Dreams of the black Earth

THE WITHERING GODDESS (OF NATURE) – L’INARIDITA DIVINITA’ (DELLA NATURA)

Ho trovato la mia strada nel cuore della foresta,
dove la rugiada dell’alba ancora riposa sull’erba sonnolenta
e dove gli alberi sempreverdi sprofondano nei loro sogni incantati.
Si odono echi di tristezza e dolore nell’atmosfera della foresta.
Il sapore dell’amarezza nelle tue sorgenti.
Percepisco la tua angoscia nelle parole del vento.
Immortale e ferita,
l’inaridita divinità della natura.
La tua gloria è negata da coloro che seguono la luce
e così sarà finché la terra non produrrà frutti marci
e finché le tempeste non sconvolgeranno le nazioni.
Ogni uomo e donna è una ferita sul corpo astrale della divinità.
La tua presenza getta un’ombra sul sentiero della luce.
Ti hanno sottratto il regno,
ma il loro bagliore è fioco.
Il loro dio è morto da tempo.
Libera l’oscurità del tuo cuore,
finché nessun uomo più camminerà sulla terra!
Raduna tempeste di pestilenza!
Un inverno infinito e la morte più amara!
Insieme cavalcheremo nel tornado della guerra,
finché le tempeste non sconvolgeranno le nazioni.
Finché la terra non produrrà frutti marci
e l’uomo non esisterà più nel tuo regno di gloria.

THE WEEPER – IL PIANGENTE

Il silenzio è sorto dalla sofferenza
e i secoli sembrano eterni
da quando siamo cresciuti nel giardino del desiderio.
Il vento canta della solitudine.
La mia anima è stata toccata dal vento piangente.
Una melodia sconsolata così angosciosa e toccante.
Il vento canta della solitudine.
Ho pianto nel giardino dei miracoli,
desiderando restare al tuo fianco.
Le lacrime mi hanno reso più forte,
ma hanno accelerato il tuo decadimento
e le stelle hanno chiuso gli occhi
quando sei diventata fredda e ancora respiravo.
Il vento canta della solitudine.

THE BLACKENED RAINBOW – L’ARCOBALENO OSCURO

La pioggia nera cade dal cielo grigio,
come le lacrime che scendono dal trono dell’onnipotente cosmo.
Osservo una stella che si è accesa sopra di me
e mi abbandono alla sua bellezza in questa sera battuta dalla pioggia.
La stella sconosciuta ha brillato per me.
La sua inquietante luce ha generato la visione
di un arcobaleno oscuro
e grazie a questo mistico arcobaleno
ogni velo mi si è aperto davanti.
Ho visto la blasfemia nella purezza della natura.
Ho ascoltato la blasfemia nel canto degli uccelli.
Con tono celestiale sui laghi e sui mari,
ovunque ci sia un battito del cuore.
“Segui l’arcobaleno oscuro fino alla sua fine
e mai ti sveglierai per l’alba in paradiso!”
Mai vedrai il paradiso.

SPRING BLOOMS WITH FLOWERS DEAD – LA PRIMAVERA FIORISCE DI FIORI MORTI

Il diavolo danza sui campi della primavera al risveglio.
Sulla musica dei lamenti provenienti dagli afflitti cuori infranti (creati).
Sono ubriachi di lacrime.
“Oh, che dolce canzone di dolore!”
Un dolore eterno quando
la primavera fiorisce di fiori morti
e tutti gli uccelli del cielo cadono defunti.
Quando la primavera fiorisce di fiori morti.
In modo affascinante danza come un’ombra nei campi fioriti
e si gode l’amaro scorrere delle lacrime.
Dalla terra maledetta gli uccelli morti si rialzano sulle loro ali
e cantano la meravigliosa canzone della dannazione.
La musica s’interrompe,
ma il diavolo danza ancora
e canta la meravigliosa canzone della dannazione.
Un dolore eterno quando
la primavera fiorisce di fiori morti.
Che i viventi si ribellino contro se stessi
quando la primavera fiorisce di fiori morti!

OF SCARLET SKIES MADE – DI CUI I CIELI SCARLATTI SONO FATTI

Il cuore di un viandante è stato seminato nel mio petto
e l’anima di un eremita è stata soffiata nel mio corpo.
I gelidi chiodi della misantropia sono infilati sul mio torso
per ricordarmi del dolore di cui ho dipinto i cieli scarlatti.
Là in lontananza, nella danza dei luccichii,
i cieli grondano sangue,
nel punto in cui sono disceso dalla forgia degli déi.
Sono stato creato per disprezzarvi tutti.
Ogni pensiero è un sogno della vostra fine.
La salvezza definitiva.
Drappi di velluto scendono su di me,
poiché siete i chiodi nella mia carne.
L’inestinguibile malessere della mia anima
mi consuma in questo inferno di umanità.
Assicurami i miei ultimi passi
verso il rosso luminoso di cui i cieli scarlatti sono fatti!

WHERE ONCE THE SUN ROSE – DOVE UNA VOLTA SORGEVA IL SOLE

La solitudine vaga dove un tempo sorgeva il sole,
nell’essenza di un vento silenzioso che sollecita le mie stanche membra.
Il tempo si è dimenticato di me nella desolata eternità.
Mi oppongo al vento, colpito da grandine e pioggia
e sono solo nell’attraversare gli inverni di una vita maledetta e perduta.
L’eternità nell’inverno,
poiché nessuno è al mio fianco.
Innumerevoli sono gli anni di malattia e afflizione
dove lo scorrere del tempo è cessato secoli fa.
Soltanto flebili echi dei sussurri del vento.
L’eternità nell’inverno,
con la solitudine che vaga dentro di me.
Dove una volta sorgeva il sole
è il destino di un lupo,
per sempre solo come una statua.
Dove una volta sorgeva il sole,
dalla misericordiosa luce diurna,
il mio sguardo si ritrarrà per sempre.

DREAMS OF THE BLACK EARTH – SOGNI DELLA TERRA NERA

Viaggiamo nel mondo dell’affanno
e discendiamo attraverso il portale dei sogni.
Dell’umana afflizione ho sognato
nel crepuscolare giardino del domani,
dove il tormento significa vita
in questo mondo di sogni spaventosi.
“Guarda! Tutti gli déi hanno abbandonato le dimensioni.
Senti il silenzio della sala dei troni?
Tutte le grandi stelle si sono oscurate
e gli déi ci hanno voltato le spalle”.
Qui riposa il silenzio.
Qualche volta il vento trasporta deboli echi dal tempo.
Tacite e dimenticate sono le tragiche voci umane
e nessuno più riesce a sentirle su questa cupa e desolata stella,
almeno finché non si scatenerà una nuova pestilenza.
“Sulle rive di una terra morta
mi sono fermato con una figura demoniaca”.
Dai suoi occhi si scorgeva l’autunno
e le sue parole erano come l’inverno.
“Testimonia con me la caduta dei più spregevoli!
E’ il mio addio al genere umano.
Patetico è il sole piangente
quando, nella sua fierezza, sprofonda oltre l’orizzonte.
Quest’ultimo tramonto sulla Terra,
con le albe del domani,
saluterà il volto simile alla luna dell’inferno”.

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