SUMMA BLASPHEMIA – SUPREMA BLASFEMIA
Pergamene bruciate e private del sapere.
La fedeltà incenerita con fervente ira.
Ceneri grigie. L’ateneo abbattuto.
Purificato dall’eresia.
Ceneri grigie cadono.
Scritture come lame.
Le lame di Dio.
L’inchiostro degli scribi si secca nel sacro fuoco.
Pagani senza vita. Studiosi maledetti.
Un riposo immeritato.
Cibo per corvi.
Banchetto di carcasse.
Giacciono nell’acropoli tra la polvere di sale,
in mezzo a corpi salmastri.
Anime dissacrate. Involucri dissacrati.
Una lezione di morte appresa.
Involucri dissacrati.
Vestigia e atri silenziosi come una tomba.
Spogliati dell’eresia.
Ceneri grigie cadono.
E’ la fine delle piogge saline.
Non svettano tumuli. Non c’è più il ricordo.
Non se ne parla più.
Non è restato niente.
ELEONORA – ELEONORA
Il mormorio è più vicino.
Sussurri speculari risuonano.
Una confortante fantasia.
Un richiamo mellifluo.
Sotto due lune fulgide
e attraverso torpidi pensieri mi rivelo,
tra zefirini profumi di verbena
e pallida salvia in fiore.
Nebulosi desideri avvolti nell’etere.
Un sereno abbandono all’ignoto.
Gli arti luccicano smeraldini e aracnoidei,
seducenti mentre si intrecciano,
come Enea che davanti a te
dipana un sottile filo argenteo.
Lascia che ti mostri gli occhi dei tuoi avi!
Lascia che ti guidi con le mie otto zampe ripiegate!
Giurami la tua devozione e venerami!
Per la mia sete sei come acqua
e per il buio come un rogo.
Cerco il tuo abbraccio
e le tue catene per trarne calore.
Il mormorio è più vicino.
Nel cuore del crepuscolo ti troverò.
Eleonora è ancora lì.
Oltre specchi di giada sta aspettando
e il suo riflesso riposa nell’acquamarina.
Paesaggi onirici stormiscono.
Mormorii lontani.
In modo insolito siamo indotti a uno stato di trance.
Si genera un messaggio eidetico.
Il giuramento collettivo è tramandato.
Stato di trance indotto.
Giuramento cremisi.
REACHING FOR TELOS – RAGGIUNGIMENTO DI UNO SCOPO
Avanti, miei seguaci!
Quest’epoca di morte è passata,
distrutta dal nostro fervore e dalle nostre idee.
Ciò che è sacro è sconfitto.
Ciò che è sacro è ottenebrato.
Testimoniate, miei fedeli!
I cancelli dorati si alzano.
Ricompensa all’impegno della nostra fede.
Fugace Eolia, nuovamente radicata.
Pia Eolia, fondata e florida.
Custodi che sognano l’accoglienza.
Come Enea prima di me
ho raccolto la luce del sangue.
Verso i soli in cerchio,
dove scorre un giorno eterno, andate e ci raduneremo!
Verso i soli di fuoco e la Costellazione del Cigno ci affolleremo.
Eolia silenziosa, immacolato regno.
Vuota Eolia, santuario desolato.
Signore d’Altagracia.
RELIQUARY – RELIQUARIO
Condotto attraverso passaggi silenziosi rischiarati da torce,
cremisi presagi di terra rossa,
oltrepasso la porta trifacciale.
Sacerdoti tatuati.
Senza volto. Incappucciati.
Marchiati.
Entro in stanze riscaldate dai pagani.
Pavimenti cesellati con disprezzo rituale
e file di zeloti di otto lati.
Sacerdoti tatuati.
Senza volto. Incappucciati.
Feccia impura e blasfema.
Un circolo di apostati in comunione.
Una fetida assemblea dalla fede nauseabonda,
giudicata colpevole.
Emaciati. Affiatati.
Lasciati a marcire.
Discendenza divina, benedici queste pallide mani!
Dolci penitenti, intonate il vostro canto!
Benedici queste pallide mani!
Eredi affranti dal dolore.
Stirpe martirizzata.
Tre anfore sono allineate alla brughiera davanti a me,
d’argilla sublime e di decorazione viola.
Poste in guisa di ricordo.
Senza coperchio.
Ascoltatene le ossa mischiate!
Sussurri di una stirpe martirizzata.
Eredi affranti dal dolore.
PATH OF DUST – SENTIERO POLVEROSO
La pallida erba sospira la sua canzone nelle steppe orientali.
Mentre la terra sdrucciola sotto i nostri piedi,
le basse stelle sussurrano le tradizioni di Asufid.
SARMATAE – SARMATI*
Vivaci nastri svolazzanti.
Vessilli issati in alto. Aurora.
Bestie di Astrid. Bruti da lavori pesanti.
Gli zoccoli battono instancabilmente.
La pelle sferzata dalle fruste.
Le guance baffute.
Grandi colonne di uomini.
Una fiumana tonante marcia attraverso il paesaggio cangiante.
Un transito continuo guidato da un ordine onirico.
Diffondete le vostre storie intorno al fuoco!
Procedete finché le valli si aprono!
Sotto le nuvole, sfumature d’ossessione attraversano il cielo infinito.
Cavalieri di bestie.
Note: *(Popolazione iranica della steppa russa presente fino al V secolo d.C.)
ABODE OF THE PERFECT SOUL – DIMORA DELL’ANIMA PERFETTA
Processione in salita.
I telai d’acciaio girano nell’antica gabbia di bronzo.
Thuraya.
Aprite il portale!
Cancelli della misericordia.
Guidati dalla luce risaliamo il sentiero del vuoto.
La porta della quintessenza.
Si proiettano ombre viola.
Passi risoluti verso l’oscurità esterna.
Inni soprannaturali riecheggiano all’infinito
e voci riverberano in labirinti di vetro.
Raccogliete le chiavi degli anziani!
Mani nodose ci fanno cenno.
Guardate i volti pieni di terrore, santificati!
Si spalancano strade attraverso le spirali di smeraldo.
Un filo infinito di luce iridescente.
L’immersione sinestetica sommerge la mente
e le nostre realtà vengono ininterrottamente ridefinite.
Le chiavi degli anziani vengono girate.
I chiavistelli si aprono.
Osservate le spaventose visioni!
Sono i volti di Istehar.
Pezzi si staccano dai cieli decorati.
Innumerevoli modelli si formano, a miriadi.
Angolazioni prendono forma da bugie stigie.
Bugie che si segmentano lentamente, a miriadi.
(Prometeici).
Gli occhi ora vedono.
Gli occhi sono serrati e non potete usarli.
La pelle si fonde. Una sola carne.
L’io ora è collettivo e amaranto.
PLĒRŌMA – PLEROMA*
Il viaggio delle generazioni raggiunge la sua sacra fine.
Acque pensili. Plasma del sacramento.
La nera chiave del velo.
Il passaggio oscuro dei ponti d’acqua della trascendenza.
Limiti corporei. Muta del corpo.
Lacrime cimmerie raccolte in stanche mani a coppa.
Le labbra inaridite dei discepoli
si bagnano con la sabbiosa e riverita essenza.
Le gole secche si espandono all’ordine divino.
L’alba di un’eterea visione.
Etereo principio.
Vediamo attraverso paraventi nascosti.
I rami intrecciati ondeggiano
e le trame cristalline si replicano.
Note: *(Nello gnosticismo, sfera cosmica che congiunge la realtà divina all’irrealtà materiale)
COBALT SUN NECROPOLIS – NECROPOLI DEL SOLE DI COBALTO
Siamo una cosa sola, nell’abbraccio collettivo.
Adamantino. Rassicurante.
Membra intrecciate in modo sanguigno.
Le anime convergono in destini comuni.
Mistiche sfere di risorse.
Raccolta di elisir per sostentamento.
Membra intrecciate in modo sanguigno.
Le anime convergono in destini comuni.
Siamo una cosa sola, nell’abbraccio collettivo.
Perpetuo.
Le mormorazioni occultano le stelle.
Gli elisir diminuiscono. Il nutrimento scarseggia.
Milioni di sguardi si combinano nel cielo.
Un arazzo maestoso.
Milioni di sguardi si combinano famelici nel cielo.
Cacciano.
E’ una specie svuotata.
Membrana esponenziale.
Arazzo di carne.
Specie svuotata.
Milioni di sguardi affamati verso il cielo.
Il vuoto canto della collettività.
Gli ultimi involucri.
La generosa offerta si dispiega all’interno in elisir trasmutati.
Nella necropoli del sole di cobalto
la sfera di sabbia levita.
La panacea distorta dal tempo
è una grazia destinata alla specie svuotata.
Voidkind
- Autore dell'articolo:Federico
- Articolo pubblicato:Luglio 11, 2024
- Categoria dell'articolo:Progressive metal / Stoner
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