Sacred & profane

THE PATH (PART I) – IL SENTIERO (PARTE I)

Le stelle fermano la loro Allemanda*
non appena pronuncio il mio nome.
Sento una spinta verso il sole.
Le sue vibrazioni fiammeggianti si sono affievolite.
Antico che io temo.
Antico che amo.
Antico che mi assorbi.
La passione ha vinto.
Quando il cerchio si restringe,
spingo con forza le ali verso l’esterno
con l’intento di incendiarle.
Mi sto sciogliendo, slegandomi dal tempo.
Verso il vuoto che canta per me traccio la linea.

Note: *(Danza rinascimentale tedesca)

SCORCHED EARTH – TERRA BRUCIATA

Dalla lama di un coltello
sento che sto per cadere nella vita.
Spalanca la tua cittadella sul baratro dell’inferno!
Sento il mantello di un soldato
e la mia esistenza brucia.
Getto la fiamma sopra il velo sul baratro dell’inferno.
Ripulisco il mio sentiero, terra bruciata.
La mia fiamma dà vita alle ceneri
e qui accrescerò il mio valore.
E’ il momento! Sento la chiamata
di una voce altisonante dall’abisso.
Spalanca la tua cittadella sul baratro dell’inferno!
Sento il ruggito della mia anima.
Contrasto il dolore e mi completo.
Getto la fiamma sopra il velo sul baratro dell’inferno.
Tra le fiamme sorgo
e accolgo l’immensità dei cieli.
Tra le fiamme sorgo.

BLOOD – SANGUE

Labbra secche assaporano la morte sui mari salati.
Sei sopravvissuto all’onda?
Sento la sabbia che mi sfrega sotto le ginocchia.
Lo sa, ma non me lo dirà.
Dove sei?
Nella nebbia dei sogni ti percepisco.
L’umidità sulla pelle si assorbe come lacrime.
Ho bisogno di te. Resta nel mio sangue!
Io sono te. Siamo una cosa sola.
Le mani insensibili gelerebbero nella neve
se mi scavassi una via verso l’inferno.
La verità si nasconde tra i viticci degli alberi della giungla.
La conoscono, ma non me la diranno.
Dove sei?
Mi sveglio per sognare.
Sogno di avere allucinazioni aurali nel rintocco di una campana.
Dalla foschia la tua mano si protende verso di me,
ma dove?
Perché non vogliono dirmelo?
Dove sei?

LILITH – LILITH*

Ceneri si sgretolano dalla tua lingua
sulla terra sotto le tue unghie.
Preferisco distendere le mie squame aviarie
e trovare un trespolo nei cieli.
Dalla luce volo nella notte
per trovare luoghi in cui la mia anima respiri.
In battaglia mi ergo con la potenza della mia voce
che grida per essere libera.
Venite dall’alto?
Venite dal basso?
Non avete nessuna autorità per dirmi
dove andare con le vostre labbra terrene.

Note: *(Demone femminile mesopotamico portatore di disgrazia e morte)

EVE – EVA

Non ero niente e tu eri il tempo.
Freddo. Umido. Disteso.
Nel profondo dell’alba ho avvertito il tuo respiro
insinuarsi nel mio orecchio.
Mi hai detto che per un assaggio
non era necessaria la paura.
Sono nata da acque immortali.
Senti il mio tocco senza tempo!
Soli tramonteranno e lune sorgeranno al mio volere,
perché io sono Eva.
Nimbata e nuda. La luna alle spalle.
Sento l’argilla umida che si secca.
Incubi forgiati nelle giunzioni dei sogni.
Avvolgi intorno a me le tue squame!
Sono qui, indorata dal calore.
Tu puoi liberarmi.
Nei miei sogni vedo la porta.
Fluttuo, rivestita di blu.
Nei miei sogni la attraverso
e danzo sulle stelle.

ALCHEMY – ALCHIMIA

Le tue fiamme mi congelano.
Fiumi di fuoco ghiacciato si riversano dalla tua lingua
e mi avvolgono di nuovo.
Ruscelli di agata fino al mio occhio di tigre.
Un viaggio nella tua lussuria.
Un fuoco al di sotto.
La crosta annerita.
Oh, un universo di sospiri!
Oh, che distanza c’è tra queste vette dell’identità?
I tuoi venti caldi mi sbattono a terra
e il respiro rilasciato è come fumo appiccicoso e nero.
Soffocami nella tua nebbia!
Il tuo granitico apogeo mi nasconde alla solarità.
E’ troppo da sopportare.
Torreggi nella polarità.

WAYFARING STRANGER – STRANIERO PELLEGRINO

Sono un povero straniero pellegrino
che viaggia in questo mondo luttuoso.
Tuttavia non esiste malattia, né peso, né pericolo
nel mondo verso cui mi dirigo.
Ci sto andando per vedere mio padre.
Ci sto andando per non vagare più.
Oltrepasserò il Giordano e tornerò a casa.
So che delle nubi scure si raduneranno sopra di me
e so che la mia strada è accidentata e ripida,
ma campi dorati si estendono davanti a me,
dove gli déi continuano a vegliare.

THROUGH THE VEIL – ATTRAVERSO IL VELO

Guardando indietro verso le ombre nella densità,
la tua figura è così vicina
e non riesco a liberarmi di questo malessere.
Guardando indietro verso le tue mani che adoro,
la tua figura è così vicina.
Perché non hai potuto essere di più?
Sii qualcosa di più di rivoli grigi!
Sii qualcosa di più di ombre piangenti!
Considerevole oltre le lacrime e forte nell’abbraccio.
Guardando indietro verso il tuo gelido respiro sospeso,
la tua figura è così vicina
e io scosto il velo della morte.

SLICE OF TIME – PORZIONI DI TEMPO

Il mio cuore libero soffre
nel vedere come la notte rilasci ombre dai miei occhi.
Le mie mani diventano di granito.
Nel vellutato tocco della luce
mi sono persa nel buio.
Come la lontana staticità dei ricordi.
Come il tocco sensoriale di uno spettro.
La luce allontana i segugi infernali.
Se potessi resistere!
Il tempo cala la sua lama tra le voci.
Taglia parole e sogni.
Il tempo è una spada.
Il mio cuore libero piange
per la cecità nella luce crudele,
poiché il giorno mi ferisce.
Le mie mani diventano di pietra
e non c’è più fuoco nelle mie vene.
Sono maledetta da questo marchio.

THE PATH (PART II) – IL SENTIERO (PARTE II)

Il crepuscolo scende sulle Gavotte*
e voglio danzare ancora.
Sento una spinta verso la luna,
incerandomi nel suo sguardo.
Antico che conosco.
Antico che sono.
L’antico sussurra canzoni silvane
e metto radici dove mi trovo.
Quando il cerchio si restringe,
spingo con forza le ali verso l’esterno
con l’intento di incendiarle.
Mi sto sciogliendo, slegandomi dal tempo.
Verso il vuoto che canta per me traccio la linea.

Note: *(Antica danza popolare francese)

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