Pariah’s child

THE WOLVES DIE YOUNG – I LUPI MUOIONO GIOVANI

Il clima sta peggiorando.
L’inverno reclama la terra.
Si dice che la regina vesta con gli abiti più caldi di tutto il mondo.
Dicono che sia una meraviglia.
Un vestito fatto per far scena.
I lupi, che non lo hanno mai visto,
un giorno spodesteranno dal trono la regina.
I cittadini hanno paura della bellezza del potere.
Hanno bisogno di vedere un fiore
che sboccia nell’invernale terra delle meraviglie.
I muri si stringono loro addosso.
Si respira terrore nella gabbia,
perché la regina oggi ascolterà le motivazioni
contenute tra le rime che cantano i bambini.
La regina è nuda
e nessuno nota i suoi occhi d’ambra.
Gli innocenti si inginocchiano
e chiedono perdono per le loro bugie.
La corte, remissiva, continuerà a obbedire alla regina tiranno
e ci porterà le loro teste.
Questo è il giorno in cui i lupi muoiono giovani
e non vedranno mai più un nuovo sole di mezzanotte.
Devo assicurarmi che la profezia non si compia
e scoprire dove sono scappati i bambini.
La rivolta cresce contro i muri della paura.
Specchio, specchio della rovina!
Assisterai al suo ultimo tracollo verticale?

RUNNING LIGHTS – LUCI CHE CORRONO

Il tramonto apre alla notte.
Egli segue la strada attraverso i fari.
E’ un tipo senza freni (che corre) sull’orizzonte giallo e rosso.
Un giovane uomo e la sua veloce auto.
Le ruote stridono. Ha le nocche bianche.
Accelera. Curva. Scivola e slitta,
affondato nell’incavo del suo sedile.
Le luci gli scorrono affianco, in compagnia della ragazza dei suoi sogni.
Fanno il loro ingresso nella notte,
quando i giovani non sentono il bisogno di dormire
e sorridono alle luci che continuano a scorrere loro di lato.
Si fondono al colore della notte,
quando la canzone alla radio canta “Che giorno perfetto!”
Il domani lentamente svanisce.
Il mondo finisce tutto in una volta
e queste notti giovani durano per sempre.
Sono continuamente in giro.
Come fumo che si dissolve,
questi giorni si perdono tutti in una volta.
E’ l’apice dei momenti perfetti.
L’alba che rovina tutte le volte la notte.
Corre per raggiungere un ultimo bacio.
Sbanda, senza spostare le ruote.
Gira a sinistra. Scivola a destra.
La bella sensazione iniziale diventa più profonda sul profilo rosso.
Sotto di esso urlano sempre più forte.

TAKE ONE BREATH – FAI UN RESPIRO

Un uomo nuovo ha visto l’alba.
Ha superato i limiti dell’evoluzione,
imparando ad applicare la scienza alla fantascienza.
Piangi in silenzio!
La scienza è blasfemia!
Le mie idee si combinano, premonizione di un trans-umano
che già soppianta gli uomini, come voi e me,
e trascende il vecchio umano. Silenzio!
La fantascienza è blasfemia!
Il silenzio è blasfemia!
Umani fantascientifici sono alle porte.
Una volta, in un sogno, cadevo nel profondo di una miniera d’oro.
C’era un mondo alla mia portata.
Potevo scegliere tra la mia vita e qualcosa che non potevo vedere.
Ai cancelli di un punto definitivo dell’evoluzione
cerchiamo una chiave che ancora non possiamo scorgere.
In alto, colui che tutto vede posa lo sguardo su questa realtà.
Le linee che abbiamo imparato a temere sono tracciate a distanza di sicurezza
e lentamente diventiamo la nuova specie del domani.
Il genere umano vive e muore,
a seconda dei propri sogni senza limiti.
Una volta diretti verso il futuro,
daremo la colpa alla nostra evoluzione
e alla mancanza di luce proveniente dal sole.
Intanto cercheremo d’innalzarci con le nostre ali artificiali e in fiamme.
Fai un respiro! Il futuro è oggi.
Fai un respiro! Scivola fuori dal sogno! Sei sveglio.
Fai un respiro! Un ultimo respiro!
Profezie. Fantascienza. Asini che volano.
Fai un respiro! Un ultimo respiro!
Non è così distante. Preordina il tuo futuro oggi!

CLOUD FACTORY – FABBRICA DI NUVOLE

Per ogni bambino là spunta un’alba.
Si chiedono da dove provengano
e perché il cielo sia così rosa stanotte.
Quanto volano veloci le nuvole!
Poi salti fuori tu con le tue storie.
I loro occhi sono spalancati.
Gli racconti del cielo e di tutto ciò che dimora al di sotto.
C’è una fabbrica dove vengono create le nuvole.
Vengono composte grandi e blu.
La fabbrica si nutre di voi. Vi ingoia tutti interi.
Vi riempie di orgoglio e non vi lascia più andare.
Se riuscirete a sognare fino alla fine del giorno,
allora vivrete come uomini liberi.
Non è un amo, non c’è un’esca e non c’è un limite,
ma non lascerete più la fabbrica di nuvole.
Se vi unirete al gruppo di cui facevo parte da giovane
non vedrete mai oltre l’orizzonte di questa città.
Credete alle mie parole, figli miei e scappate!
Continuate a sognare e a volare liberi!
Loro hanno forse scritto la mia storia?
E’ come il silenzio che infrange il rumore.
Sarebbe triste se non ve ne andaste.
Se credeste in ciò che vedete e seguiste il gruppo.
Gli occhi vi ingannano.
Non c’è nulla da vedere,
a parte le creme della fabbrica di nuvole.
Ma ehi! Non sarà piacevole quando a fine della giornata avrete il mio aspetto.
Qui a tracannare pinte di apatia rafferma,
mentre sogno dove sarei se non ci fosse stata la fabbrica.

BLOOD – SANGUE

Per prima cosa crei una vita e la instilli in un uomo.
Quest’uomo ha un cuore ricolmo di fuoco.
L’uomo avrà una moglie e la moglie allestirà una casa.
Si moltiplicheranno e così i loro cuori si riempiranno di paura.
L’uomo erigerà mura. Si armerà e difenderà i suoi,
ma la paura diventerà la loro rovina.
“Il sangue è un fluido corporeo che libera sostanze necessarie,
come nutrienti e ossigeno, verso le cellule
ed elimina, grazie al metabolismo,
le sostanze di scarto dalle cellule stesse”.
Il colore della vita e la minaccia della paura
fanno scorrere fiumi auburni nella danza della neve.
E’ la morte di una pace mentale che si offusca.
Si allontanano dalla notte di gelo crepuscolare tristi singhiozzi.
Ciò che il figlio di Orione ha seminato lo raccoglieranno i suoi cuccioli.
Il fuoco si è spento e c’è un silenzio infausto,
ma egli riesce a vederli nel buio, sotto la luna e tra le ombre.
Il lupo ti fissa negli occhi. Un battito di ciglia e sei morto.
La bellezza e la paura. Lupi e persone.
C’è una caverna sulle colline, in mezzo ai boschi.
Non è troppo lontana.
Egli non ha mai assistito alla discesa maestosa dei grigi
che percorrono questi sentieri.
Ma ora può vedere quegli occhi blu che bruciano nella notte oscura.
“Conosceva quel manto e lo amava”.
Pronti o meno, ci sarà spargimento di sangue!
La vita è un dono che non si può prestare a nessuno.
Ci sarà spargimento di sangue!
Comprerai il nostro sangue con il tuo sangue
e l’ultima cosa che vedrai sarà il lupo che ti fissa negli occhi.
Chi vale più di una bestia? Il re o il prete?
Tu cosa dici?
I lupi o le cose umane che più temiamo?
Lupi o persone?
I lupi hanno paura della paura della gente.
Pensa a come un uomo in preda alla paura potrebbe distruggere il mondo!
Forse gli uomini non sanno vivere
quando i loro cuori non sono ricolmi di fuoco, anziché d’amore.
Perché la paura è un sentimento potente
e forse soltanto la forza e il potere della paura
sostengono le nostre vite.
Riusciamo a funzionare solo se la controlliamo con il rifiuto.
Queste colline non hanno occhi,
ma sentono i vostri pianti.
Bellezza e paura. Sangue, lupi e persone.

WHAT DID YOU DO IN THE WAR, DAD? – CHE HAI FATTO IN GUERRA, PAPA’?

Papà, che hai fatto in guerra?
C’è qualcosa che possa avere risposta?
Hai detto che sono troppo giovane per sapere.
Papà, ti ho sentito piangere la notte.
Era un triste e disperato singhiozzare.
Dove hai imparato questa litania?
“La guerra è dentro di me! Io ero la guerra!
E il tuo rovistarmi dentro fa rivivere la sofferenza.
No, ti prego! Non piangere!
Ho pregato perché tu non conoscessi mai
le cose che vedo ogni volta che chiudo gli occhi.
Gli angeli ancora hanno un viso”.
Papà, che hai fatto in guerra? Dimmelo!
Perché non sorridi quando i bambini cantano?
Le tue campagne militari ti hanno tagliato le ali
e la tua anima è ferita, a differenza della mia?
Hai paura che il passato possa in qualche modo
influenzare la vita dei tuoi figli?
Papà, so cosa hai fatto in guerra.
Cose che persino i diavoli rifiuterebbero di fare.
Ma hai mantenuto le promesse fatte?
Papà, lo avresti fatto per me?
(Hai versato) il loro sangue perché io potessi vivere la mia vita?
Sono nel vuoto senza alcun sollievo. Senza di te.
“La guerra è dentro di me! Io ero la guerra!
Non mi costringere a rivivere ancora quell’incubo!
Mi dispiace. Ti prego, non farmi piangere!
Figlio mio, non avresti mai dovuto sapere,
mentre ti guardavo dormire sereno,
fino a che punto sento il silenzio dei bambini che cantavano”.
Lontano, oltre le stelle, c’è un luogo dove sono raccolti tutto l’amore
e tutta la bontà che ancora dimora in noi,
anche se abbiamo scelto di tenere la nostra vita distante dalla luce.
Lassù si trovano i fantasmi della sconfitta,
annidati nello sguardo dei nostri bellissimi bambini.

HALF A MARATHON MAN – LA META’ DI UN MARATONETA

Un uomo di 89 anni sapeva bene come correre,
perché mi passò vicino e mi disse: “Forza, figliolo!”
E io che pensavo che le mie ossa davvero pesassero una tonnellata,
mentre continuavo a sollevarle su e giù lungo la strada!
Ora sono passate un paio di settimane
e ho abbandonato le abitudini dell’uomo pigro.
Quando vidi le avvisaglie del cambiamento,
apparvero i suoi capelli fiammeggianti al rallentatore.
Una lucentezza che attraversava la mia finestra.
Dovetti seguirla!
“Sembri davvero un bel ragazzo, ma riesci a tenere il mio passo?”
Lei correva sempre.
Ho fatto tutto quello che ho potuto
per essere almeno la metà di un maratoneta,
ma quante cose può celare la vita!
Nella profondità della nebbia ogni aspetto pare irreale.
Se soltanto credessi in me,
potrei essere almeno la metà di un maratoneta.
Buongiorno! Qualcuno mi deve aver ucciso.
Non ho mai sentito un freddo più penetrante.
Ho letto da qualche parte che correre è come una droga,
ma per quanto mi riguarda il secondo giorno non lo è stato.
E’ un accecante dolore bianco.
Vai avanti!
Altre 10 miglia e mi sentivo diabolicamente piegato.
Volevo assicurarmi che l’arcobaleno avesse una fine.
Sembrava che avessi cozzato contro un muro invisibile,
nel tentativo di capire se questo infinito tunnel fosse davvero una caverna.
Ed eccomi qui a correre per i campi,
la metà di un maratoneta che segue il fiume che scorre giù dalle colline.
Se posso riuscirci io, allora può riuscirci chiunque.
Ora i suoi occhi riflettono il cielo.
Riuscireste a sentire l’amore nei 21 pianti di un mezzo maratoneta.
E’ un giorno bellissimo!

X MARKS THE SPOT – LA X SEGNA IL PUNTO

“Mi trovavo in un posto veramente buio.
Ho sempre pensato di smetterla,
ma non sono mai riuscito a impormi di farlo.
Ho incontrato un vecchio amico,
con cui ero sempre stato in sintonia
ed egli ha notato la mia disperazione.
Mi ha chiesto di suonare con lui
e, mentre suonavamo insieme, ho sentito che il rock ‘n’ roll,
lentamente, ma in modo autentico, mi afferrava per il collo e io, beh…”
Sei un uomo dai gusti impeccabili
e capisci quando la x segna il punto.
Tutti noi abbiamo bisogno di una mappa
per il percorso dei nostri pensieri.
Per sapere dove andare.
Beh, la x segna il punto!
Sembra che tu abbia un dubbio.
Per la miseria! Sì, tu sì che sai vivere!
Non aggiungere mattoni a ciò che già abbiamo.
Piuttosto preferiremmo spiaggia, birre e un fuoco.
Pensi che qualcosa, da qualche parte, abbia il copyright per il mondo
e hai marcato dove la x segna il punto.
Ti sei unito a un culto.
Hai riempito il vuoto che sentivi dentro.
Nel profondo, dove la x segna il punto.
Sei ancora qui. Parli e gridi,
ma quanto sono oscuri i colori quando dipingi un’altra alba.
Hai messo da parte il sole.
Gli uccelli come te volano diretti verso il paradiso
oppure lentamente si librano lontani.
Quanto bene conosci coloro che chiami “i tuoi cari”?
Dico sul serio. Avanti, ragazzo! (La x segna il punto).
La tua anima morente vive nella tua casa pelle e ossa.
Sei come un’isola e la x segna il punto.
“Testimoniatelo, bambini! Testimoniatelo!”
“Il rock n’ roll mi ha permesso di unirmi a questo gruppo
e c’è stato un momento preciso nel tempo in cui avevo perso la mia anima.
Non sapevo più dove fosse finita
e sono caduto in luoghi davvero bui e in circostanze disastrose.
Bambini, lasciate che vi racconti
come ho cercato di riempire il vuoto nel mio cuore!
Per riempirlo ho usato tutto ciò che avevo sempre desiderato.
Successo e benessere.
E ammirazione, nemmeno fossi un attore.
Ho avuto un ruolo in grossi spettacoli
e ho viaggiato per il mondo da un capo all’altro.
Sempre nuove tappe.
Avevo un desiderio nel cuore, quello del rock ‘n’ roll.
Ero stato chiamato a far parte di questo gruppo
ed ero circondato da bravi ragazzi e discepoli del rock n’ roll,
che mi trasmettevano amore sincero.
Lo ammetto. Avevo paura. Paura di tutto.
Posso giurare di aver visto il mio stesso cuore
battere attraverso la maglietta.
Siete un circo? Ma dove sono i clown?
Non c’era una mappa. Semplicemente la x segnava il punto.
Bambini, siete pronti a diffondere la parola?
Cantate tutti: “Eo – wohoho! Hey! Hey!”
La cosa buffa? Ero una specie di bimbo spirituale
che scorrazzava in pannolino dove la x segnava il punto.
Ho dato la mia vita per il rock n’ roll
e non ero nemmeno sicuro che fosse rock n’ roll”.
E’ successo davvero?

LOVE – AMORE

Oh, amo il viso che cerchi di nascondere tra le mani.
Siamo innamorati.
Oh, amo gli angeli di neve che abbiamo fatto, mano nella mano.
Siamo innamorati.
Dammi la pietra che nascondi dentro, luccicante e congelata!
Tutto ciò che fa è farmi sentire il freddo.
Le regole non hanno senso e la gravità mente.
La luna ci sorride gentilmente,
mentre fluttuiamo nel silenzio e io canto.
Per quanto tempo abbiamo ballato?
Sei l’unica cosa per cui io abbia occhi.
Oh, amo il sorriso che cerchi di nascondere tra le mani.
Siamo innamorati.
Oh, amo gli angeli di sabbia che abbiamo fatto, mano nella mano.
Siamo innamorati.
L’estate sta sbocciando. Gli innamorati sono in estasi.
Non avrei mai pensato di poter camminare nell’aria come uno stupido.
E’ la più grande delle storie. Una beatitudine celeste.
Ora e per sempre, qualche volta, potrebbe finire senza un bacio.
Ci chiediamo se siamo entrambi pazzi nel vivere questa cosa.
Oh, amo il viso che cerchi di nascondere tra le mani.
Siamo innamorati.
Oh, amo il modo il cui invecchi con me, giorno dopo giorno.
Siamo innamorati.
Amo come questo amore ci renda più forti, giorno dopo giorno.
Siamo innamorati.

LARGER THAN LIFE – PIU’ GRANDE DELLA VITA

Mi sono arrampicato sul palcoscenico.
Sul viso portavo la maschera di un uomo anziano.
Ho ripetuto queste parole migliaia di volte.
Ho memorizzato i versi di Paride.
De Il Principe e il Monaco.
Forse un giorno potrei interpretare anche loro.
Essere qui ha preso il suo tempo
e ho dimenticato di farmi una vita.
Tra i copioni che conoscevo e l’ammirazione che cresceva,
ero stimato da pochi, ma era il mio vero amore e la mia passione.
Tutti lo sapevano.
Amleto in Lapponia. La morte di Re Lear a Vienna.
Venezia e l’Otello. A Madrid ero Enrico VIII°.
Io sono. Io sono!
Un giorno tutti noi dovremmo diventare chi interpretiamo,
lungo la meravigliosa, magica, sbalorditiva varietà di alberi e pietre
tra cui tracciamo la nostra strada per diventare icone di desiderio.
E cos’altro?
“Viviamo in un peccato di autoindulgenza più grande della vita!
Sì, ecco cosa sono!
Sono un maledetto Peter Pan, amici!
Ma l’unico palazzo in cui non crescerò
è rappresentato come una gamba spezzata sul fondo della mia tomba”.
Quando la vita diventa una farsa in cui non capisco il mio ruolo,
è tutto sbagliato e non posso scappare prima che cali il sipario.
Per l’ultima volta mi costruirei un muro su cui piangere.
Per nascondermi in piena vista.
Sprofonderò in un ruolo scritto durante lo stordimento di un ubriacatura
e potrebbe sembrare che Shakespeare sia in me.
Palcoscenici. Film e televisione.
Ventiquattr’ore su ventiquattro sulle scene.
Io sono più grande della vita!
Nightclubs. Cabarets. La luce dei riflettori che non si sposta mai.
Sono più grandi della vita.
Il significato della fama è ottenere sempre meno ogni giorno.
Per me è in qualche modo più grande della vita.
Tutti i miei amici hanno famiglia,
ma chi ha famiglia al giorno d’oggi?
Ho passato mezzo secolo a vivere nel profondo della vanità.
Ora sono saggio. Ora ho imparato tutti i tratti dell’idiozia.
Lo specchio piange.
La maschera senza età si scioglie nella vita vera.
Per gustare la grazia immortale vivo il ruolo che interpreto,
ma sono solo in una gabbia dorata.
La vita è ciò che noi ne facciamo
e qualche volta vogliamo solo recitare.
Di conseguenza non prendete la vita così seriamente!
Recitate! Amate! Divertitevi!
Lasciate fare alla disperazione!
I rimpianti si generano in gabbie fredde e buie,
dove non succede mai niente.
Mi sono arrampicato sul palcoscenico,
togliendomi la maschera del giovane uomo
e rivelando quella sotto del saggio.
“Giovane uomo, hai interpretato il mio ruolo.
Inspira la vita nella tua anima!
Preparati a vivere un migliaio di vite!”
Quando penserai che sia tutto finito, troverai l’amore.
Un fiore inizierà a sbocciare.
Comincerà un nuovo capitolo
e sarà il momento più bello della tua vita.
Lo specchio mente ancora.
Il tempo è crudele.
E’ una frana silenziosa che ti si accumula dentro
e distrugge il guscio in cui ti trovi.
Ma tutto andrà al suo posto.

NO PAIN – NESSUN DOLORE

Che cosa sei?
E perché oggi tutto ciò che è tragico sembra sempre uguale?
Non ci sono sentimenti. Nessun dolore.
Fa freddo e piove.
Non posso starti lontano, mia luce,
perché sei il mio cianuro.
Se non riesco a sentire nulla, perché provo dolore?
Ho bisogno di riposo.
Fa freddo e piove.
Dalle tenebre verso la luce, affronto demoni che escono ovunque.
Se non ci sono errori, possono esserci cose giuste?
C’è solo una sottile, soffusa linea.
Ora tutto qui sembra magnifico. Diverso e tranquillo.
Nello stivale di un soldato una piccola pastiglia rossa serve al suo scopo.
Sto sprecando il mio tempo.
Scrivo righe che non vedranno mai la tua luce.
La distilleria della mia anima nera riempie ogni bottiglia.
E’ l’essenza della vita.
Sto scorrendo le dita su pagine di follia e crini
e cerco di mantenermi ubriaco,
mentre faccio ritorno verso la linea tremolante.
Ho perso tutti e di più.
Vorrei avere quindici anni, se potessi scegliere.
Se potessi passare oltre e dimenticare il presente!
Oppure tornare indietro nel tempo e affrontare il dolore!
Sognami e lasciami andare!
Sono ancora il mio peggior nemico.
Provo a sorridere e ad affrontare la luce del mio cielo stellato.
Una luce bruciante.
Le ceneri danzano in alto nell’aria.
I miei demoni muoiono e non hanno successori.
Sfioro il sole e faccio la mia parte.
Ma perché dovrebbe importarti?
Rispondo alle mie domande silenziose.
Involontariamente, con una lacrima.
Vedo i due corvi del passato attraversare la mia finestra spaventati.
Dovrei tirare le tende oggi.
Sembra che loro facciano diventare grigie le cose.
Pulirei ogni macchia,
ma non voglio sapere come la finestra si è sporcata.
Un nuovo mattino albeggia.
Sono paralizzato. Sono sdraiato, ma sveglio. Come morto.
Quella stupida melodia continua a risuonarmi in testa.
Basta! Basta!
Sono il fantasma spaventato di quel giovane uomo di un tempo.
Svegliatemi per favore, se potete! E’ un incubo!
Sono stanco, lo confesso.
Ma è una necessità. Devo risistemare questa confusione.
Le ceneri danzano in alto nell’aria.
I miei demoni muoiono e non hanno successori.
Forse un giorno ne capirò il senso
e questa canzone avrà un significato.

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