TAKEN AWAY TO THE ASYLUM – PORTATA IN MANICOMIO
Non ricordo come sia davvero successo, né quando,
ma sono stata afferrata e condotta in una strana stanza.
C’erano catene. C’erano occhi. C’erano…non saprei dire.
Ma sentivo la violenza della loro aggressione.
Spiriti così tristi e la stanza che si muoveva.
Il viaggio non è durato a lungo,
ma sono rinata in un luogo che non conoscevo.
Un luogo che non avrei mai potuto immaginare.
Chi avrebbe potuto?
Era così lontano da ciò in cui credevo.
Non era un luogo reale, per così dire.
Oh, questo posto!
Il macchinario è in funzione.
Un grande e vecchio edificio perso nelle loro menti.
Non so dove. Non so il perché.
Squallido e desolato, circondato dai campi.
Che cosa ci coltivano? E ne raccolgono i frutti?
Sembra una prigione. Lo è? Io..? Voi..?
Lasciatemi parlare!
Vi prego, lasciatemi dire una parola o due!
Qui il silenzio domina.
Si sentono soltanto colpi lontani e attutiti.
Qualcosa si avvicina.
Sguardi e parole pesanti come pietra.
Freddi corridoi.
Porte chiuse.
Una cella con qualcuno dentro. Io?
Non posso correre via.
Non posso vedere, né riesco più a respirare.
Non posso scappare.
Sotto una pistola fatta di parole.
Devo star sognando. Vi prego, svegliatemi!
Sotto una pistola fatta di parole.
Un giudizio della mia identità.
THE ASYLUM PYRE – IL ROGO DEL MANICOMIO
Riecheggia nelle tetre pianure
l’urlo di tutti i miei dolori.
Umiliata nella pubblica piazza.
Condannata. Imprigionata. In disgrazia.
Perché non possono accettare la verità che ho raccontato
e fuori dal loro mondo mi hanno costruito una prigione.
Sono fuori dal cerchio con cui hanno complottato
e uniscono i puntini del piano che hanno considerato.
Che io sia pericolosa per questo piano?
La mia intolleranza li ha costretti a bandirmi.
Non capite e allora mi censurate.
Sono una stolta in un regno d’ignoranza.
(Ma chi è lo stolto?)
Di fronte al muro del pregiudizio vengo condannata.
Le anime in frantumi avanzano.
Fate attenzione!
Il rogo del manicomio.
La legge del mio impero.
Un tempo mio maestro, ora difensore del mio mondo.
Il rogo del manicomio.
Braci che leniscono l’anima.
Il fuoco della speranza.
Vorrei che bruciassimo per sempre sul rogo del manicomio.
Cervelli connessi alla rete,
così da semplificare la vostra visione.
Sarà più facile di una rivoluzione.
Il vostro regno è una casa di carte,
piena di regine senz’anima e di guardie corrotte.
Nell’oscurità aspetto.
Aspetto e sento delle voci.
Aspetto. Le forze crescono.
Aspetto.
Altri colpi.
Malconcia e disorientata.
Il desiderio. Mi sento così irrequieta.
Sembra non avere mai fine.
Dopo un sonno senza sogni,
lungo o breve non saprei dire, ma di certo molto profondo,
mi risveglio in questa cella.
Busso su una parete senza sosta.
Colpisco la porta e il muro con pugni e calci,
con le spalle e la testa.
Voglio essere ascoltata.
Le unghie. Senza speranza. In lacrime.
Finalmente mi spezzo le unghie sulle pareti.
L’atmosfera è immonda.
Il pregiudizio è disgustoso.
Il morso della vostra maldicenza.
La ferita di anime ignoranti
e della vostra benedetta ingenuità.
Aprite la porta!
Sebbene sia abbattuta come chiunque lo sarebbe,
sento ancora questa fiammella che mi brucia dentro.
Bagliore dopo bagliore,
ormai ho preso il controllo della fiamma
e le regole di questi giochi circensi sono nelle mie mani.
Ignari, le vostre vite serene giungeranno al termine
e dove avete torturato i miei amici, lì imparerete.
Al rogo!
Déi della guerra. Al rogo!
Oro nero. Al rogo!
Culto della fiamma. Al rogo!
Propaganda!
Devastazione. Al rogo!
Profitti. Al rogo!
Oblio. Al rogo!
Fatalismo!
Mode. Al rogo!
Gregge di pecore. Al rogo!
Luoghi comuni. Al rogo!
Tu, mio prossimo, pigro ed egoista
e così sicuro di te, brucia!
Che falò!
Ora i ruoli sono invertiti
e siete le mie prede.
Finalmente nel fuoco apro la mia porta
e la felicità e la speranza mi appagano.
Meglio se scappate!
Meglio se vi fate trovare morti!
La brezza piena del fumo degli incendi nel mattino.
Soltanto la brezza piena del fumo degli incendi durerà.
Il rogo del manicomio attraverso le mie parole e i miei occhi.
Il rogo del manicomio si diffonde.
Se capisci queste parole, sei uno di noi.
Che il rogo avvampi e attecchisca!
LAUGHING WITH THE STARS – RIDERE CON LE STELLE
Quando il mio giorno di lavoro finalmente finisce,
velocemente torno a casa con eccitazione.
Preparo le mie cose e la aspetto.
La notte e le sue sensazioni.
Osservo la prima foschia della natura che si addormenta
e che senza dubbio dà allo scenario un tocco magico.
Stanotte le nuvole mi danno una possibilità.
Se ne sono andate altrove e mi permettono la vista.
Spalanco la finestra.
E’ la notte dello spettacolo.
E’ lo spettacolo della notte, sarebbe meglio dire.
Poso gli occhi sulla volta infinita
e viaggio nello spazio e nel passato.
Lui: Signora Blu, dove sei?
Lei: Milioni di anni luce lontana.
Lui: Smetti di sognare! Torna sulla terra!
La sua camicia da notte è tempestata di piccole stelle
che debolmente brillano nell’oscurità.
Lentamente si volge verso di lui
e, anziché mostrare disappunto per il suo pallido riflesso,
la Signora Blu non mostra al Ragazzo Grigio altro
che un ampio e radioso sorriso sul suo volto lunare.
Non è un sogno.
Stiamo viaggiando oltre i confini del mondo.
Stiamo parlando di Terra e universo
e ridiamo con le stelle.
Vieni con me! Resterai a bocca aperta.
La magia ti porterà lontano attraverso il telescopio a rifrazione.
Verso Cefeo stiamo per partire.
Il telescopio ci servirà come rampa di lancio.
E’ fantastico!
E’ come se fossi Alice nel paese delle meraviglie.
Percepisco il senso di tutto
e mi godo il momento, abbracciando l’universo.
Lui: Ci sono così tante cose da ammirare!
Lei: E così tante da capire.
Lui: E così tante da capire.
Ci stiamo spingendo più in là ora,
sospinti dai venti solari.
La fine è più vicina.
Quante cose! Corpi ed elementi mi circondano
e ancora è tutto vuoto.
Il vuoto è intorno a me.
Il vuoto è dentro di me.
Tensione.
Tutto è così veloce
e le stelle sembrano raggi di luce.
Mi sembra di non poter trattenere la testa.
Volo e guardo dappertutto.
Dove stiamo andando?
Dove mi stai portando?
La Via Lattea.
Finalmente siamo arrivati
e non ci sono parole per descriverlo.
Nei cieli distanti vedo ogni cosa.
Stelle nei miei occhi. Stelle nella mia anima.
Guarda!
Parliamo della Terra e dell’universo.
Sto ridendo e sto piangendo.
Sì, raffrontando la bellezza vivente delle stelle
con la bellezza morente della Terra,
la Signora Blu piange.
Lacrime grigie scendono sulle piccole stelle della sua camicia da notte.
Poi le piccole stelle, bagnate dalle lacrime,
per un attimo risplendono più vivide,
prima di mutare rapidamente al grigio.
CORAL’S RIFF (NOW HELL) – BARRIERA CORALLINA (ORA UN INFERNO)
Una vita di corallo.
Il destino di un pacifico organismo.
In qualche modo vittima del proprio altruismo,
oggi è in pericolo.
Il più antico ecosistema della Terra.
Il luogo più sicuro dove vivere e dare la vita.
Il 25% dei pesci conosciuti vive sulla barriera corallina.
E’ il più diversificato ecosistema della Terra.
Milioni di anni ha impiegato a crescere,
ma basterebbero pochi anni per sparire.
Ciò che era un paradiso ora è un inferno.
Dobbiamo impedire la tua distruzione.
(Io sono l’anima dell’oceano).
Foreste pluviali di questo luogo silenzioso, (come soffro!)
rifugio della nazione dell’arcobaleno.
(Soffro per la vostra indifferenza).
E’ essenziale per qualsiasi razza. (Sto morendo).
Schiantato e frantumato.
Schiacciato e ignorato.
Fonte di conoscenza, cibo e medicine
che protegge le coste.
I coralli forniscono sostanze curative
per l’Alzheimer e il Parkinson.
La barriera corallina protegge le coste dall’erosione delle acque,
ma sono irrinunciabili souvenir dal paradiso
e soffocano mentre il mercurio aumenta.
Ciò che era un paradiso ora è un inferno.
Prendetevi il tempo di rifletterci!
Una parte di voi è parte di essa.
Non è una bugia, lo sapete?
Qualcosa sotto la superficie
prega per avere pietà e una grazia.
Ondeggia verso di voi per ricevere una carezza.
Guardate quanta gioia ha portato per tutti questi anni!
Voglio riposare in questo paradiso.
Salite a bordo per un viaggio sotto lo zero!
Unitevi a noi e volate, solo un passo più in basso!
Continueremo a vivere. (Paradiso).
La barriera sta morendo. (Inferno).
Non sentite il pianto delle balene?
Il cuore della barriera si sta seccando.
Fermate il vostro crimine o cambierò
e con la marea verrà la mia vendetta!
Se ci pentissimo ora, ci perdoneresti?
E’ il nostro inferno.
Ciò che era un paradiso ora è un inferno.
Pezzo dopo pezzo si distrugge.
Spero che non sia troppo tardi per rimediare al destino del corallo.
Il danno è fatto. Chiazze di petrolio.
Le ossa si frantumano.
Dobbiamo fare in fretta.
Non è un segreto: sono stanca delle vostre bugie.
Tutti sanno che sto morendo.
Possono comprarsi il futuro,
ma possono fermare la marea?
Le parole semplici a volte sono quelle giuste.
E semplice non vuol dire ingenuo.
Vi prego, rinunciate all’orgoglio
e cercate di essere un po’ saggi!
Potete fermare il conto alla rovescia?
Togliervi la corona?
Se osservaste le vostre città…
Cinque. Quattro. Tre. Due. Uno. Zero.
DON’T WASTE IT – NON SPRECARLO
Piange perché ogni giorno
viene violentata e sporcata,
ma ancora ti ama.
E’ così fragile.
Non sprecarlo!
(Riflessione).
Cammino su questi sentieri dorati
e i miei occhi sono assonnati.
La freschezza della notte presto lascia il campo
alla delicatezza dei raggi di luce e al loro dolce abbraccio.
Infinita è la bellezza raggiante e ferita.
Un luogo che non conosco si dilata.
E’ la nascita di un nuovo giorno.
Nuova aria per i miei polmoni.
Ci meritiamo i bagliori della primavera?
Questo è nella sua natura e ce lo dona.
Come può offrirci tutto questo?
E’ nella sua natura e vive.
Per tanto tempo ha resistito,
ma ora si sta svegliando.
Lo sento nel cuore e fa male.
Non sprecarlo!
Ne hai bisogno.
Lei ti ama.
Fornisce l’aria che respiri
e i luoghi che realizzano i tuoi sogni.
Animali da mostrare ai tuoi bambini
e nel tuo sguardo la luce riverbera.
So che hai i tuoi problemi,
ma senza di lei non c’è futuro.
Lo senti nel cuore e fa male.
(L’abbraccio).
Il cuore di madre Terra.
La terra del cuore della madre.
Piccoli tocchi.
Dettagli che difficilmente si possono notare.
Dettagli senza cui non puoi vivere.
La fioritura della vita. Biodiversità.
La fioritura della vita per te, dentro e fuori.
(Dolore).
Il suo cancro si chiama “Uomo”
e se volesse guarire potrebbe farlo.
Spero soltanto che non decida in questo senso,
ma se perdesse la battaglia potrebbe.
Dipende da tutti noi
dimenticare per un po’ le nostre faccende
e prenderci cura della sua debolezza.
C’è così tanto da guadagnare, penso.
(Piacere).
Il suo tocco ti offre così tanto.
(Sofferenza).
Ovunque andrai, lei sarà là
e so che ne beneficerai davvero.
O affonderai nelle sue lacrime acide
e so che ne soffrirai.
(Calma).
Lungo le increspature, scorrendo sul lago quieto.
Nell’amore animale. Amore che essi non fingono.
Nelle code delle balene, che ti salutano e si immergono.
Nelle radici degli alberi, a cui, in qualche modo, sei legato.
Pensi a te, come se tutto fosse gratuito,
ma presto pagherai, temo.
Ti supplico di rinunciare a qualcuna delle tue abitudini.
Se vorremo tutto, saremo morti.
Non è questa la strada che dovremmo prendere.
Il martello cala sulle dita.
La voce della saggezza: non sprecarlo!
LOVE ECSTASY – L’ESTASI DELL’AMORE
Il soffio della vita
è il senso che dai a ciò che fai.
Vieni, se lo vuoi! Dimostracelo!
Vieni a fare un tentativo!
In tutto ciò che sono
cerco per quanto posso di essere sincera e di provarci.
In tutto ciò che fai
anche tu dovresti tentare con decisione e cuore aperto.
In ogni foglia e in ogni autentico paesaggio.
In ogni melodia che sa far evadere l’anima.
L’estasi dell’amore.
C’è così tanta intensità nel fare tutto con amore.
Una bocca per una bocca e una mano per una mano.
L’armonia dà la forza di andare avanti.
Insieme! Un pogo in amicizia!
Serviti pure, mio caro!
La vita è qui su un vassoio
e non c’è bisogno di pagare.
Trai il meglio da essa,
il cuore fuori dalla fossa
e troverai l’estasi!
In ogni bello scherzo, per tutti i nostri amici.
In tutti gli splendidi corpi da baciare e accarezzare.
L’estasi dell’amore.
Sii attivo, non passivo!
Potrai donare una parte di te
e otterrai ancora più piacere.
Prova! Prendila come una scommessa!
DIFFERENT SIDES, SAME THOUGHTS – LATI DIFFERENTI, STESSO PENSIERO
(La storia senza tempo di manipolazione, relatività e occhi chiusi
inizia con una metafora e riappare lentamente nella realtà presente).
La storia comincia in un campo.
Ancora gli scudi sono immacolati
e in ogni mente, sì in ogni mente,
si possono trovare gli stessi pensieri.
Le parole dei generali.
Le parole dei padri.
Dicono: “Eredi di Dio, noi dobbiamo governare questa terra e i loro pensieri!
Seguitemi e troverete la gloria!”
Nelle loro teste ora sembra essere evidente.
“L’amore come unica cosa.
L’amore come scopo.
L’amore come stile di vita.
Al mio schieramento porterà armonia.
Vi seguirò e troverò la gloria.
Seguitemi e vedrete!”
Una richiesta del narratore:
“Oh, vi prego! Ascoltatemi!
Fino alla fine della canzone, ascoltatemi!”
Sorge il sole e illumina il luogo.
Inizia un nuovo giorno col suo caldo abbraccio.
Crescono e giorno dopo giorno si preparano a combattere,
avanzando lentamente verso la luce.
Credono fermamente in quelle parole,
scritte da altre mani. I loro signori.
I pensieri del primo schieramento:
“Per la mia terra, per Dio e per il re!
Darò tutto me stesso
e, anche se non ho scampo,
morirò per voi, miei amati confini”.
“Avanti! Sorrido e mi sento orgoglioso.
Questa è la verità e la grido a piena voce”.
I pensieri del secondo schieramento:
“Questo è il mio punto di vista
e diffido di tutto ciò che è nuovo.
Sono cresciuto con queste idee,
ma credo ancora di essere me stesso.
Sono arrabbiato perché mi è stato detto di esserlo”.
Altri pensieri:
“Che sia per parola o per spada,
sentirete questo segno d’amore
e, anche se non ha un senso,
vi offrirò la mia ultima danza”.
“Lo percepisco nel mio cuore e nella mia anima.
La storia è iniziata tanto tempo fa.
Perché abbiamo seguito questa strada?”
Tutte queste parole riecheggiano sul campo,
ma nessuno è pronto a cedere.
Hanno paura del dolore che aleggia sulle colline.
“C’è qualcosa di sbagliato.
E’ una sensazione così intensa!”
“Nella pianura le persone alla mia sinistra sono così numerose e spaventate.
Le persone alla mia destra sono così numerose e spaventate.
Le persone dietro di me sono così numerose e spaventate.
Le persone davanti a me sono così numerose e spaventate.
Teste. Teste fin dove l’occhio arriva a vedere”.
“Questo è mio fratello.
Oh, finché non lo sarà quest’altro.
L’uomo dall’altra parte del campo.
Perché dovrebbe essere diverso?
Per il linguaggio o la pelle? Per Dio o altro?
Questo è della mia famiglia. E quest’altro?
Sì? No? La mia testa esplode.
Devo cercare di calmarmi”.
Tensione. Sudore. Il tempo è fermo.
“Non riesco a parlare.
Il cuore mi pulsa nelle tempie. Fatico a respirare”.
Cerca dentro la sua mente.
Ancora tensione. Pressione. Sta per cominciare.
I cavalli scattano. Alcuni soldati corrono.
Oh, le armi stridono.
Un qualche tipo di sogno.
Alcune anime dipartono.
Oh, le armi stridono.
La canzone di Ares è assordante.
Le armi stridono.
“Lo percepisco nel mio cuore e nella mia anima.
La storia è iniziata tanto tempo fa.
Perché abbiamo seguito questa strada?”
“Ovunque vada vedo sofferenza e dolore,
ma fin nelle vene, oh Signore,
so che tutto questo è inutile”.
“Non riesco a credere a ciò che vedo”.
Vedere questi uomini che si feriscono l’un l’altro
o che si tengono per mano.
Vessilli e piume morte.
Non capiscono che sono tutti fratelli?
Le piume morte sono piume cadute.
Le piume cadute sono piume inutili.
La battaglia prosegue sempre più cruenta.
Brutalità.
Continuiamo ad ammazzare i morti!
Ancora ed ancora! Furia!
E’ per la nazione.
E’ per la religione.
Qualsiasi decisione.
Lavoro, legge e così via.
Incomprensioni.
Cambiamenti.
Fermi un istante!
Ora che è finita il nostro leader canta e ha una luce negli occhi.
Conto alla rovescia delle anime.
Contiamo i nostri amici deceduti.
Non serve piangere.
Qual è il significato di tutto questo?
Sole. Gioia?
Il piccolo sconforto della speranza.
La vendetta sarà non averne una.
Non lo sentite nel cuore e nell’anima?
Questa storia vi ha ferito?
Proseguirete su questa strada?
Vi battete per idee che non sono le vostre.
Riflettete su ciò che vedete!
L’unica verità? Nascondersi nell’industria dello spettacolo
e non guardare le notizie.
Ora lo capite?
Questa non è l’ennesima storia di re e regine
di cui avete già sentito parlare,
ma una disarmonia senza tempo di cui fate parte.
Ovunque. Ogni giorno.
Giorno e notte affermiamo che la colpa è di altri.
Il mio cuore è aperto e il loro chiuso.
Così perderanno al mio gioco.
Ma nelle loro teste la pensano allo stesso modo.
Lati differenti, stesso pensiero. E’ assurdo!
E’ la via più difficile.
Ogni notte sogni e ogni giorno credi
che ciò che fai sia giusto.
Ogni notte lui sogna e ogni giorno crede
che ciò che fa sia giusto.
Ogni notte lei sogna e ogni giorno crede
che ciò che fa sia giusto.
Spesso pensano le stesse cose, con nomi diversi.
Ovunque tu sia, casa, lavoro, politica
e nessuno sembra capirlo.
A differenti livelli (e periodi),
porterà sempre a qualche tipo di guerra.
JESTER OF THE POWER – IL GIULLARE DEL POTERE
Dicevano che fosse nato sotto una stella fortunata.
Fatto d’oro. D’oro placcato.
Quando era giovane sentì parlare della guerra.
Grande abilità di apprendimento. “Stella della scienza”.
Un cervello incatenato dai senza cervello.
Senza cervello e senz’anima.
Senz’anima e senza pietà.
Ora è impaziente.
Nascosto nell’ombra, era nato per essere schiavo.
La sua vita era triste e non poteva scappare dal suo antro.
Lavorava duro.
Aveva letto tutto e sapeva tutto.
Aveva visto tutto e aveva offerto tutto,
perché voleva tutto e anche di più,
finché non fosse rimasto niente.
Ora vive senza i suoi figli nel profondo della foresta.
Aspetta il Cielo, ma è così lontano dal riposare.
Un giullare del potere.
Una marionetta controllata per creare un assassino.
Per uccidere e raggirare.
I libri potrebbero rivelare il suo nome,
ma non la fama che sognava di avere.
Soldato dell’inganno, poiché era il migliore.
Combatteva come una pedina per paura,
senza nulla in contrario.
“Mi sto battendo con impegno?”
Aveva letto tutto e sapeva tutto.
Aveva visto tutto e tutti cadevano
e i loro volti continuavano a urlare.
Procedeva veloce
ed era iniziato come un sogno,
o almeno così sembrava.
Offrì tutta la sua scienza.
Possedeva il veleno senza un pungiglione.
Una sacra alleanza con chi tirava i fili.
Di sicuro però questi fili sono destinati a spezzarsi
e non ci sarà più nulla da prendere.
Sempre più veloce.
E’ il punto di non ritorno.
La corda, le sue mani. Brucia!
Che tristezza!
Lo scenario in cui è nato è come un castello di sabbia sulla riva.
Verrà abbattuto per sempre da un’onda pensata da lui stesso e abbandonato.
“Non posso crederci!
Che cosa ho fatto?
Non era mia intenzione”.
Intorno a lui la città vomita fumo che lo avvolge.
L’atmosfera è greve e cupa.
“Non era mia intenzione. Svegliatemi!
Era questo il significato delle loro grida?
Mi hanno usato per pugnalare mia madre”.
Avanzare diventa più difficoltoso.
Ha le vertigini. Barcolla e cade.
“Una. Due. Alcune gocce delicate mi sfiorano la guancia,
come una carezza di perdono.
Sono sveglio e le rovine sono desolate.
Rabbrividisco e piango. Mi alzo e me ne vado”.
Gli déi lo guidano attraverso la morte degli uomini,
la cui scintilla ovunque diffonde malattie.
Afflitto dice: “Uomini che uccidono altri uomini”.
Fievolmente aggiunge: “La storia è alla fine”.
Continua a piangere.
Il puzzle dell’orizzonte brucia, pezzo dopo pezzo
e non si torna più indietro.
WHISPERS OF THE JESTER – SUSSURRI DEL GIULLARE
Dicevano che fosse nato sotto una stella fortunata.
Che fosse fatto d’oro.
Che fosse nato sotto una stella fortunata.
D’oro placcato.
WHEN WE ARE WOLVES – QUANDO SIAMO LUPI
La vita quotidiana di ogni uomo.
La tortura a cui siamo sottoposti.
Quando la biologia racconta la storia,
è la tortura che vi infliggiamo.
Lei: Cammino per la strada e vedo che mi passa di fianco.
Lui: (Oh, che carina!)
Lei: Sento il suo collo scrocchiare e i suoi occhi mi feriscono come punte.
Lui: Dimentichiamo tutto. Incrocio un lampione e volteggio.
Che bella cerbiatta! Voglio metterla sul fuoco.
Quando siamo lupi. Lasciami stare!
Non importa che sia bianca o nera.
Che tu sia una vagabonda o il presidente.
Minigonne e top abbondanti e perdete la testa.
Siete animali!
(Felicità)
Salto e sorrido. Il cielo è azzurro.
Perdo 50 punti del mio QI.
Sono elegante come una scimmia
e così contento di vedere queste sacre forme.
(L’approccio)
Provo con poche parole, ma lei rifiuta.
Ci riprovo, ma lei rifiuta. Ancora!
(Ronzare intorno)
Proverò qualcos’altro.
La guarderò senza essere visto.
Traccerò piccoli cerchi sempre più stretti.
Oh, tesoro! Non senti le campane?
(Il potere dell’amore)
Mi stringe alla gola.
Cerco nella giacca il mio guanto con un dito solo.
E’ il momento! E’ il tuo momento!
E’ notte! E’ la mia notte!
(Incantesimo)
Quando siamo in questo stato mentale
è come se fossimo sotto incantesimo.
Non sappiamo trovare le parole
e altre provengono dall’inferno.
(Conversazione)
Voglio soltanto che tu capisca.
Non ti farò del male se non vorrai.
La mia mente è presa dalla materia.
Non vorrei, ma ne soffro.
(Armonie)
Sogno l’armonia.
Penso a noi come una cosa sola
e veleggio sulla stessa idea.
Due corpi uniti come uno solo.
Lui: Ti giuro che qualche volta vorrei pensare ad altro.
Lei: (A qualcun’altra?)
Lui: Parlo di te come un’anima,
non come la vittima delle mie storielle.
Lei: Ma se i tuoi fluidi decidono di spingerti verso la bestia che è dentro di voi…
Lui: (Avanti!)
Lei: …cederai sempre. E’ un dato di fatto. La marea ti porterà via.
Leccatina! Che visione! Preparate il banchetto!
(Filosofia)
Sbatto la testa contro il muro.
Ecco come dovrebbe essere il paradiso!
Non posso resistere al richiamo
e il mio corpo è elettrico.
(Amara tentazione)
Stai mandando in pezzi la mia mente. La mia poesia.
Cosa dovrei dire? Cosa dovrei essere?
Signore, liberami da tutto questo!
(Eccitazione)
Sto bollendo. No! Non dovrei.
Ma devo!
Non posso più trattenermi.
Ovunque tu guardi, io sono qui.
Nei tuoi incubi. Sono qui!
Pazzesco!
Una fessura. Una montagna. Una valle. Un bosco.
Sto impazzendo!
Quando siamo lupi, non abbiamo nessun controllo.
Quando siamo lupi, ci nascondiamo e cediamo.
E’ un fatto. Cederai.
Cosa? Sì, è probabile.
Quindi è un dato di fatto e cederò di nuovo.