THE ROOSTER’S CROW – IL CANTO DEL GALLO
Vuoi concedermi questo ballo,
come ci capita ogni anno?
Profumi di tempi passati.
Oh, quanto mi sei mancato, mio caro!
Balliamo e fingiamo di non sapere
cosa deve accadere quando sentiremo il canto del gallo!
Muoviamoci sulle note degli uccelli notturni,
come ci capita ogni anno!
Profumi di rose e di terra.
Oh, quanto mi sei mancato, mio caro!
Ora però dobbiamo andare
perché abbiamo appena udito il canto del gallo.
Oh, quanto vorrei che questa notte durasse per sempre.
Per l’eternità.
Ti ringrazio per aver ballato con me.
Sarò qui il prossimo anno
ad annusarti e a respirare di te.
Oh, già mi manchi, mio caro!
Ora però devo andare.
Mi allontanerò col canto del gallo.
MORTAL REMAINS – SPOGLIE MORTALI
Sto scavando in profondità nella terra scura.
Zolle fredde e umide nelle mie mani nude.
Un’impresa disperata è ciò che mi rimane.
Non posso vivere con quest’insopportabile dolore nel petto.
Non m’importa se ti sto disturbando.
Oh, so di essere ricolma di egoismo.
Finalmente ti ho trovato.
Ho bisogno di toccarti.
Oh, amore mio!
Sono qui per riprendermi ciò che mi hai rubato.
Da qualche parte nella tua bara
sono alla ricerca della mia anima.
Non m’importa se ti sto disturbando.
Oh, so di essere ricolma di egoismo,
ma tu mi hai importunata
da che mi hai lasciato qui a soffrire.
Ho riesumato soltanto le tue spoglie mortali
che giacevano in questo terreno sporco.
Dove sei adesso?
Non ti sento qui intorno.
BEAUTIFUL DELIRIUM – AFFASCINANTE DELIRIO
Mi sentivo come dei fiori morti in un vaso
che qualcuno aveva dimenticato di gettare via.
Ero ancora qui al pubblico ludibrio,
avvizzita e decaduta.
Appassita nel buio
e appassita dalla sete.
Poi sei arrivato tu.
Hai detto che ero un’opera d’arte.
Selvatica, complessa e oscura.
Mi hai definito “un mazzo magico”
di papaveri e aconito.
Di rose spinose e fiori d’oleandro.
Che affascinante delirio!
Mi sentivo come dei fiori morti in un vaso,
mal assortiti e tristi,
che cascavano ricolmi di disgrazia.
Avvizziti e bizzarri.
Appassita nel buio
e appassita dalla sete.
Poi sei arrivato tu.
Hai detto che somigliavo a un dipinto,
misterioso e suggestivo.
Mi hai definito “un mazzo magico”
di cicuta e belladonna.
Di stramonio e mughetto.
Un po’ inusuale e un po’ inquietante.
Rose spinose e fiori d’oleandro.
Che affascinante delirio!
MADWOMAN IN THE ATTIC – LA PAZZA NELL’ATTICO
Ogni storia ha due facce.
Vorresti ascoltare la mia versione dell’allegoria?
Sono sempre stata bella ed enigmatica,
ma ora mi chiamano “la pazza nell’attico”.
Sì, è sicuro come la morte che sono pazza.
Ho cercato di avvisarti, mio stupido rimpiazzo.
Non vuoi diventare la pazza nella cantina?
Hai disprezzato il mio spirito libero
e mi hai rinchiusa per soffocarlo.
Il mio essere criminoso,
caparbio e decadente.
Non vuoi diventare malvagia?
Sto per bruciare tutto.
Sto per bruciare Thornfield Hall*.
La pazza nell’attico.
Uno strano animale selvaggio.
Una bestia. Una maniaca.
Note: *(La tenuta che Charlotte Brontë descrive in Jane Eyre)
SNOW WHITE AND ROSE RED – NEVE BIANCA E ROSA ROSSA
Rosa Rossa.
Neve Bianca.
Mi chiamavi Rosa Rossa.
Come ho potuto dimenticarlo?
“Piena d’amore e passione” hai detto.
Ora sono piena di odio e terrore.
Avevamo un legame più forte
di quanto potessero comprendere
e sai che le persone temono
ciò che non riescono a capire.
Rosa Rossa.
Neve Bianca.
Mi chiamavi Neve Bianca.
Un fiocco di neve che luccicava.
Colma di serenità e luce.
Ora il mio cuore agonizza nella morsa del gelo.
Avevamo un legame più forte
di quanto potessero comprendere
e siamo una cosa sola.
Possiamo fare tutto se mi terrai per mano.
Tutte le lacrime che ho versato
quando ti hanno portata via, Rosa Rossa!
Ho pianto fino ad addormentarmi ogni notte
da quando siamo state divise, Neve Bianca.