ENÛMA ELIŠ – QUANDO IN ALTO
La polvere cade sull’antichità.
Le nere cappe d’acciaio bruciano nel vento.
L’inferno purifica i disadorni.
Aggressivi segugi.
Temuti erano i cani.
La loro sapienza supera il nostro credo.
I Tindalos.
Carne e macchina sintetizzati.
Potenziati e resistenti.
Canidi trionfanti.
I signori svettano vittoriosi.
Eterni.
Abbracciano la rotazione dei venti.
Lodos sorge.
Abbracciano la rotazione dei venti.
La tempesta si scatena.
TOWERS – TORRI
Marciamo attraverso città fantasma.
Edifici rinforzati.
Il fiume di esiliati diffonde le ceneri
e si lascia alle spalle detriti senza vita.
Tracce di impronte si aprono davanti a noi.
Un pellegrinaggio di spiriti schiavi.
Ci arrampichiamo verso la promessa di doni
che non riceveremo mai per il nascituro.
Nella polvere e nel sangue un colosso di pietra è nato.
Generazioni di operai s’infiammano in un distante raggio di luce.
L’oro è stato forgiato e risplende.
Ascendiamo.
Scaviamo attraverso le montagne fino al cielo, rigogliosi.
Dalle tortuose miniere le colonne di Tinos s’innalzano.
Fondamenta di ere grandiose.
Simboli del nostro potere.
E’ un’impresa per il mio popolo.
Abbiamo costruito fortezze fino al cielo, fiorenti.
Da mattone a pietra a audace libagione.
Ziggurat.
Campane dorate d’ossari.
Grandi sepolcri.
La terra si solleva
e l’azzurro viene conquistato.
Luce. Onore.
Le torri si elevano fino al cielo
e le ombre si allungano nella luce.
L’eclissi di un nobile edificio.
Cura delle nostre ferite nella penombra.
COURT OF THE MATRIARCH – LA CORTE DELLA MATRIARCA
Abbiamo calcato sentieri di marmo,
spirali prodigiose.
Attraverso gli archi abbiamo ammirato la vera gloria.
La città è radiosa e rivaleggia con Suraya.
E’ santa.
Etemenae.
Offusca la luce delle stelle.
Abbiamo costruito la vera gloria.
Su lastre d’avorio e bizantino
attendono paladini celesti.
Una corte divina.
Il Custode presiede.
Siamo i migliori.
Ezos Liniari.
Siamo i migliori.
Gli Ezos trascendono.
La Matriarca.
L’Alfa.
L’Architetto dell’alba eterna.
Il nostro valore è affermato.
Ci siamo guadagnati il nostro trono tra gli déi.
Liberi dai nostri corpi mortali
guideremo la nostra razza ai cancelli di Aenka.
Grandi Ezos! Degni Ezos!
WEIGHING OF THE HEART – IL PESO DEL CUORE
Yumathir assidere.
Yumatatene limina.
Anubi eros sublima.
Osiri eros sublima.
Sublima Yumatir.
Eahtatene, Ammit, eahtatene.
Eyota ascendere.
Maikoho ascendere.
OMEGA SEVERER – COLORO CHE ABBATTONO L’OMEGA
Migliaia di fili si dipanano davanti a me.
Migliaia di fibre dorate.
Veleggio su nuove pianure straordinariamente singolari.
Una morte virtuosa.
Sono senza nome, eppure gli altri mi nominano.
Un epiteto da comprendere.
Vivo nel vento
e non ho più bisogno della grandezza.
La Sigma è stata abbattuta
e l’Omega è un merito.
La condizione mortale è ormai obsoleta.
Il nuovo paradigma è divino.
Yumathir assidere limina Anubi.
Anubi eros sublime.
Eahtatene, Ammit, eahtatene.
Maikoho trascendere.
Eyota trascendere.
Con sguardi vacui e corazze vuote
reggono le loro lance senza la volontà di cedere.
Il tempo si inginocchia.
Il nostro è un mito di meriti e splendore per tutti noi.
E’ un mito di menzogne.
Di un’oscura realtà.
E’ il sacrificio degli Shudra.
L’Omega è abbattuta.
SI’ XIV – SI’ XIV
L’incessante passaggio delle stagioni.
I raccolti crescono avariati.
Gli oligarchi hanno trasformato Harudo
e la loro pietà scorre sterile.
La cornucopia è compromessa,
priva di speranza e dimenticata.
Illusioni virtuali.
Ebrezza sintetica.
Miseri, cablati e sicuri i miti persistono.
In rassicuranti sogni vellutati l’elettricità induce alla gioia.
Una fragile euforia è il mio rifugio.
Passioni plebee.
Squallido ricovero.
Inutili oasi di caos vengono santificate.
Dimensioni si aprono attraverso stati confusionali stratificati.
La mia mente è in frantumi. Labirintica.
Martiri cibernetici.
Martiri collettivi.
MLECCHA – MLECCHA
Svegliarsi per svegliare.
Un nuovo sogno fuori dai sogni.
L’attualità sostanziale.
Il significato e lo scopo.
L’umanità nuovamente ritrovata.
Bisogna allontanarsi dalla luce sintetica
e dalle catacombe del cuore e della mente
verso la libertà delle foreste.
Il significato e lo scopo.
Aria pulita e limpida.
Svegli. Defilati. Che respirano.
E’ una connessione cruciale col nostro futuro.
Non seguiremo più i loro miraggi.
Non ci sono diritti di nascita da sostenere,
né sovranità da perseguire.
Sono vittime del loro egoismo
e di un’inestinguibile aspirazione a dominare.
Andromeda ha colto il loro bagliore,
ma le stelle non lo assorbiranno.
Quando l’ambizione è priva di grazia
la terra non la sostiene.
Le illusioni sono state smascherate.
Si sono esaurite e languiscono.
Mentre il Dakhmas ruggisce ferito,
noi ci abbandoniamo al nostro destino.
S’innalzano sulla vanità,
diretti verso una visione ingannevole.
ASPHODEL – ASFODELO
Guarda, figlio mio!
I campi devastati
e la terra che piange gli alberi.
Diventa, mio caro,
il primo e l’ultimo,
il custode di tutti i giuramenti!
Ascolta, figlio mio!
Guarda ad occidente
e attendi l’arrivo della tempesta!
Ricorda, mio caro,
le promesse che ci siamo fatti
e insegnale ai tuoi figli!
SATUYA – SATUYA
La polvere nera annuncia onde cicloniche.
Il Lodos grida.
Valli di nubi avanzano.
Le erbe infestanti vengono tagliate dalle loro radici morte.
La tempesta manifesta i suoi decreti.
Distrugge e ricrea.
I signori proclamano i loro decreti
e la visione è completa.
Satuya exudes Eletva.
+++Spiegazione dell’album+++