spiriti infiniti,    
la vita e la morte si manifestano nella vostra forza.    
    
INANNA – INANNA*    
    
La dea prestò ascolto al grande abisso.    
Da sua sorella, la Vedova nera, voleva andare.    
Dovrà varcare da sola i sette portali dell’inferno    
e rinunciare ai suoi sacri poteri e al suo trono.    
Là si erge davanti alla sua consanguinea.    
La signora del nero abisso. La sua gemella.    
La regina punta su di lei il suo sguardo di morte    
e la dea cade non appena il suo spirito abbandona la carne.    
La vedova allora grida per le doglie del parto.    
I suoi lamenti si odono ovunque    
e la sua rabbia si placa.    
Il cadavere viene irrorato dalle acque della vita    
e la dea sorge di nuovo.    
Una sposa compiacente è stata inviata al suo posto?    
Inanna è rinata con la grazia di un demone.    
    
Note:    *(Dea sumera della fecondità, della bellezza e dell’amore)
    
FUNERAL PYRE – PIRA FUNERARIA    
    
Sinistro spirito,    
ascolta le parole che proclamo!    
Guiderò il tuo viaggio     
e otterrai la quantità pattuita di fiamme.    
Accetta il mio umile sacrificio in quanto prescelto!    
Squartato e scuoiato davanti alla pira,    
realizzerò il tuo desiderio.    
I bellissimi morti che ora mi circondano    
bruciano nell’oscurità tra le fiamme della morte.    
I bellissimi morti che ora mi circondano.    
La transizione avviene attraverso il fuoco nella notte,    
mentre il fumo s’innalza dalla pira funeraria.    
Oh, immortali! Ascoltate il mio appello!    
Mi sono rasato i capelli    
e ho acceso la pira.    
Le stelle brillano    
e il fuoco getta la sua luce sul coro funereo.    
Venti! Vi invoco da settentrione e da occidente!    
Radunatevi per alimentare le fiamme!    
Venite avanti e accogliete il vostro ospite!    
Il sangue viene versato.    
Il vino è stato spillato.    
Il fumo crepita dal tripode.    
Non restano parole da dire     
e l’opera è compiuta.    
L’offerta è per gli déi.    
Sono stati raccolti i resti carbonizzati    
con il vivido ricordo del dolore.    
Sulla strada verso l’immortalità,    
su cui muoiono gli uomini più deboli,    
i riti sono stati portati a termine per il mattino    
e le ossa sono state sepolte sotto i loro tumuli    
e consacrate per sempre nell’oro.    
Pregate! L’Elisio attende     
e i loro nomi sopravviveranno.    
    
THE WILDERNESS – LA NATURA SELVAGGIA    
    
La prima notte ho invocato Devi*.    
Il potere era alla base dell’albero    
e sulle sue radici si serrava il drago,    
anelando un’occasione di liberarsi.    
E’ stata emanata dalla terra    
come sostegno per questo mondo    
e per lei non somigliamo ad altro che a bambini.    
E’ distruttrice della salvezza sul ciglio del sentiero.     
Sulla strada che ci conduce alla natura.    
La seconda notte mi sono immerso nelle acque,    
grondante delle essenze stillanti della luna.    
Ho trovato il fiume di sangue e ho supplicato.    
Ti prego! Esaudisci il mio desiderio di benedizioni!    
La terza notte mi sono seduto accanto al fuoco    
e ho invitato gli abitanti a sedersi al mio fianco.    
Una città ingemmata è apparsa ai miei occhi    
e mi sono prostrato di fronte alla sposa inesorabile.    
Ho lasciato il mio rifugio per la natura selvaggia    
e dalla nascita alla rinascita hai camminato con me.    
Ho lasciato il mio rifugio per la natura selvaggia.    
Il luogo ove i mondi si spalancano.    
La quarta notte, quando il vento gemeva tra gli alberi,    
ero pronto a disperdere le mie paure per te.    
Mi hai sollevato con un cappio tra le tue mani    
fino all’incessante armonia delle sfere.    
La quinta notte l’ho sentita,     
pura come la neve candida.    
Un seme rivestito nello spazio.    
Ero al posto dell’amante e dell’amato.    
Umilmente ho ricevuto la loro grazia.    
La chiamano “Colei che porta gli orecchini    
e che ascende dai piani terrestri”.    
Ora si erge in piedi uno specchio,    
adatto alle grandi pianure selvagge.    
    
Note:    *(Nelle religioni indiane è dea sposa di Sìva e ne rappresenta l’energia femminile)

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