I am become

AS ABOVE, SO BELOW – SOPRA COME SOTTO

“Non è morto ciò che può attendere in eterno
e col volgere di strani eoni anche la morte può morire”.
(da “La città senza nome” di H.P. Lovecraft 1921)
Cammini lievemente. Ascolti il richiamo della notte.
Strati di ghiaccio sottile cedono sotto il biancore.
Silenzioso e delicato, il manto dell’inverno è divino.
Il respiro della sera nell’aria ovattata è sublime.
Resta immobile in questo istante di buio
e soffermati nel silenzio sotto le stelle!
Chiama al di là dei confini della memoria
e incatena il mio cuore!
Inspiro il crepuscolo e l’aria cristallina.
La rugiada congelata evapora,
rivestita di stelle d’argento.
Il mondo è il parco giochi di ombre eteree
e una giostra infinita sgorga dall’occhio della luna.

HEARTHFIRE – FOCOLARE

Qui, un luogo di mani forti.
Una casa con un cuore sano.
La dimora di un caldo focolare.
Là, un posto tra gli amici.
Ricordi di un uomo, andati ma non perduti.
Ora, sopportiamo il tuo peso di ferro e pietra
con la forza che ci hai donato.
Poi, un’intensità portante, dentro e fuori.
Una mente sana tra di noi, ora e per sempre.
Per vivere senza paura con un cuore lieto.
Non fermare la tua mano,
tesa in un puro intento!
Qui, l’incudine si raffredda
e il mantice resta silenzioso,
ma ancora queste mura ricordano.
Là, una quercia resiste salda
e dei ricordi e delle storie
le parole vengono tuttora ascoltate.
Ora, portiamo la tua torcia di resina e legno
e la tua luce diviene la nostra.
Poi, una compagna per la vita,
leale fino alla morte
che segua il tuo cammino
quando nessun altro potrebbe farlo.
Per un po’ sii un viaggiatore!
Recati verso l’ombra,
fino ai margini del crepuscolo!
Respira dal tuo fuoco una fiamma silenziosa
e lascia che la tua tristezza mi segua nel buio!

ELYSIUM – ELISIO

Vieni a sdraiarti qui,
dove la terra ti induce al sonno
e dove il fuoco brucia con radiosa intensità!
Ascolta le canzoni intonate dal terreno, dal vento e dalla pioggia!
Ora chiamano te.
Quando raggiungeremo il mare che c’è oltre
e accoglieremo i bagliori dell’alba senza sole,
placa tutte le tue paure!
Qui la corrente della notte ci avvicina
agli eterni flutti dell’anima.
Placa tutte le tue paure!
Vieni e lasciati andare!
Lascia che la terra ti porti i suoi sogni!
Nel calore del fuoco un mormorio distante
muta in una canzone intonata dal terreno, dal vento e dalla pioggia.
Ora chiamano te.
Ti conosceremo.
Una solida e alta torre nei nostri cuori.
Nello spirito e nell’anima.
“Hai lasciato il segno in molti modi.
La tua memoria è buona e la tua mente è aperta.
Perché il lavoro della vita finisce presto
e cambia la speranza che la notte non finisca già”.
(E. Backman Epitaph)

OUR DARK DESIGN – IL NOSTRO OSCURO PROGETTO

Il sangue scorre denso sul nostro cammino.
Un intenso ricordo è andato perduto,
come il figlio di un ostinato ubriacone.
Un re bastardo tra la sua stirpe,
regicida e vigliacco.
Immortalato in una patinata fotografia rosso-nero, strappata e macchiata.
Non conoscevi più la speranza
e ora puoi svanire nell’oscurità.
Oh, quanto ci ha preso il nostro viaggio!
Gioia e bellezza sono scomparse.

FROM IRON SHORES – DALLE COSTE DI FERRO

Il profumo è pungente.
La terra è il mare sono maturi.
Eppure le ultime foglie rimaste
sono ancora appese agli alberi.
Resisti così per sempre, bellissimo e caro autunno!
La fredda alba è ubriaca di colori.
Non aprire la porta all’inverno!
Resisti così per sempre!
E come il vento trasporterà le nostre parole d’addio,
così, come cenere sulle acque basse,
i petali cadono lentamente.
Abbiamo assistito alla tua luce.
Cavalcherai l’aurora.
Resisti così per sempre!
Il profumo è pungente.
La terra è il mare sono maturi.
Le ultime foglie sono ancora appese agli alberi.
Sulla cresta dell’onda di ferro
cavalca il figlio di novembre.
Il biancore della luna si frammenta sulle pietre
e il cuore dell’autunno non batte più.
Un vento subdolo soffia da nord-ovest.
In cima al testamento la libertà è irrinunciabile.
(C. Jyrakoski Epitaph)

ONE HUNDRED YEARS – CENT’ANNI

Alzati! Ti sto chiamando.
Per non dimenticare ciò che eravamo.
Lei ci ha partorito e ci ha dato nutrimento.
E’ lei che in seguito ci ha resi forti.
Dissipa questa oscurità
e reggi la torcia per illuminare la notte!
Non è il sangue che ci unisce,
ma le parole non dovrebbero dividerci.
Ora lascia che le catene cadano
e infrangi il silenzio!
Possiamo essere una cosa sola.
Questo è ciò che abbiamo costruito.
Questo è ciò che abbiamo difeso.
Questo è ciò che abbiamo costruito.
Qui è dove opporremo la nostra ultima resistenza.

FORTY ONE BREATHS – QUARANTUNO RESPIRI

Quando scendeva la pioggia
e il respiro del malessere s’infiltrava in ogni crepa e fessura,
la malattia ti nasceva dentro.
Un silenzioso sospiro di morte.
Respiratelo, miei cari!
Oh, lentamente inspirate il mio amore!
Lasciate che la malattia nasca dentro di voi!
Queste pareti respirano morte
e le piaghe delle lacrime si aprono a dismisura.
Inspiriamo a fondo questo respiro di morte
e salutiamo il silenzio che ci siamo lasciati alle spalle!
Oh, lentamente inspirate il mio amore!
Lasciate che la malattia nasca dentro di voi!
Ascolta queste parole, amico mio!
Queste pareti respirano morte.
Cammina insieme a me!
Lasciamo questa terra!
Lasciamo questo paese!

ENNEN – PRIMA

Una pastorella conduce il suo gregge solitario.
Guida le bestie cieche più avanti.
Mai un attimo di paura.
Mai un momento di dubbio.
Assorbendo la saggezza nel terreno
il giardino pronuncia parole silenziose
nella melodia del vento e nel ritmo della pioggia.
Un’eco malinconica che giunge urlante attraverso il tempo.
Parole che una volta mi hanno donato il sonno.
Parole che una volta mi hanno reso libero.
Ora sono diventate silenziose,
ma ancora risuonano nel buio.
Parole che una volta mi hanno donato il sonno.
Parole che una volta mi hanno reso libero.
Cercando di afferrare quell’istante di inconsapevole esistenza
e assorbendo la saggezza nel terreno,
un tempo costante, immobile, eterno,
il giardino pronuncia parole silenziose
nella melodia del vento e nel ritmo della pioggia.
La sensazione della seta,
ancora calda e morbida contro la mia pelle.
Prendo la tua mano e ti accompagno ancora nel giardino.
Prima dell’ultima alba,
mentre il tempo scorre più veloce,
carezza la mia pelle e recita con me la ninnananna,
fino alla fine dei giorni!

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