WREATH – GHIRLANDA
Ricadendoci dentro, quest’incubo è sempre lo stesso.
Non è mai sufficiente fermarsi sulla soglia della scoperta.
Avanzo nell’oscurità, filtrandovi per occultarmi.
Mi trascina in basso, invischiato e malconcio allo stesso tempo.
Vecchi ricordi.
Non ne ho bisogno,
ma vorrei sapere quali sono le tragedie
e la storia di queste mura.
Cammino più giù
e sento familiari risate di bambini,
dissonanti e obsolete.
I loro occhi sono morti.
Mi guardo in uno specchio d’acqua.
Indosso la maschera di un fantasma.
La mia pelle è ricoperta di terra marcia e insetti.
La notte infinita, che sempre preserva la calma,
mi si muove alle spalle.
Animali feriti in un campo di fuoco.
Non c’è assoluzione.
La morte è soltanto una fiaba.
Sono semplici visioni e hanno paura di me.
E’ una chiara intuizione.
Del fumo serpeggia accanto a me
e la polvere ricopre i miei abiti.
Si fondono insieme a pronunciare il mio nome.
Sono pallido e ricoperto di sudore.
Non ho più parole.
L’unica interlocutrice della morte è la fede distorta che ho dentro.
Il raccolto umano brucia.
Le pagine più nere cambiano.
La percezione deformata diventa reale.
Sono prigioniero di sogni connessi.
Mi guardo alle spalle.
Decadimento spirituale.
Ancora sto cercando, congelato nel tempo
e piango per questa dipartita.
Tutti mi osservano.
Mi richiamano indietro.
Ho chiuso con queste tristi considerazioni.
Me ne vado.
E’ la fine della ricerca e sta spuntando il mattino.
Faccio ritorno.
DELIVERANCE – LIBERAZIONE
Fluttuo nella nebbia insinuatasi nelle cavarne del mio cervello.
Non ho ricevuto nessun avvertimento
dal nulla al codice dell’esistenza.
Cammina con me! Non te ne andrai mai.
Aspetta di vedere il tuo spirito libero.
Dimmi perché il tuo cuore ha bisogno
mentre ti annego in questo mare!
Liberando le trappole del sospetto,
il tuo polso resta nella mia rapida presa.
Guardami negli occhi! Sono trasparente.
Questo è il tuo momento.
Immergi il viso sotto la superficie
e osserva l’abisso!
Dall’amore alla morte, nello spazio di pochi secondi,
ignori i rimpianti e sei spinta a credere.
In un cellofan liquido sei in cerca d’aria,
ma la pietà nei miei occhi è un’ombra nella notte.
Le tue grida penetranti si innalzano
e, una volta rimasto nella mia scia,
il tuo ricordo non sarà altro che una cicatrice su di me.
Tutto è finito ora.
Ho dimenticato perché ne avevo bisogno.
Mi farò da parte e scomparirò nell’oscurità.
Saranno giorni di riposo, in attesa di un nuovo malessere.
Perderò tempo, prigioniero della mia follia.
Mi brucerà per sempre dentro
e questa spirale discendente non finirà mai.
Quando si è spinti al peccato
la salvezza risiede nell’atto del peccatore.
Il diavolo mi indica la strada
e mi suggerisce cosa dire.
Si riversa nella mia interiorità
e spegne l’ultimo bagliore.
La libertà mi è stata restituita.
La libertà mi sorride.
A FAIR JUDGEMENT – UN GIUSTO GIUDIZIO
Ci perdo il sonno. Troppo in profondità.
Il sole tramonta, Che cosa ho fatto?
Mi sono avvicinato troppo a ciò di cui più avevo bisogno.
Qui non è rimasto niente.
Taglio i legami e mi tolgo la maschera.
Ciò che mi sono lasciato alle spalle è tutto intrecciato.
Ho perso il controllo e sono uscito dalla parte.
Qui non è rimasto niente.
Lascia perdere!
Non era destinato a me.
Sacrificio dell’anima.
Ho dimenticato il consiglio.
Ho perso la cognizione del tempo
in un turbinio di fumi
e attendo con ansia il giusto giudizio che merito.
MASTER’S APPRENTICES – GLI APPRENDISTI DEL MAESTRO
Sento una voce che mi chiama.
Una luce discende su di me.
Un dubbio che si dissipa.
Un giorno che albeggia.
Una ferita che sta guarendo
e una stagione che mi aspetta.
Una strada che cambia
e un fuoco che ancora brucia.
La stanchezza dentro di me.
Il passo è costante verso la fine.
Il bisogno è più intenso.
Questa volta il bisogno è più profondo.
E’ la pace che sto cercando.
Una libertà da cui dipendo.
Una sofferenza che non si esaurisce mai.
La pioggia che cade soltanto su di me.
E’ il sogno che sto vivendo.
E’ l’esistenza di cui sogno.
E’ la morte che sto attendendo.
E’ la casa che ho abbandonato.
Trattengo il respiro e aspetto.
Rimangono soltanto pochi istanti.
Un movimento per la speranza svanita.
L’effetto di un amico assente.
Separo la fede dal mio corpo.
Mi lascia a supplicare per averne di più.
Prenditi ciò che ho e liberami nel sonno eterno!
Lo stato di trance è rilassante.
I colori si annacquando e spariscono.
Una luce eterea.
Mostrami cosa posso fare senza!
In questa scena immota ci sono soltanto io.
Prenderò ciò che posso e controllerò che tu vada avanti.
Svanendo, diparto.
Ho bisogno di dormire. Sono più vicino.
Guidami sulla via per la morte!
Mi sono lasciato tutti i miei sogni infranti alle spalle.
Ogni ora di veglia aspetto,
risucchiato dalla mia volontà.
Trasportato dalla corrente,
tutte le mie domande si sono rivelate
mentre venivo messo alla prova.
Una volta che sarò disceso
non ci sarà più modo di tornare indietro.
Mi sono immerso nel vuoto
e il mio involucro abbandonato è rimasto vacante.
Cammino su strade sconosciute,
alla ricerca di una nuova casa.
Ho il deserto nello sguardo
e terre desolate dentro.
BY THE PAIN I SEE IN OTHERS – GRAZIE AL DOLORE CHE VEDO NEGLI ALTRI
Lascia che lo assapori!
Lascia che lo senta!
Ho bisogno di sapere che cosa hai dentro.
Non c’è bisogno di parlare.
Lascia che succeda!
Fatti carico per me di questo desiderio!
Non permettere a niente di interferire!
Mi ergo nella sottomissione,
ma sono ancora sottoterra.
Ti togli i vestiti. Perdi i capelli.
Siamo intrecciati insieme e lo siamo sempre stati.
Di’ una parola e me ne andrò!
Sulle tue labbra non c’è niente, tranne il significato della mia causa.
Giunge il buio, vibrante come non mai
e i fiori sono già appassiti in questo infinito inverno delle anime.
La fuori nel parco i giorni passano e nulla cambia mai.
Non hanno niente su di noi
e abbiamo sempre saputo che nulla cambia.
Mi ergo nella sottomissione,
ma sono ancora sottoterra.
Tutto questo è soltanto nostro.
Nutrendoci del calore e attirati all’interno,
dipendiamo dalla linfa vitale.
Sussurrando silenziosamente
entrami dentro e liberami!