SWEET LEAF – DOLCE FOGLIA
Oh dolce foglia che ti agiti nel vento,
sotto le stelle e la luna e l’ombra del sole,
sospesa ad un ramo che ti dà la vita.
Oh dolce foglia, è arrivato il tuo momento?
Il tuo viaggio sta per iniziare?
Hai paura di cadere e di volteggiare nel vento,
sempre più lontana da dove sei nata?
Oh dolce foglia,
come ci si sente a restare appesa sotto le stelle?
A gustare la brezza, sapendo di essere al sicuro attaccata a me?
Oh dolce foglia, perché te ne sei andata?
Perché non sei rimasta?
Come posso essere il tuo angelo custode se sei volata così lontana?
Oh adorato padre!
Lascia che ti dica quanto amassi agitarmi nel vento,
sotto le stelle e la luna e nell’ombra del sole,
sospesa a te.
Oh adorato padre!
Non capisci?
Non sono scappata.
Sono soltanto andata a cercare me stessa.
Oh adorata madre!
Perché dobbiamo andarcene?
Perché non restiamo?
Come possiamo essere tue se siamo sempre così lontane?
Oh dolce foglia, viene il tuo momento.
THIS BURDEN IS MINE ALONE – QUESTO FARDELLO E’ SOLO MIO
Sento il sangue che mi scorre sotto la pelle, come ha sempre fatto.
Questo viaggio tirerà fuori il meglio da me
e mi dispiace, ma non posso aspettare ancora.
Questo fardello è solo mio.
Sento il sangue che mi scorre sotto la pelle e odio ogni parte di me.
Come ho potuto perdere l’unica cosa che aveva un valore?
Ora sono dispiaciuto di non averti aspettato.
Questo fardello è solo mio.
MAYBE? – FORSE?
Forse i sogni sono distanti, ma tu sei reale per tutti loro.
Forse in un altro tempo sarai qualcosa di più che aria.
Magari in un differente stato mentale.
Ancora stai danzando in un differente stato mentale.
Non mi serve avere paura.
Non sei reale per tutti loro.
Non mi serve nascondermi.
Non sei niente più che aria, in un differente stato mentale.
Ancora stai danzando in un differente stato mentale.
ALONE – SOLO
Fin dai tempi dell’infanzia non ero come tutti gli altri.
Non avevo la stessa prospettiva degli altri
e non riuscivo a provare alcun entusiasmo
di fronte a una comune primavera.
Non ho tratto il mio dolore dalla stessa fonte.
Non potevo indirizzare il mio cuore alla gioia con gli stessi toni.
E tutto quello che amavo, lo amavo nella solitudine.
Poi, durante l’infanzia, all’alba di una vita davvero tempestosa,
venne tracciato dalle profondità di ogni cosa positiva e negativa
il mistero che ancora mi avvolge.
Nel torrente di una sorgente.
Nelle cascate rosse della montagna.
Nel sole che mi circondava e mi abbracciava con le sue autunnali tinte d’oro.
Nei lampi che illuminavano il cielo e che mi sono passati accanto.
Nei tuoni e dalla tempesta.
Nella nubi che prendevano forma, mentre il resto del cielo era blu.
In tutto questo c’era sempre un demone davanti a me.
9.29.045 – 9.29.045
(Parte I – La mia causa più grande)
Correvo lungo la strada
e i volti mi apparivano uno dopo l’altro osceni.
Feci una curva improvvisa.
La neve che si scioglieva rivelò i corpi sepolti da tanto tempo.
C’era tutta la violenza che un uomo può sopportare.
Ossa frantumate e case devastate passavano sotto i miei piedi.
Ci rincontreremo sulle sponde buie
e c’inventeremo qualcosa per un altro ballo.
Questo è ciò che siamo.
Ma giuro che sarà la mia ultima volta
e se ci sarò, sarò solo.
Agli occhi dell’elefante niente appare grande
e nessuno può provare che sbagli,
ma il tipo di cose che offrono, non è adatto a me.
A malapena incrinano il guscio più fragile.
Giuro che sarà la mia ultima volta
e se ci sarò, sarò solo.
Sì, ho fallito e non posso tornare indietro.
Ho buttato via tutti questi anni
e respiro solo per vivere nella rassegnazione.
Volevo soltanto sparire per un po’ perché mi sentivo solo
e non riuscivo a tenere il passo del mondo.
(Parte II – Ritorno a casa)
(Parte III – La casa di carte)
Dove sono?
Se ne sono andati tutti e ogni cosa è in bianco e nero.
Penso di essere morto.
Tutto è confortevole. Tutto è tranquillo.
Tutte le preoccupazioni sono svanite.
Ma c’è qualcosa che non va.
Siete davvero voi?
Passa un istante. Se ne sono davvero andati tutti.
Se potessi chiudere gli occhi, sono sicuro che scomparirei.
Arrivano a tirarmi fuori dal fango.
Ho fallito, ma ancora tengo duro.
Arrivano. Mi sono nascosto inutilmente.
Eravamo soltanto io e la mia ombra nella loro casa di carte.
Non mi sono mai posto domande sulla verità.
Non c’è mai stata una causa più grande.
Non ho mai aperto gli occhi per voi?
Era la mia causa più grande.
HIGH TIDE WAVES – ONDE DELL’ALTA MAREA
Sento qualcosa. Un suono nel biancore della nebbia.
La maggior parte delle cose cambia.
La maggior parte delle cose rimane uguale.
Mi dirigo verso le onde dell’alta marea.
Non ho paura di cadere.
Sono più adulto ora e terrò la testa alta.
Tengo lo sguardo sull’acqua. Non lo abbasserò.
Tengo lo sguardo sull’acqua. Non affonderà.
Tengo lo sguardo sull’acqua. Non potrai tenermi legato.
Tengo lo sguardo sull’acqua. Non puoi ridurmi in pezzi.
Ho pronunciato parole differenti con voce cupa e sussurrata.
Le strade diverse sono sempre le stesse.
In questa ricerca di risposte il mio sguardo è attento.
Non provo rabbia per i sentieri inutili.
Non senti queste sensazioni? Lascia che ti scorrano dentro!
Sono forte ora. La tensione è calata.