Tuonela

THE WAY – LA VIA

E’ come forgiare il futuro da una pietra senza tempo.
Ti prego, dimmi quanto posso spingermi avanti.
Rispondere alle domande a cui nessuno ha mai risposto.
Navigare attraverso il mare della follia
e affrontare una sfida eterna.
E’ così solitario il vagare.
E’ così triste essere solo
tra le nebbie dell’ignoto,
cercando di ingannare me stesso
con sogni che non si realizzeranno mai.
E’ così difficile tenere il passo.
Fallirò un’altra volta?
Mi dirai di non aspettare
e di vivere l’oggi?
Mentre i fiori appassiscono,
io dimentico il dolore.
E’ così da che splendono le stelle.
E’ così da che il diavolo mi ha mostrato la via.

MORNING STAR – LA STELLA DEL MATTINO

Vivi solo per te stesso
o affidi la tua anima alla grazia celeste?
Sei debole come le foglie dell’autunno
o forte come un seme che cresce,
ingoiato dal buio,
alla ricerca di una via d’uscita?
Guardi negli occhi della stella del mattino.
Cerchi di attirare il salvatore,
ma è davvero troppo lontano
l’infinito da raggiungere.
L’unica cosa che rimane è il decadimento.

NIGHTFALL – L’IMBRUNIRE

Come la putrefazione strappa i semi piantati nella primavera,
un’epidemia si diffonde lungo la strada.
Il burro è tinto di rosso, quando le mucche producono sangue
e la carestia spacca le povere schiene.
Chi ascolterà questo triste lamento
sotto i luminosi cieli azzurri?
Si alza all’interno di topaie buie e dal soffitto basso,
dove gli occhi sono troppo stanchi persino per piangere.
Ma orribile sarà lo scoramento all’imbrunire
per gli uomini lungo la strada,
quando la luna sorriderà per le loro vite senza significato,
due volte più intensamente per tutte le promesse fatte.
Sul suo viso c’è uno sguardo vuoto,
nove braccia di profondità.
Egli si rimette in viaggio
su un terreno che non contiene più alcun seme.

TUONELA – TOMBA

Il dolore è il mio pane
e le lacrime il mio vino.
L’oblio è la mia felicità,
mentre vengo macinato dai denti del tempo.
Perché fredda sarà la pietra,
quando il gelo avrà divorato la terra.
La consolazione non è un dono
per la mano ghiacciata dell’inverno.
Sopra uno spessore di neve
lascio il mio corpo spezzato
e ciò che di acciaio o ferro non verrà preso,
lo donerò in nome dell’inverno.
Non è opportuna un’anima tetra,
né ha utilità una semplice canaglia,
né una spazzola per spose dai capelli intrecciati.
Quest’uomo è vecchio e debole.
Se solo riuscissi a vivere fino
a vedere il sole di Maggio,
ma le notti sono ancora più lunghe dei giorni
e io sto avvizzendo.
E’ giunto l’uomo con la corona,
tra suoni di guerra battuti sui tamburi.
Ha detto che nessun braccio è abbastanza forte per la spada,
senza due piedi ben fermi.
Ma non verrò ignorato
dagli occhi della fanciulla che sposerò.
Raccoglierò i frutti della tomba
e la dote della mia sposa nella morte.

GREED – AVIDITA’

Non sono assetato del sangue
del redentore del loro credo.
La mia fame non può essere saziata
con la carne del loro nazareno.
Non ci sono strade dorate di grazia celeste.
Cercano di attirarmi nei loro discorsi,
ma non c’è nessuna madre santa che perdonerà
i vostri saccheggi di guerra e l’avidità.
Sappiate che se anche tutti gli oceani
d’acqua diventassero sacri,
questo non cambierebbe il corso del fiume
che mi scorre dentro.
Il mio sangue fluisce sempre verso l’alto
e ristagna dove il vostro nero è bianco.
Per coloro che non vengono alla mia anima,
con la spada della loro suprema verità:
costringetemi sulle ginocchia,
perché il loro battesimo è così confortante.
Il mio sangue fluisce sempre verso l’alto
e ristagna dove il vostro nero è bianco.
Sono il solo ad alzare la testa,
nella notte senza stelle della foresta?

DIVINITY – DIVINITA’

Gli ultimi giorni portano la grazia
a coloro che hanno nomi proibiti.
Entrate nel cerimoniale in cinque fasi,
così il padre, così il figlio insieme.
Un giorno il fuoco spazzerà via la pioggia.
La paura sarà un sussurro di lacrime congelate
e accadranno cose che nessuno ha mai sentito.
Piangete ora! Piangete per me ancora una volta.
Per l’orgoglio e per il dolore del domani.
Perché vi inginocchiate di fronte al mio nome?
Distruggono la mia fede
e danno forma al mio conforto.
Ma a chi state rivolgendo le vostre preghiere?
Io non potrei sentirle comunque.

SHINING  – SPLENDENTE

La mia anima sanguina.
Mi sento così piccolo
e ho timore che tutto questo non avrà mai fine.
Non capisco il perché del dolore nelle mie ossa.
E’ come dormine in uno stato di trance.
Arrampicati sopra l’arcobaleno.
Da qui si può vedere davvero molto.
Avrei bisogno di qualcuno che mi faccia scendere,
ma di chi ci si può fidare?
Avevo così tante cose da dire.
Sono qualcosa che non volevo essere.
Voglio sbarazzarmi del problema.
E’ il momento di risplendere.
Scapperò come un angelo caduto
e non vorrò più vedere il sole.
Il cerchio ora è completo,
ma ancora il raccolto resta incompiuto.
Dove cresce la cicuta e strisciano i vermi,
i sogni affondano nella paura,
frantumati dalle tenebre che dimorano
in quella bestia per me così cara.

WITHERED – APPASSITO

Il fiore è appassito
ancor prima di crescere e sbocciare.
Dimenticata su un letto di pietra
è questa tomba sul fianco della collina.
Perché di rame sarà il manico
di questa terra fatta di legno
e il guanto grezzo e gelido
ricoprirà una mano di scheletro.
Le lacrime un tempo riscaldavano il terreno,
versate da occhi che non potevano piangere più.
La compassione se la doveva prendere il vento.
Oh, si provava pena per i poveri bastardi.
Per questa vita di disperazione e odio,
ove l’unica possibilità era un colpo di coda del destino.
Ma il veleno è sceso giù dal calice,
lungo le gole di uomini ubriachi.

RUSTY MOON – LUNA ARRUGGINITA

In un bagno di ruggine della luna,
si odono litanie sui letti di morte,
cantate dolcemente con le stelle,
riflesse nei suoi occhi.
E’ il bagliore che attira gli uomini
nel bosco, sui sentieri più battuti.
E’ la scena del fuoco,
che gli occhi di nessuna fanciulla dovrebbero vedere.
Il ferro fa quello che dice
e beve il rosso dorato della vita,
ma la vergogna non sparirà con un semplice respiro soffocato.
E’ la vita stessa che desidera la propria morte.
E la foresta mormora il suo inno silenzioso,
ascoltato da coloro che sono nella solitudine.
Intanto la nebbia si raccoglie
sulle sponde oscure dei ruscelli,
stregate dal legno degli abeti.

SUMMER’S END – LA FINE DELL’ESTATE

Nella foschia mattutina, sotto la luna calante,
nei boschi lei cammina a piedi nudi
e con una lama sacra taglia le bacche.
Sradica dal suolo la tremenda radice di mandragora.
Calpesta il mio cammino verso la fine dell’estate.
Ti lascerò il mio testamento. Lei dice
che si vedrà ciò che è sempre verde
mutare in ramato e alla fine perdersi nel grigiore.
Accanto alle pietre verticali,
i suoi occhi d’atropina mi sorridono.
Sono immobile in una abulica vertigine.
Le sabbie del tempo formano un altro sogno.
Non c’è amore senza sacrificio.
Nessuna primavera tramonta senza decadimento.
L’ultimo bacio è verminoso
e sotto la carezza del terreno gelido riposeremo.

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