Towers of gold

THROUGH LANDS FORGOTTEN (AT THE CROSSROADS OF FATE) – ATTRAVERSO TERRE DIMENTICATE (AI CROCEVIA DEL DESTINO)

Egli vaga attraverso terre dimenticate,
ormai lontano dalle Grandi Pianure.
Dove gli antichi déi sono ancora acclamati,
oltre il mare troverà il proprio destino.
Un riparo dall’imminente tempesta.
Una locanda. Una risposta alle loro preghiere.
Una leggenda sta per rinascere
dalle storie che vengono narrate.

THE FLAME REKINDLED (LURID LIGHTS AND DRUNKEN REVELRY) – LA FIAMMA RAVVIVATA (LUCI FOSCHE E GOZZOVIGLIE DA UBRIACHI)

Una calda locanda dimenticata
è il nostro unico desiderio tornando a casa.
Monete incrostate e preziosi gioielli ci garantiranno mesi di pace.
Arde il focolare.
E’ un gradito riparo dalla pioggia.
Il chiacchiericcio viene interrotto dai vaneggiamenti di un uomo.
“Ho visto le torri e conosco la strada,
ma chi è abbastanza coraggioso da ivi recarsi?”
La sua voce è un bisbiglio sommesso, stravolto e sofferente.
Un incoerente insieme di parole, disperate e folli.
Volge il suo sguardo su di noi e sorride. Un’espressione sinistra.
La sua voce ci riecheggia nella testa.
Chi è quest’uomo?
“La ruota del tempo sta girando.
Corone d’argento ingemmate e montagne d’oro.
La conoscenza e il potere aspettano i valorosi.
Segreti di secoli mai rivelati”.
“Assaggiate il vino proibito!
Il sole brucia. Viaggiate vero est!
Quando il volto della luna si piegherà sulle correnti favonie*,
affrontate la tempesta e svegliate la bestia!”
“Svettano oltre le mura dell’antica città di pietra.
Fiere attraverso i secoli, dominano le terre.
La nera eclissi nasconde i segreti arcani dell’umanità
e colui che cercherà, troverà le Torri d’oro”.
Restiamo in silenzio, mentre egli esce dalla porta.
La tormenta ulula e geme come non ha mai fatto prima.
Cerchiamo di seguirlo all’esterno, ma non arde né una fiamma, né una luce.
Il vecchio è svanito nella notte.
Troverò le Torri.
Mostrami la strada!
“A te consegno il mio ultimo dono”.

Note: *(Il favonio è un vento caldo e secco)

THE VOYAGE (TOWARDS IMMORTALITY) – IL VIAGGIO (VERSO L’IMMORTALITA’)

Mattino presto. Nessuno ha dormito.
Abbiamo conversato tutta la notte.
Sogni d’oro.
L’idea di un glorioso destino è dilagato nelle nostre menti.
La nostra decisione sarebbe quella di vendere i nostri tesori
e di acquistare una nave per poter salpare.
La fortuna aiuta gli audaci
e con la nostra determinazione sappiamo di potercela fare.
Issate le vele!
Oltre il mare un destino dorato ci aspetta.
A oriente del sole e a occidente della luna.
Che le stelle siano la vostra guida e il mare aperto il vostro letto!
La sua voce ancora mi riecheggia nella testa.
“Dovete attraversare il mare verso le nere terre inesplorate
e superare le infuocate distese dell’infinito deserto.
Può essercene soltanto uno, attenzione!
Perché questo dono non può essere condiviso”.
Salperemo con la marea
e gli uomini canteranno la storia
di come siamo diventati re di questo mondo.
Issate le vele!
Oltre il mare un destino dorato ci aspetta.
A oriente del sole e a occidente della luna.
Che le stelle siano la vostra guida e il mare aperto il vostro letto!
Le sue parole di commiato ancora mi riecheggiano nella testa.
Viaggeremo lontano, fino a raggiungere una costa da tempo dimenticata
e conquisteremo terre dove nessun uomo è mai stato prima.
“Può essercene soltanto uno, attenzione!
Perché questo dono non può essere condiviso”.

INTO THE STORM (BEYOND THE LOST HORIZON) – IN MEZZO ALLA TEMPESTA (OLTRE L’ORIZZONTE PERDUTO)

Per novanta giorni siamo rimasti in mare
e abbiamo navigato su onde immense.
L’elmo ormai pesa come piombo
e sono perso nei miei pensieri.
Orizzonti scuri. Un tuono distante.
I deboli di cuore ci hanno lasciato da tempo
e mi sembra di essere solo nel mio silenzio.
Cercare. Orientarsi. Sognare.
Le leggendarie Torri d’oro!
Cercare. Sognare. Gridare.
Oh, le voci!
Nere nubi si radunano in lontananza.
Il vento di levante comincia a ululare.
Sento le Torri che mi chiamano.
Il crepitio di un fulmine.
Una tempesta distante si avvicina.
Il vento ululante dell’est e la pioggia.
Non proviamo paura, né dolore.
La grandezza ci aspetta.
Su onde oscure ci innalziamo
e da prua a poppa la nave oscilla.
La testa dritta a seguire lo sguardo.
Non abbandonate la speranza!
Non perdete la fiducia e siate coraggiosi
o il mare sarà la nostra tomba!

SYMPHONY OF THE NIGHT (THE CURSE OF THE BLIND) – LA SINFONIA DELLA NOTTE (LA MALEDIZIONE DEL CIECO)

Nelle profondità del vuoto dell’illusione
dormirò finché non giungerà il mio momento.
Il rimbombare del silenzio.
Il canto del vento.
Cercano di svegliare ciò che mi rifiuto di diventare.
Quando cala la luce e soffia il fragore dei venti,
segreti scorrono sulle ali della tempesta.
L’oscurità chiama e il cielo notturno è come un soffitto.
Scendono ombre cremisi.
Non c’è luna.
Il cielo sopra le nostre teste è nero come inchiostro.
La tempesta è passata.
L’aria salmastra è umida, pesante e fredda.
Le vele sono lacerate
e andiamo alla deriva con le correnti dell’abisso.
Sorge il sole a rivelare rive distanti,
ma sto ancora soffrendo.
Oh, la luce!
“Dormi ora, bambino mio! Va tutto bene”.
I loro canti luttuosi proseguono per giorni
mentre ci avviciniamo alla costa.
Come siamo finiti qui?
Non ce la faccio più.
Ho bisogno di pace.
Vorrei riposare da questi lamenti.
Non sopporto più i loro mormorii
e bramo il silenzio.
Oh, la quiete della notte!
Nessun dolore. Nessun bisbiglio. Nessuna luce.
Gli occhi ciechi non possono vedere oltre il velo delle stelle.
Tristi pedine del destino.
Ci manca la fede che guarisce le ferite.
I ciechi sono maledetti.
Maledetta è la loro sorte.
Maledetti i loro pianti e la loro angoscia.
Desidero ascoltare la sinfonia della notte.
“Maledetto il cieco. Sono il prediletto della notte”.
“Nelle profondità del vuoto dell’illusione
dormirò finché non giungerà il tuo momento.
Assaggerai il vino più dolce
e farai ciò che va fatto”.

A MIDNIGHT REVERIE (WHISPERS IN THE WIND) – UNA FANTASIA DI MEZZANOTTE (SUSSURRI NEL VENTO)

“Discendi nel sogno più oscuro!
Riposa in pace e ti troverò!
Non temere! Adesso fidati di me e sarai a casa!
Credimi! Non cadere nei loro giochetti!
Re senza corona, superbi e vanesi.
Alzati! Sono al tuo fianco!
Bugie, patimenti e grida.
Gli occhi del prescelto non possono essere ciechi.
Lasciali piangere e le loro lacrime ti mostreranno la via!”

THE SWEET WINE OF BETRAYAL (THE PERENNIAL SIN) – IL DOLCE VINO DEL TRADIMENTO (IL PECCATO PERENNE)

Abbiamo vagato così tanti giorni,
alla ricerca di un segno definitivo
e abbiamo superato la tempesta.
Nessuno riposo, né cibo, né sonno.
Soltanto questa terra dimenticata da Dio.
Abbiamo perso la strada, mi chiedo?
Troveremo mai riposo?
I sussurri diventano urla
nella desolata terra della mia mente.
Cerchiamo un segno.
“Cerca e troverai!”
“Il dono non può essere condiviso”.
Sia fatta la tua volontà.
“Solo un uomo può farcela”.
“Abbattili! Stronca la loro vita e liberali dalle sofferenze!”
Determinerò il mio destino,
indifferente ai disegni della sorte.
La luce sfuma.
Il potere, la gloria e l’oro sono destinati ai coraggiosi.
Mille anni di dolore.
Oh, dolce vino del tradimento!
Nessun altro ha il diritto di reclamare ciò che è mio.
Li pugnalerò nel sonno
e gli impedirò di versare lacrime.
“Bevete il vino! Liberatevi dalle vostre paure!”
Troverò le Torri,
indifferente ai disegni della sorte.
I sogni d’oro si sono trasformati in incubi
con un pugnale nelle vostre schiene.

THE CITY OF STONE (THE BURDEN OF THE CROWNLESS KINGS) – LA CITTA’ DI PIETRA (IL FARDELLO DEI RE SENZA CORONA)

In lontananza scorgo un’ombra dorata.
Oh, che gloriosa vista finalmente da ammirare!
Una città di pietre nere sorge poco più avanti.
Dimora di migliaia di statue, dove tutto è morto.
Mi guardo intorno.
Sono solo, ma essi sono ancora qui.
Le Torri sono alla portata, infine vicine.
Residui dei sussurri del vento. Sono impazzito?
La città è morta, ma tuttora parla e mi chiama per nome.
Li sento. Sono i re senza corona.
Li sento.
“Sei giunto nelle terre dimenticate,
ormai lontano dalle Grandi Pianure.
Eppure la tua sete ancora non può essere appagata
e oltre questi cancelli incontrerai il tuo destino”.
“Vai ora, ma sappi di non poterti fidare della voce
che promette argento e oro!
Lascia questo luogo e non tornare più!
Ferma la ruota!
Ricorda il prezzo della tua scelta!”
Non mi fermerete!
Maledetta questa città in rovina!
Non mi fermerete!

TOWERS OF GOLD (TEMPUS EDAX RERUM) – LE TORRI D’ORO (IL TEMPO DIVORA TUTTO)

Vuoto, come una tela bianca.
Un’unica coppa di vino.
Una distante e riecheggiante risata
mi fa correre brividi lungo la schiena.
“Sei venuto per i segreti.
Sei venuto per l’oro.
Allora vieni e reclama il tuo potere!”
Una tortuosa scala discende nelle tenebre.
Allora dovrò percorrerla.
Perso in un infinito passaggio.
Troppe strade da seguire.
Paura. Ci sono migliaia di porte.
In quale dovrei entrare?
“Sei venuto per il potere.
Sei venuto per l’oro.
Allora vieni e scopri i suoi segreti!”
Vuoto, come una tela bianca.
Queste stanze sono prive di vita.
Un’altra porta. Un’altra camera.
Un altro sussurro nel vento.
Le pareti sono dipinte d’oro rossiccio.
Il vento grida. Questo luogo è morto e gelido.
Mi sono perduto nelle Torri d’oro?
I muri girano e le stanze sono invase dalla sabbia.
Che cosa succede?
Le scale sono sparite. Non c’è modo di tornare indietro.
Mi sono smarrito nelle Torri?
Posso tornare indietro?
Tutte le strade che ho seguito, ora sono rivestite di nero.
Vago nel silenzio, dove volano ombre cremisi.
Dove devo andare?
Che cosa ho fatto?
“Sventura agli amici e ai nemici!
Il prescelto della notte.
Colui che cerca il potere.
La nera e incontenibile luce.
Uno che ha guidato i suoi uomini verso il loro destino.
Avanti! Completa il cerchio!”
Mi aggiro nell’oscurità.
Il vento continua a gemere.
Le pareti sono affrescate con murali che raccontano le loro antiche storie.
La guerra di un tempo.
Il vincitore che costruì il suo trofeo su queste pianure.
Una corona attraverso le ere di una maledizione che ancora persiste.
Vago nel buio e la mia ragione inizia a vacillare.
Ascolto il vento e il suo terrificante lamento.
“Trova la sala del trono e unisciti alla nostra sinfonia!”
Mi asciugo le lacrime e apro l’ennesima porta.
Sono già passato di qui?
Un’altra porta. Un’altra camera.
Non di nuovo qui!
Come faccio a scappare da questo posto?
Non lascerai mai le Torri.
Loro ti divoreranno l’anima.
Non lascerai mai le Torri.
C’è un’unica via per tornare a casa.
Cos’è questo?
Non è possibile! Tu!
“Migliaia di cavalieri si sono radunati
e ho assistito alla loro distruzione con i miei stessi occhi.
Mi sono coperto le orecchie per non sentire le loro grida,
ma il vento ha continuato a trasportarne le urla.
Migliaia di anime hanno viaggiato nel vento
e i loro bisbigli sono come storie e racconti.
Frammenti di déi perduti nella nebbia,
con la pietra come eterna prigione”.
“Molti secoli sono trascorsi dal giorno in cui io sono arrivato.
Un’altra voce chiamava all’epoca,
ma le cose che diceva erano le stesse.
La brama ha condotto qui molti uomini
a infestare queste spaventose stanze.
Le loro voci ancora viaggiano col vento.
Migliaia di anime maledette”.
Un lampo di luce.
La mia anima viene strappata dal corpo
e la città di pietra colleziona un altro re.

WHERE CRIMSON SHADOWS DWELL (AND OUROBOROS DREMT) – DOVE LE OMBRE CREMISI DIMORANO (E L’UROBORO* SOGNAVA)

Il mio viaggio è cominciato tanto tempo fa,
ma ancora non ve ne è segno.
Gli antichi che ascoltano il mio richiamo
sono ebbri del vino della dannazione.
I resti della mia anima si sono consumati
e la distruzione ha invaso il mio cammino.
Nonostante il potere e la conoscenza che ho ottenuto,
soffro per la mia collera.
Attraverso ogni sacro incantesimo e ogni blasfemo verso
ho compreso che il mio potere è una maledizione.
Si librano riflessi argentei e sento il cielo piangere.
Ombre cremisi, è giunto per me il momento di morire.
Sono sopravvissuto agli anni
e la mia magia è cresciuta potente,
ma l’oblio è il mio destino
e non so più cosa sia giusto o sbagliato.
Sono trascorsi i secoli e sono sempre solo.
Ho raggiunto il mio inferno definitivo.
La mia anima spoglia avrà pace soltanto
dove le ombre cremisi dimorano.

Note: *(Rappresentato come un serpente circolare che si morde la coda,
simboleggia il potere che divora e rigenera se stesso nell’eternità)

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