SATURNINE ANCHESTRY – DISCENDENZA SATURNINA
I pensieri più vividi sono intessuti nella solitudine divina.
I più lugubri rintocchi vengono suonati per vuoti auditori.
Dall’oblio tutto sorge all’entropia della vita.
Tratto alla superficie dai venti
si diffonde dal cielo.
Su lame di metallo arrugginito.
Sugli alberi e sulla pietra
è stato spillato il sangue delle bestie
e sugli altari scolpiti nelle ossa quello degli uomini.
Un cremisi flusso perenne.
Tutti i fiumi lentamente convogliano
le nostre riflessioni del passato.
Ricordi più pesanti dell’oro
che adombrano il nostro cammino.
Nelle tenebre essa si manifesta.
E il vuoto durerà in eterno.
Avanti! Ingoia la luce!
Con una fame insaziabile che abbraccia mari e cielo,
io non sono di questo mondo
e il mondo non è mai stato mio.
Ascendo nell’oscurità.
Nelle tenebre essa si manifesta.
E il suo vuoto durerà in eterno.
Avanti! Ingoia la luce!
HARVEST THE STARS – RACCOGLIERE LE STELLE
Sguardi argentei posti sulla volta del cielo,
il cui arco attraversa il mondo.
Un vago lucore traccia l’era di un tempo,
spentosi prima del suo arrivo.
Questa carne lacera è un dono
per l’oscurità in cui soggiorniamo.
Le nostre ossa frantumate sono un tributo al nulla
e alla notte eterna.
Oh, raccolgo le stelle.
Mi consumo e rinnego.
Oh, perché sono la luce cancellata.
Un’eco che non si smorza mai.
Perché nelle tenebre noi tutti presiediamo.
Siamo il nulla e la notte eterna.
MERCURY SKIES – CIELI DI MERCURIO
Ora il lago è immobile
e la notte per sempre buia.
Questa terra è stata nutrita da chi ha versato il proprio sangue.
I fili argentati risalgono al passato
e i venti preannunciano la saga di una fine imminente.
E il caos prende vita.
Sotto cieli di mercurio
la calma prima della sfrenata tempesta.
Forme nere. Nubi oscure.
Alba di un immenso diluvio.
Sotto cieli di mercurio
affronterò la mia ultima notte da solo.
Il mondo è straziato dai fulmini.
Giunge il fuoco.
Si scatena la pioggia.
Fai tremare le montagne sotto le tue ali!
Gli ululati acuti del tuono.
Eoni a cui inchinarsi.
Come tutto è cominciato e come tutto finirà.
La nascita di un’età dell’uomo
e il crepuscolo in cui sprofonderà.
I martelli spietati del tempo.
La radiosità prima che la tempesta si sfoghi.
Mentre siamo spettatori della nostra dipartita
osservate le vele in fiamme della fede!
Nella buia notte eterna sorge l’alba d’onice.
Testimoniate l’alba!
Quando i nostri ricordi si perdevano nella polvere
e la nostra destinazione ancora era sconosciuta,
assistevo al cambiamento della marea
ed ero destinato ad avventurarmi da solo.
La mia paura scemava con la speranza.
Questo cammino è ignoto,
come pulviscolo di stelle depositatosi ere fa.
Una strada senza fine.
Sotto cieli di mercurio
la radiosità prima della rovina.
Forme nere. Nubi oscure.
Convivo col mio ultimo pensiero.
LUNAR PENDULUM – PENDOLO LUNARE
Strappate il velo della notte
mentre le vostre dita cremisi bruciano!
Che rintocchino le campane da ogni campanile sulla terra
per questa dinastia di sogni,
elevata con splendore sulle onde irrequiete!
L’inganno del pensiero.
L’eresia della volontà e dell’ambizione.
E sappiate che la verità viene urlata
da tombe misconosciute e simili forche.
Apogeo di alti e bassi.
Il pendolo oscilla
e la marea cambia.
Dai servi ai più nobili.
Tutto ciò che cresce e che appassisce.
Inviate la vostra avanguardia nella notte!
Suonate i vostri corni dell’Eden!
La mia tempesta spazzerà via ogni barlume di luce.
E’ la tensione lunare del tempo.
EVENTIDE EVANGEL – VANGELO DELLA SERA
Il vangelo del buio.
Il silenzio assoluto indugia.
Per un momento beato, ma effimero, sono vivo.
Sotto la volta arcuata una luce balugina.
Tutti i sogni dormono.
Allo zenith fronteggi il tuo abisso
sulla sommità di ogni cosa.
Senza fine è la vista.
Senza fine è la caduta.
Tutto ciò che hai di più prezioso
sarà morto per l’alba.
Tutte le tue certezze finiranno in polvere,
disperse dal vento.
Sulle sponde della non-esistenza,
dove niente vive e niente muore,
ogni strada mi ha condotto a questo ponte.
La sua immagine è in costante mutamento
e ancora ricordo ogni profumo e ogni suono.
I lupi vagheranno in questo giardino
grazie al potere del suo fervore.
La rovina è pesante per coloro che si avventurano qui.
Sento le loro urla simili a tuoni.
Ululano nel vento
e gli echi si susseguono lungo i fili d’argento.
Il passato si fonde al presente
oltre le distese del tempo.
THE OBSIDIAN WHITE – IL BIANCO D’OSSIDIANA
Senza fondo sono gli oceani.
Feroce la forza della marea.
Tremori dall’abisso.
Il respiro di un gigante.
Nel caos sprofonda l’esistenza
dalle slanciate vette delle montagne
e con cuori che tremano cadiamo
nelle profonde fosse di Nettuno.
Ora il cielo orientale è agitato.
La nostra morte è una spada snudata che affonda nel mare.
Il bianco d’ossidiana.
La luce d’ossidiana.
L’infinito pozzo di un bagliore d’onice.
Oh, tra le danzanti scintille del fuoco
un’eco si sprigiona dal vivido passato in fiamme.
Un filo argentato nell’immensità inesplorata.
La nostra sete sarà per sempre indomita
e così i nostri cuori.
Il destino si riversa su di noi sempre più desolante
e la nostra paura di alimentare le fiamme perpetue ci brucia gli occhi.
Eterno sarà il viale che percorreremo.
NEXUS OF UNLIGHT – FULCRO DELL’OSCURITA’
Attraverso i giardini della notte
fino al fulcro dell’oscurità.
L’origine di un vuoto buio
attraverso le pianure che oltrepassiamo.
Le stelle vacillano una dopo l’altra.
La luna argentea è lugubre e fredda.
Simili a fantasmi sono le ombre danzanti
e la strada ora è deserta.
Dove i nostri avi hanno gettato le loro ombre sempre più lunghe
e il silenzio è il loro solenne e furioso salmo,
tutti i fili delle passate redenzioni vengono rintessuti.
I loro cuori sono martelli irrequieti
sugli incudini del mondo.
Questa è una rara e incontaminata linea di sangue.
Il dono della conoscenza mantiene la luce imponderabile.
Quando i nostri miseri castelli crolleranno
la sete tornerà a tutti coloro che l’hanno perduta.
Attraverso i giardini della notte
fino al fulcro dell’oscurità.
Abbiamo cavalcato sulle pianure dei sogni infranti
degli atei e dei credenti.
La luna argentea è lugubre e fredda.
Attraverseremo il Grande Oltre
fino alla fine dei giorni.