OF LOVE AND CURSES – D’AMORE E MALEDIZIONI
Questa volta le cose non cambieranno
volgendosi verso un’alba luminosa.
Le ombre che crescono a lungo si soffermano di più
e fredde si insinuano fin nelle ossa.
Questa volta il sole del mattino
ha raggiunto coloro che fuggivano.
La spietata e chiara promessa di morte
è stata sigillata col ghiaccio e vergata col sangue.
Dal sangue si è sprigionato un fuoco
e il respiro nell’alba è pesante.
Il mondo è intriso di vuoto
e le braci ardono nel buio.
Dal sangue si è sprigionato un fuoco.
Resisti fino all’alba!
Ora posso vedere come se fosse la più radiosa delle aurore.
Questa è la maledizione che lanciamo su noi stessi.
L’amore che scegliamo di non sostenere.
FEAR, LONGING, HOPE AND THE NIGHT – LA PAURA, IL DESIDERIO, LA SPERANZA E LA NOTTE
Nel tardo crepuscolo cavalchiamo un argenteo destriero.
E’ un momento cullato nel buio,
con una miriade di puntini in fiamme sulla testa.
Incontreremo un silenzio impenetrabile?
Un manto con cui soffocare ogni residuo di vita?
Tre lune sono rimaste alle nostre spalle
e con esse le reliquie del tempo.
Una sola luna in alto ad illuminare il mio cammino
sotto questo cielo infranto.
Nel tardo crepuscolo cavalchiamo un argenteo destriero
e attraverso le tenebre spunta una lontana, fulgida stella.
Nella nebbia si consuma la lucida danza delle fiamme.
Tre anime per recare il fuoco.
Tre menti con ricordi brucianti.
Insieme reggeremo il peso del tempo incalcolabile.
La paura, il desiderio, la speranza e la notte.
Incontreremo un silenzio impenetrabile?
INTO THAT GOOD NIGHT – IN QUELLA BUONA NOTTE
In questi momenti, in cui il malessere
stringe un patto solenne con la morte,
si cade nella malattia e in un sonno da brividi.
Oh cieli lassù! Perché l’afflizione si accumula sulla disperazione?
Perché sotto questi cieli un altro tra noi deve morire?
Dai cieli scuri si diffonde la notte
con un delicato respiro.
Ancora ci si abbandona a quella buona notte
dal dolore sempre più lontano.
Sul cemento le spire dell’ombra serpeggiano e strisciano
e al tramonto le loro dita si tenderanno verso l’alba.
Osservo gli insetti che si muovono nella luce declinante.
Per loro il buio significa morte,
mentre a noi sta a cuore questo manto della notte.
RAIN – PIOGGIA
Una canzone di tempi andati.
Un’ossessiva melodia nel retro della mente.
Cantiamo con i dannati.
Oh, si alza la marea,
perché le stelle sono allineate nel cielo limpidissimo.
Una canzone di tardivi mattini.
Lune sconfortanti sempre alle nostre spalle.
Stanotte il cielo diventa un mare.
Batte sul terreno e l’anima ne è lacerata.
Chi avrà il coraggio di avanzare sotto queste oscure nubi,
chiazzate e offuscate dal sapore della morte?
Acque contaminate scorrono dai secoli passati
e scivolano tra le dita, colpite e consumate fino all’osso.
Diluite dalle ombre di giorni inutili,
gelate scendono sul terreno spaccato.
SILENT SENTINELS – SILENZIOSE SENTINELLE
Sento la terra sotto i piedi
e aria dolce nei polmoni.
L’acqua scende silenziosa dal cielo
e il fuoco è sul punto di spegnersi.
I piedi mi condurranno sotto la quiete degli alberi?
I piedi mi condurranno in questa incredibile notte,
sul terreno congelato, fin dove morirò?
Silenziose sentinelle.
Querce e pini all’imbrunire.
Sorvegliano il cammino di un figlio caduto,
in attesa del barlume dell’ultimo sole del mattino.
ANAMNESIS – ANAMNESI*
Un ricordo è intessuto tra le ombre,
distillato da braci morenti.
Un ricordo si insinua tra i momenti,
espulso oltre la nostra portata.
Rimembranza.
E’ il confine della notte.
Un viaggio senza fine.
Rimembranza.
E’ il calice dei dannati perduti per sempre.
Percorriamo quel sentiero
senza volerlo, eppure desiderosi di farlo,
ma se non resteremo svegli
sprofonderemo nel sonno,
addormentati in modo irrequieto.
Abbiamo adorato la fiamma,
il fuoco rubato agli déi
e ci siamo radunati intorno alle braci danzanti.
Abbiamo adorato la fiamma,
il fuoco rubato agli déi
che ci ha tenuti lontani dal buio.
Note: *(Reminescenza, ricordo)
NAVIGATOR – NAVIGATORE
I residui della neve dell’inverno.
Milioni di rivoli fino alla riva,
fluidi come il tempo eterno.
Le opere buone e malvagie sono perse dentro di noi.
Tuttavia in un incontro casuale
un significato può essere trovato.
L’impronta di una mano impressa sull’anima.
Un ricordo che ci guidi verso l’eternità.
Come possiamo regnare sul nostro destino?
I cammini di quelli che ci sono passati accanto
s’intrecciano con acuta risoluzione.
La vita è incessante e interminabile,
finché non finisce.
SIGNS OF AFFECTION – SEGNI D’AFFETTO
Nella fioca luce di questa stanza baciata dall’alba,
con zampe delicate, un ragno mi sfiora la fronte.
Anela al calore e a tutte quelle cose benedette,
perse da tanto tempo.
In loro vece un vuoto senza stelle ci inghiotte,
totalmente incontaminato dalle luci di quell’unica città.
Il profondo silenzio dei boschi.
La strana quiete di queste case vuote.
Quelli tra noi che restano in grado di scambiarsi segni d’affetto.
Il perfetto uovo marrone uscito dalla stalla.
Un dolce sbriciolato.
Un mucchietto di more.
Una tazza di tè caldo, seconda a durare in questa vita.
Un lieve tocco di delicata confusione.
Di dolore o di compassione.
O sorto da un raro gesto di tenerezza.
Sono tanto più fragili e agrodolci nella neonata consapevolezza
di quanto poco sia rimasto da possedere,
da condividere e da sostentare.
Per alimentare un filo di speranza
che riposa nel palmo di una mano.
Ora non credo che il vento a lungo
cercherà di spegnere l’ultima fiamma.
Abbiamo esaurito le cose da bruciare e divorare.
Ci consolerà quindi, alla fine di tutto,
la lieve stretta della mano di qualcuno
che lentamente si raffredda?