PRIMORDIAL BREATH – RESPIRO PRIMORDIALE
Il richiamo del vento sul mio viso
soffia dall’evocazione dei giganti
e guarisce la mia anima.
La virile fragranza delle alture alpine
e l’odore delle greggi che mi fa sognare
pervadono ogni singolo recesso dell’esistenza.
Quel respiro mormorante che scorre nelle reni del mio dolore
e che si abbatte sui porti dei marinai raminghi,
che ormeggiano le loro navi dell’anima su spiagge incontaminate.
Inspiro e tocco la mano di colui che tutto pervade.
Carica dei fardelli di questa vita,
la nave procede in acque senza fine, profonde e oscure.
Ancora gestazioni pure e libere
mi accompagnano al tepore in attesa del grembo materno.
“Son un bardo. Non rivelate i miei segreti agli schiavi!
Sono una guida e un giudice
e se seminerete, lavorerete”.
INIS MONA – INIS MONA*
Benvenuti nella terra delle domande!
Benvenuti sull’isola della leggenda,
dove il velo si è aperto!
Là tutto è iniziato.
La germinazione ha svelato una porta nascosta.
Là sono state rivelate speranze e aspirazioni
ed è stata sbloccata una porta incantata.
Accresce il significato.
Aumenta per fondersi all’alba.
Chiudo gli occhi, Inis Mona
e ricordo quei giorni felici.
Ti amo, Inis Mona
e, finché avrò respiro, ti chiamerò casa.
Per vent’anni ho camminato sui tuoi tumuli,
anni di gioventù emulativa
e ho seguito i sentieri dei saggi.
Là è stata seminata l’ispirazione,
avendo rimosso i sette sigilli.
Là sono stati rivelati l’enigma e la libertà,
avendo aperto una porta invisibile.
Note: *(Isola a nord del Galles)
GREY SUBLIME ARCHON – GRIGIO SUBLIME ARCONTE
Alzo la mano contro di te, ladro!
Perché siamo abituati a prendere
e non a consegnare ostaggi.
Ascoltate queste parole!
I fatti sono chiari.
Mentre la confusione si sviluppa con vuote menzogne,
un congresso cruciale si tiene sulle rive della Saona*.
Grigio sublime arconte sono stato chiamato
in tutti questi anni in cui ho resistito.
Ora possiamo mantenere la nostra direzione.
Oggi alzo la mano contro tutto.
Ora mi chiedo: ho fallito?
Oppure ho preservato la dignità
e l’ho difesa da questa profanazione?
Note: *(Fatto storico del 58 a.C. quando Divico incontrò Giulio Cesare)
BLOODSTAINED GROUND – TERRENO MACCHIATO DI SANGUE
Che cosa ho chiuso qui dentro?
Non ricordo di aver mai versato lacrime di disprezzo sul terreno,
apparendo la fatale linea del fronte.
Come una palizzata annerita dalla fuliggine,
sospinte, vuote e abuliche,
le legioni delineano un sinistro orizzonte.
Come demoni senz’anima
si stagliano queste schiere non senzienti.
Avvolgenti portatori di guerra, andatevene da qui!
Avete percorso la strada dell’inganno.
Ogni indizio era una menzogna.
La guerra e le minacce erano una falsa montatura
per muovere i pezzi sulla scacchiera.
Macchierete il suolo delle fortificazioni?
Che cosa vedete in me?
Vivete di sogni?
Che cosa vi ha spinto a venire qui?
Un’immagine onirica dell’esistenza?
Come legioni inappagate siete stati presi e convinti.
Mi chiedo con quali bugie, minacce o promesse
vi hanno persuasi a lasciare le vostre case così lontane.
Davvero ne erano consci?
Quando i carnyx* hanno ruggito con forza
non ho tremato, ma mi sono chiesto
come il loro cuori potessero aver abboccato all’esca.
Quali fossero state le parole edulcorate di amara essenza.
Faccia a faccia con nemici senza nome.
Parole roventi e solitudini non confessate.
Le imprese inascoltate rimarranno cenere di morti.
Per questo ne sopporteremo il peso in vita quanto in morte.
Eppure le innumerevoli grida ancora riecheggiano
nelle silenziose caverne del nulla.
Note: *(Strumento a fiato celtico)
THE SOMBER LAY – IL CUPO RIPOSO
Un tenebroso presagio si aggira per le terre
e mette a tacere il canto delle allodole.
Il cupo bacio è imminente
e conferirà la cremisi veste.
Ascoltate l’oscura dama!
Danza in questo equinozio per relegare la perseveranza,
mentre la tetra oscurità cresce.
La criptica impellenza, devota al ciclo sublime.
Riconoscenti per il dono della luce,
ci ritiriamo nella quiete.
Ascoltiamo il cupo riposo.
Cantiamo del cupo riposo.
Chiudete gli occhi! Ascoltate e guardate!
Allora vedrete.
La sfera ruoterà come promesso.
Le fiamme guizzano con destrezza
a scacciare l’aria pungente.
L’era oscura è alle porte,
illuminata da un canto bardico.
Ascoltate l’oscura dama!
Avvolge tutto nella tenebra.
Scende un velo oscuro di silenzio,
mentre germoglia una serena intuizione.
L’oscurità aleggia sulle terre
e spento da tempo è il canto delle allodole.
Il buio spettacolo ha usurpato il controllo
e conferisce una pallida veste.
Di certo spunterà una nuova luce
e la ruota della vita girerà in avanti.
La promessa è fatta
e risoluti la indossiamo.
L’impellenza di una vita donata, devota al ciclo sublime.
SLANIA’S SONG – LA CANZONE DI SLANIA
Terribili battaglie contro innumerevoli nemici
vi hanno forgiato dalle rive del Reno fino alle vette delle Alpi.
I vostri bellissimi prati.
Le vostre fetide brughiere.
I canti dei bardi hanno cantato la gloria di nomi immortali.
Degli eroi caduti che hanno dato la vita e il loro sangue
per la libertà della loro patria.
Oh, sovranità dei miei padri!
Oh, terra dei miei compatrioti!
Dalla tua radice è nata una nazione gloriosa di fieri eroi.
Oh, soave bocciolo del mondo vivente!
Oh, mia patria! Mia Svizzera!
Le tue donne e fanciulle, nobili e belle.
I tuoi uomini più onorevoli.
A questo canto di coraggio si uniscono tutti.
La spada in pugno.
Alzatevi e cantate!
TARVOS – TARVOS*
In un mondo vergine e primordiale
emerse un giovane vitello,
meraviglioso e celestiale.
Tre gru e frotte di animali gli fecero da testimoni
e il suo onore ammantò la faccia della terra.
Una benedizione lanciata sulla terra
fece scaturire l’incarnazione della vita.
Tarvos, incarnazione della vita.
Tarvos, genesi del tempo.
Le lande terrene erano percorse da Esus**
che cercava un degno sacrificio.
Un anelito divino taciuto dal prodigio.
Le tre gru svegliarono il toro addormentato
per avvisarlo dell’arrivo del famelico cacciatore.
Una lotta durò giorni innominabili
e alla fine la spada di Esus trafisse il cuore del toro.
Le tre gru piansero davanti al sangue che scorreva.
La creazione si doleva sotto il sole che si eclissava
e l’oscurità calò sul mondo.
Le tre gru raccolsero una goccia di sangue
e partirono lontano.
Una benedizione corrotta dal mondo.
Per la prima volta nevicò sulla terra.
Le tre gru fecero ritorno
e versarono il sangue sul suolo dove era morto Tarvos.
Da nulla, sul terreno santificato,
il divino toro rinacque
e sotto il sole neonato la natura si rallegrò.
La primavera tornò sulla terra
e il pallido regno si spense.
Con il ritorno di Esus che abbatte il toro,
il ciclo eterno è cominciato.
Tarvos verrà ucciso in continuazione
e in continuazione rinascerà.
Note: *(Divinità celtica con forma di toro)
**(Una delle tre divinità maggiori della mitologia celtica)
CALLING THE RAIN – INVOCARE LA PIOGGIA
Un centro di compimento.
Una cognizione vorticosa.
Un ulteriore fallimento delle parole.
Uno spettacolo che mi lascia a bocca aperta.
Vacillo alla vista della segreta influenza.
Pervade l’anima.
Un principio sbalorditivo.
Un luogo sacro per ritrovare la nostra casa.
Desidero di nuovo provare l’estasi.
Anelo alla luce incontaminata.
L’immensità inghiotte l’anima.
La verità si svela.
E’ un’orbita di sovranità.
Seminato nella profonda oscurità,
il seme deve morire per generare nuova vita.
Una forza superiore dipinge una scena estasiante
e annuncia un vivido contenuto.
Ascoltare è come invocare la pioggia.
Come sopportare il dolore.
Come abbracciare la vita e decadere nella morte.
Ascoltare è come invocare la pioggia.
Come la carezza di una madre.
Come la vita che appassisce in un soffio perenne.
Non dimenticherò ciò da cui sono sorto.
Le foreste decidue proclamano la gloria primordiale.
La supremazia dell’estasi.
Sconfiggono il male
e sbocciano donando l’essenza della vita.
Desidero di nuovo provare l’estasi.
Anelo alla luce incontaminata.
ELEMBIVOS – ELEMBIVOS*
La luce e la vita.
La forza e il raccolto.
Gratitudine.
Tra quattro lune i cervi andranno in letargo.
Note: *(Ultima fase del ciclo annuale che festeggia l’arrivo dell’autunno)
Slania
- Autore dell'articolo:Federico
- Articolo pubblicato:Marzo 23, 2024
- Categoria dell'articolo:Death metal melodico / Folk
- Commenti dell'articolo:0 commenti