Call of the abyss

CALL OF THE ABYSS – IL RICHIAMO DELL’ABISSO

La buia e fredda notte.
Un terrore raggelante.
Un rumore sordo e sinistro.
La lieve brezza.
Venti che trafiggono
e tempeste che allagano.
La nuvolosa e tetra notte.
Un terrore raggelante.
Debole ed esausta, la luna è pallida
e si sgretola pezzo dopo pezzo.
Nere nubi si raccolgono.
Tutti i suoni che ho colto
erano vicini e lontani
e non così nitidi,
come quelli di questa gelida notte.
So che incontrerò il mio destino
tra le onde spumeggianti
e la burrasca che straripa.
Qualcosa in lontananza sembra essersi spento.
E’ scuro e segreto per me.
Nascosto nel buio che mi aspetta.
In questo momento i miei occhi cominciano a vedere
che l’abisso mi sta scrutando.
Il silenzio sotto la superficie del mare mi calma,
quando il vuoto spietato inghiotte la Terra.
Spaventosa è la sventura che mi travolge
e il nero della notte mi divora.

LURKING FEAR – PAURA IN AGGUATO

Un silenzio inaspettato.
La quiete disturbata.
L’ansia che cresce prima che succeda.
Striscia attraverso la mia anima
e assapora la mia disperazione.
Non più integro, vado in pezzi.
Le cose sconosciute della notte
mi inviano un brivido di terrore.
La paura ghignante dei reparti di follia
offusca il ricordo di situazioni innominabili.
Il caos collerico e la paura che ride
sono appostati in questa vita.
Negli spasmi di un incubo.
Ogni secondo vengo consumato da una pazzia penosa.
E’ appollaiata nella mia anima e mi spaventa.
Non c’è fuga possibile, né speranza.
Sono circondato da vicoli ciechi in un’oscurità abissale.
Digrigno i denti nella sofferenza
e soffoco i miei sensi.
Nella disperazione mi accorgo che la fine è vicina.
Non posso scappare.
Mi trascina via.
So che qualcosa si sta avvicinando,
ma è tutto inutile.

WOE – SVENTURA

Nubi accatastate nel cielo
vengono sospinte dal vento,
lontano fin dove lo sguardo può arrivare.
Le foglie cadono in continuazione
e marciscono sul terreno.
L’erba è ingrigita e secca.
E’ la morte lunga eoni di questa terra.
Il tocco del mistero.
Un senso di terrore.
La follia malinconica.
Il vuoto e la tristezza.
Un’aura angosciosa.
Le colline solitarie.
I ruscelli mormorano le loro maledizioni
e le cornacchie gracchiano.
Segreti proibiti e una terra inumana,
dove la vita e la gioia sono morte tempo fa.
Il rumore degli oceani profondi e delle onde violente.
Un vuoto sconfinato.
Non c’è possibilità di ritorno per me.
Nubi ammassate sul mare.
La luce scompare.
Fragili relitti.
Vita e gioia sono morte.

CRAWLING TO THE TOMB – STRASCIARE FINO ALLA TOMBA

Un urlo nella notte, profondo,
lentamente ti striscia dentro.
Non si ode più nulla.
La speranza è andata.
Attraverso infiniti crepuscoli
ho sognato e ho atteso,
ma pensavo di sapere cosa stavo aspettando.
Una di quelle piaghe senza nome dal vuoto profondo,
il cui flebile demone gratta?
Qualche volta lo sento dai confini più estremi dello spazio.
Su quella montagna spettrale e desolata
la paura e la tristezza strisciano dalla follia.
E’ la via per la morte polverosa
e la corta candela giunge alla fine.
Non si vede più nulla.
La speranza è andata.

IN VAIN – INUTILMENTE

Il terreno è intriso di dolore
e il sonno beato è bandito.
Vengono le ombre della mia fine
e danno forma al riposo.
Camminando in un campo di tormento
non c’è tempo di prepararsi.
Nel diletto di tristi canti funebri
i sogni infondono la notte.
Il dolore si è consumato
e si è alleato con la morte
nell’inganno e nello squallore
di una strada oscura.
Il sole dovrebbe entrare in porto con la sua luce,
ma nell’oscurità ho imparato a dimorare.
Mi invita, ribollendo, un ululato senza speranza.
La sofferenza.
Le nebbie della gioia.
Mi chiamano gridando.
Non posso farne a meno.
L’intensa e assoluta tenebra della notte
resisterà in eterno.
Preso dal panico, scappo inutilmente.
L’acceso bagliore rosso sangue, cremisi, del sole al tramonto.
Io ero là e ho visto tutto,
come nessun altro.
Non c’era calore, né amore, né speranza.
Preso dal panico, scappo inutilmente
verso i confini della Terra,
con ogni più orribile pensiero.

UNDER THE FLAME – SOTTO LA FIAMMA

Liberami dalla mia paura
e mostrami tutti i demoni del mio destino!
Come ai più deboli e come ai viventi
permettimi di dimenticare e di riposarmi!
Per quanto possa guardare lontano
e per quanto possa ricordare,
mi sono aggrappato a sogni infranti
e mi sono trascinato fuori dalle mie pene.
Mi sono perduto per molto tempo,
davvero per tanto
e con esse ho convissuto giorno dopo giorno,
senza fine, né significato.
Dalle braci sotto il fuoco
mi sono rassegnato alle lacrime e alle paure.
Il vento stride rumoroso
e poi torna il silenzio.
La luce si spegne.
Il giorno muta in polvere.
Non mi aspetto più niente.
Sono inerme e abbandonato.

 

Testi richiesti da S. I.

 

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