Thanatos

SONS OF EAGLE – I FIGLI DELL’AQUILA
(Vittime dei tiranni)

La volontà di Dio deve essere piegata!
“Dio è con noi!” E’ il nostro legittimo inno.
Ricordatelo sempre! Il lavoro rende liberi.
Non ci occuperemo della vostra perdita.
Il nostro messia è stato inchiodato a una croce uncinata.
Il quartino con l’aquila. Uno sconto sulla libertà.
Stelle e strisce. E’ il nostro regno d’oro nero.
Portate il martello e sfondate i loro teschi!
Portate la falce e finite il lavoro incompiuto!
Rafforzatevi e rassegnatevi al male!
Ora siete stati benedetti dai Figli dell’Aquila.
E’ il libero arbitrio delle reclute.
Il destino preordinato.
L’uccisione prometeica è il nostro credo.
Lo zio Ben, impiccato dai traditori,
ha stabilito le regole e il sogno distopico.
Lo zio Sam vi vuole al nostro fianco.
Esportiamo un po’ della sua distocrazia!
I campi siberiani sono in attesa dei nostri nemici
e mezzi bellici pesanti li porteranno alla distruzione.
Abbiamo preparato l’ordine.
Abbiamo allestito il vuoto.
L’uccisione prometeica è il nostro credo.
La violenza orgiastica è un tutt’uno con l’esistenza
e la Puttana di Babilonia è la nostra signora dell’Aquila.
Il rituale della motosega che ti trancia in due.
Eterni giorni di Sodoma.

OCTOPUS – PIOVRA
(Vittime della mafia)

Migliaia di tentacoli attorcigliati al collo
stringono fino all’avvenuta esplosione.
Ogni omertoso silenzio sarà sempre complice
e dietro gli scudi incrociati l’estorsione sarà completa.
Aspetto di esalare l’ultimo respiro,
tradito dalla mia stessa nazione.
Non ci vorrà molto
e presto ci rincontreremo, mio vecchio amico.
Gli innocenti prendono tutto alla leggera.
Pregano sotto la croce e confidano nelle marionette.
Per il sangue di coloro che hanno combattuto
qualcuno rammenterà l’infame patto.
I fucili sparano e i clan restano in agguato.
Non verremo dimenticati.
Qualcuno si ricorderà di noi e della speranza nella lotta.

SKAL – ALLA SALUTE!
(Vittime della memoria)

Niente ha valore come l’ultimo respiro.
Significa tempo, fuoco e ombra.
Condividiamo il fragore del battito del cuore della battaglia!
Ora partecipiamo a un brindisi speciale!
Quelli che hanno combattuto.
Quelli che hanno cercato.
Ascoltatene le voci! Ridono così orgogliosi.
Alzate i calici e gridate forte!
Alla salute!
Una fetta di vita da ubriachi.
Celebriamo le scelte degli stolti!
Il dominio del campo di battaglia!
Mai privo di sensi, non mi fermerò.
Eroi al mio banchetto, nati per fottere.
Hanno condiviso storie, saggezza e grazia.
Hanno condiviso un significato nella sala del massacro.
Alzate i teschi e gridate forte!
Alla salute!

RAIN SERVANT – SERVO DELLA PIOGGIA
(Vittime dei disastri naturali)

Goccia dopo goccia lentamente nasce un quadro
dai colori e dalle forme.
Nella strada un flusso di passi frenetici
e nessuno ci bada.
Mattone dopo mattone improvvisamente i muri diventano edifici
grazie al sudore di mani ruvide.
Mani scavate dal freddo e macchiate dalla vernice.
Finché scenderà la pioggia,
garantiscimi la grazia del tuo sguardo!
Finché scenderà la pioggia,
ricordati dei miei lineamenti!
Goccia dopo goccia la pioggia comincia a cadere,
rendendo evanescenti i profili.
I colori cangianti nella corrente spazzano via ogni speranza.
Ogni goccia di sudore e i ricordi nascosti nei rifugi.
Non c’è un’arca.
Non c’è modo di evitare le lacrime,
finché scenderà la pioggia.
Finché scenderà la pioggia,
garantiscimi la grazia del tuo sguardo!
Finché scenderà la pioggia,
ricordati dei miei lineamenti!
Finché scenderà la pioggia,
costruiremo in un altro momento.
Finché scenderà la pioggia,
osserverò tutte le mie creazioni.

HAGAKURE – ALL’OMBRA DELLE FOGLIE*
(Vittime della coscienza)

Sviati dalla costante paura.
Afferrati dal destino, ma vivi.
In ginocchio per evitare il combattimento,
cerchiamo di curare noi stessi inutilmente.
Una risposta all’inammissibile.
Ci aggrappiamo a una flebile speranza
e ignoriamo la terribile verità.
Tutto ciò che ci resta è l’illusione della felicità.
Per spingerci fino al limite
ci serve un segno. Una prova dolorosa.
Nella morte e sulla Via del Guerriero
ogni passo riecheggia nel tempo.
Nel delirio della speranza ho sondato profondamente l’abisso
e ho scoperto che cosa mi ha spinto oltre,
quando ormai le aspettative sembravano vane.
Ho bisogno della passione per la morte.
Nascosta dalle foglie,
qualsiasi altra cosa scorre naturalmente.

Note: *(Opera letteraria giapponese in aforismi sulla saggezza del samurai)

LA BALLATA DEGLI IMPICCATI
(Vittime dello Stato)

Tutti morimmo a stento ingoiando l’ultima voce.
Tirando calci al vento vedemmo sfumare la luce.
L’urlo travolse il sole. L’aria divenne stretta.
Cristalli di parole l’ultima bestemmia detta.
Prima che fosse finita ricordammo a chi vive ancora
che il prezzo fu la vita per il male fatto in un’ora.
Poi scivolammo nel gelo di una morte senza abbandono
recitando l’antico credo di chi muore senza perdono.
Chi derise la nostra sconfitta e l’estrema vergogna ed il modo
soffocato da identica stretta impari a conoscere il nodo.
Chi la terra ci sparse sull’ossa e riprese tranquillo il cammino
giunga anch’egli stravolto alla fossa con la nebbia del primo mattino.
La donna che celò in un sorriso il disagio di darci memoria
ritrovi ogni notte sul viso un insulto del tempo e una scoria.
Coltiviamo per tutti un rancore che ha l’odore del sangue rappreso.
Ciò che allora chiamammo dolore è soltanto un discorso sospeso.

THE TIME TRAVELLER – IL VIAGGIATORE DEL TEMPO
(Vittime del destino)

Se avessi avuto tempo? Lo avrei fermato per te.
Raggiungerò la fine in un momento.
Raggiungerò quel momento alla fine.
Ho spezzato una freccia*.
E’ la sequenza dogmatica.
Sfidando le epoche e deformando la storia.
In questo eterno ritorno affilerò la mia volontà
e in una spirale quantica invero risanerò il mio cuore.
Three quarks for Munster Mark!**
Di sicuro non è che abbia poi latrato tanto
e di certo ogni sua affermazione è andata fuori bersaglio.
Sono leggi imposte alla mia memoria meccanicistica.
Il più nero tra i buchi neri di un paradosso.
Per poterti rivedere invero condannerei l’universo.
Cede il continuum (spazio-temporale).
Perché non riesco a redimermi?
Textures seguite ciecamente.
Perché non posso salvarti? Perché?
La mia memoria è un dono del cielo.
Alimenta e sostiene un’anima incline all’inferno.
Se avessi avuto tempo? Lo avrei fermato per te.

Note: *(Espressione militare che indica l’imminente annientamento dell’intera unità)
**(Frase contenuta nella “Veglia di Finnegan” di James Joyce che diede spunto per il termine fisico “quark”)

SPIDER – RAGNO
(Vittime della fede)

Infiniti complotti.
Attesa suprema.
Il suo monarca appeso e trame invisibili.
Trappole fatali.
Una struttura corrotta.
Vittime che vagano e s’impigliano nella rete.
Un dio con otto arti e la chiesa del silenzio.
Più ti divincoli e prima lo incontri.
Pizzica i fili per una sentenza mortale.
Osserva la tenebra! Guarda nell’abisso!
Fragili discepoli brancolano nel buio
fino all’ingranaggio deliberato della follia.
Lentamente allestiscono motrici di debolezza.
I fragili discepoli brancolano nel buio.
I bambini vi cadono,
nidiata di stolti.
Abbandona ogni speranza in questi templi di ruggine,
con l’ovvia paura di una verità che imperversa!
Preghiere deliranti per un’insensata misericordia.
Osserva la tenebra! Guarda nell’abisso!
Guarda nell’abisso!

THE GULF – IL GOLFO
(Vittime dell’inquinamento)

Vele, non deludetemi ora!
Conducetemi dove soffia il vento!
Vele, non deludetemi ora!
Guidatemi! Non ho paura di affondare.
So ciò che avete fatto.
Conosco ogni atrocità.
La colpa dell’inquinamento vi ha portato a oscuri affari.
La gloria muta in decadenza
e il profumo si trasforma in scorie.
Un massacro sull’altare della corruzione.
L’abisso attende la mia anima.
Basta! Nessun perdono potrebbe far rimarginare la ferita.
Non vedrò mai più la costa
e la mia sarà l’ennesima nave affondata in un golfo di veleno.
Non dimenticheremo mai.
Non perdoneremo mai.

COME WITH ME – VIENI CON ME

Vieni con me!
Mi hai forse dimenticato?
So di essere sempre rimasto nei tuoi pensieri
ed ero là quando tua madre ti carezzò i capelli per la prima volta.
Ero là quando ti innamorasti per la prima volta.
Ero là ogni volta che ti sentivi sola.
Ero là ogni volta che i tuoi fratelli ti facevano compagnia.
Ero là ogni volta che non volevi obbedire.
Ogni volta che piangesti, che ridesti, che urlasti.
Ora sono qui
per dirti che hai finalmente vissuto la tua vita
e che hai rischiato di vivere la vita di qualcun altro.
Per dirti che hai rischiato di non viverla affatto.
Sono qui per dirti che mi prenderò cura di te.
Ogni dubbio e ogni domanda.
Ogni rimpianto e ogni rimorso.
Ogni ricordo verrà dilaniato.
Vieni con me!

ELSIE (AN AFTERLIFE SUITE) – ELSA (UNA SONATA DELL’ALDILA’)

(Alla cara memoria).
Figlia del passato. Radice della mia coscienza.
Erede degli antichi, trasmetterò i tuoi valori.
Verità e gentilezza.
Carne e anima.
Una vita di amarezza vissuta a testa alta.
Affronterò il lutto e la tua assenza.
Sono pronto per il passaggio di consegne.
Un rito di sguardi che si incontrano e piangono.
Un rito di parole che scorrono e poi cadono.
Sei qui e lo sei adesso.
Sei esattamente dove volevi essere
e mai come ora mi hai insegnato quanto sacro sia il sangue.
Io sono il tuo sangue.
Ci sei sempre stata, madre di tutti noi.
Le tue dita ci hanno sfiorati con semplice imperfezione.
Ci sei sempre stata.
Nel conforto della fiamma e nella creazione di forme e di vite.
La tua presenza rimarrà con la perseveranza di un fiore di cera.
Bocciolo di una vita intera e sacrificio di un fiore di morte.
Venite a darle l’addio!
Riuniamoci a cantare insieme!
Venite a darle l’addio!
La tua voce diventerà la nostra.
Credo di aver dimenticato quanto sia doloroso vivere per sempre,
perduti dietro quel velo luminoso.
Mi hai dato più di quanto mi sarei mai aspettato
e l’esistenza ci ha insegnato a morire.
Mi alzerò in piedi in tua memoria.
Mi mostrerò coraggioso per quei dieci secondi che contano davvero
nel rispetto della tradizione,
perché la morte ci ha insegnato a vivere.
L’eredità del giusto sopravviverà per sempre.
Il tuo viaggio ha dovuto concludersi,
ma la tua storia deve proseguire.

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