SHAME, SPIN & CLICK – VERGOGNA, ROTAZIONE E SCATTO
Sto scappando da queste stanze
e una di esse nasconde un proiettile.
Hai impresso il tuo nome su di me.
Vergogna su di me! Hai gettato la vergogna su di me!
Sto facendo scorrere i numeri,
ma non voglio far parte di questa roulette.
Hai marchiato a fuoco il tuo nome su di me.
Vergogna su di me! Hai gettato la vergogna su di me!
Non voglio tornare a casa stanotte.
Lui mi aspetta in camera, seduto su una sedia, a luci spente.
Prima arriverà il senso di colpa,
poi la rabbia e infine il silenzio.
Gli dico che ho appena smarrito la mia direzione.
Che cosa ti ha preso da tempo?
Con chi eri?
So che mi stai lasciando.
Ho un dito sul grilletto e del veleno nell’anello.
Uno di questi giorni giuro che me ne andrò,
in un modo o nell’altro.
Non ho più canzoni da far girare (nel juke box).
Uno di questi giorni i miei giorni saranno finiti
e scapperò da queste stanze.
Rotazione e scatto.
Forse lui non è arrabbiato dopotutto,
ma la fiducia è difficile da recuperare.
Dice che sarebbe più facile soffrire per me,
se fossi morta per mano sua.
Ha le sue pretese.
“Se non posso averti, nessun altro ti avrà!
Sei solo mia, lo capisci?”
Il dito sul grilletto.
Scapperò da queste stanze.
Vergogna su di me!
THIMBLE – BUSSOLA
Seconda stella a destra, poi dritto fino all’alba.
Sembra che siano trascorsi cent’anni.
Abbiamo dimenticato come si vola?
Non siamo riusciti a crescere?
Ti ho sussurrato: “Ciao, ragazzo”, quando eravamo seduti sul prato,
ma i giorni della “Terra che non c’è” sono finiti da parecchio.
Dopo tutto questo tempo è troppo tardi?
Fammi un applauso se credi ancora in me.
Cerca di capire questa metafora!
E’ quello a cui sto tentando di alludere con te.
Una bussola.
Dopo tutto questo tempo è troppo tardi?
Non ho mai cercato di guidarti con l’inganno.
Ci vorrebbe una bussola
per le vicessitudini imprevedibili del nostro cuore.
E violette come ricordo, per le ombre svanite
di tutti i pirati che abbiamo affrontato insieme quei giorni.
Quando il tempo è solo una parola astratta,
l’età è soltanto un numero distante.
Possiamo ancora appoggiarci su ciò che ci serve?
Per amore di entrambi, non lasciarmi cadere!
Nevicata dopo nevicata
e dopo tutte le estati passate nella brezza estiva,
sei sempre rimasto là.
Ora lascia che stia io qui per te e dona pace alla tua mente.
Oh, dammi una bussola!
Non vedi che è un simbolo di ciò che rappresenta?
Una bussola per il tuo cuore e una per il mio.
ABSURDOSCOPE – ASSURDOSCOPIO
Non c’è un dio più crudele dell’amore.
Nessuno più generoso nell’aldilà.
Ho scelto il mio pantheon
e i vostri profeti non mi guideranno più.
Non ho bisogno di un gregge che decida per me,
né ho abbandonato la speranza.
Belzebù non aveva diavoli da mettermi accanto.
Guardo tutto attraverso un assurdoscopio.
Non sono assolutamente anti religiosa.
Sono ironicamente anti tutto.
Nessuna mitologia precostruita potrà farmi chinare il capo,
né alcuna finzione cospiratoria potrà resuscitarmi dai morti.
FLAMER – INCENDIARIA
Tu, pseudo macchiavellico coglione
che hai reinventato il sistema scolastico nella filosofia di classe!
Fan di Nietzsche con il dolore al culo!
Mostra autorità la tua cricca!
Sei loquace, brillante e cortese. E’ un classico.
Sei scaltro e un po’ furbetto,
ma io riesco a capire il tuo comportamento.
Hai le mani sempre sul bastone del controllo, piccolo cazzone!
Tua mamma ti ha detto che sei speciale
e tua nonna ti dava i pizzicotti sulla guancia.
Ora lascia che io ti dia la mia valutazione.
Questa è la mia dichiarazione:
sto perdendo tempo,
ma non ho di meglio da fare che tirare il massimo fuori da te.
C’è del LaVey* in ogni tua cellula.
Adesso prendi il tuo gessetto e fa un incantesimo!
E’ questo che stai cercando di dire?
Sei un povero idiota!
Chiamami, se vuoi!
Io sarò in cima alla collina e tu sei così mediocre.
Sei una persona davvero speciale, con la scatola di cereali IQ.
Non ho mai visto un figlio di puttana così nichilista come te.
Un’ultima impressione. Un memorabile debutto.
Hai rivomitato tutto sul mondo di cui avevi paura.
Tua mamma ti ha detto che sei speciale.
Io sarò in cima alla collina e tu sei così mediocre.
Quelle pillole non ti servono.
Ecco qui:
se la propulsione del proiettile fosse
come la tua compulsione verso la gente,
forse potresti ripartire da te stesso.
C’è del LaVey in ogni tua cellula,
ma io sono l’incendiaria.
Note: *(Personaggio dedito al satanismo)
MOTHS – FALENE
Falene, come stelle cadenti nella luce dei lampioni.
Disegnate dall’ignoto, muoiono ad ogni batter di ciglia.
Piccoli cadaveri color carta di riso sul mio parabrezza,
animati da un’aria impercettibile.
Ali di pergamena e ossa.
Danziamo nel fuoco, come barlumi portati nel cielo.
Affondiamo nelle fiamme, come se desiderassimo morire.
Ogni paura è cancellata.
Rimane solo il fuoco.
Ogni avvertimento è inutile.
Il sangue ci ribolle nelle vene.
Non possiamo vedere dove stiamo andando.
Senza pietà affondiamo
e a nessuno importa se moriremo.
Se non fossimo nemmeno vive,
ci getteremmo incautamente sull’altare che ci siamo allestite?
Gli alberi di Giosuè mi sono spettatori,
mentre attraverso il Mojave da sola
e giudicano la mia compagnia.
L’unica fonte di illuminazione evidente m’invita alla prudenza.
“La morale non è incisa sulla pietra”.
Le notti nel deserto sono fredde.
Mi tengo stretta alla luce.
HANG ME HIGH – IMPICCAMI IN ALTO
Le mie pistole sono i miei parenti più stretti.
Armi di metallo che sbattono contro la mia pelle.
Sono fredde ed è difficile dormirci, è vero,
ma suppongo di essermi scelta questa strada.
Appenderò il mio cappello con il pendente a forma di cuore.
Appenderò la mia testa, quando mi impiccheranno in alto.
Ora non piangete per me, capito?
Abbiamo avuto bei momenti, io e voi.
Non ho altre parole. Nient’altro da dire, eccetto addio.
Di sicuro ho fatto un po’ di resistenza.
Ho fatto un autentico casino, è vero.
Ma se questo sistemerà tutto,
lo diranno un buon giudice e la decisione della giuria.
Lascerò i miei stivali accanto alla porta.
Indossali, se vuoi. Ora sono tuoi.
Questo è tutto. Non c’è nulla da aggiungere
e nient’altro da dire.
Dannazione, no!
Terrò la testa alta, quando m’impiccheranno lassù.
OF MATTERS DARK AND GREY – DI QUESTIONI OSCURE E GRIGIE
Ho curiosato tra i pensieri più oscuri di qualcuno
e li ho rubati silenziosamente.
Li ho presi in prestito per esaminarli.
Ho inseguito i pensieri più oscuri di qualcuno
ed è stato come scrivere su un libro macchiato.
Li ho valutati attentamente, con un esame analitico.
Ho ottenuto i pensieri più oscuri di qualcuno.
Pensieri oscuri presi in prestito.
Questa è musica per una follia borderline,
prescritta per un acuto dolore cerebrale.
Questa è musica per una follia borderline.
Una melodia per calmare il cervello in confusione.
I segreti sono sepolti in profondità, dove nessuno li può vedere.
Ho scrutato dentro l’inconscio ed essi mi sono diventati più chiari.
Esigo i tuoi sogni di atti malinconici e lascerò un biglietto al posto loro.
Preparerò un mio messaggio per te, che resterà sempre nella tua testa.
Questa è musica per una follia borderline.
Suoni preparati per ritrovare l’equilibrio.
DEAR MR. STEELE – CARO SIGNOR STEELE
Caro Signor Steele,
non ci siamo mai incontrati, lo so
e ora sei morto.
Caro Signor Steele,
ho ancora canzoni sullo stile “Lupo – Luna”
che mi frullano in testa.
Userò la mia tavoletta Ouija,
se questo ti può far piacere, signore.
Ti evocherò ancora per tingere tutto di nero.
Vigilie di ognissanti necromantiche.
Semafori con solo il colore verde.
Ti evocherò ancora per tingere tutto di nero.
Ehi Signor Steele,
hai amato tua madre e di certo lo apprezzo.
Anch’io ho avuto una mamma, sai.
Oh Signor Steele,
non potremo più incontrarci in un caffè
o darci pacche come fanno gli amici.
Dirci: “Come sei invecchiato, o cose così!”
Ti prego, torna indietro!
Se questo è un altro dei tuoi scherzi morbosi,
torna indietro!
Con te e Freddy Mercury che siete morti,
a chi mi ispirerò adesso?
Torna indietro!